Sedici persone arrestate, oltre cinquanta perquisizioni anche a carico di minorenni, cento persone coinvolte, manganelli, bandiere (con simboli Ss e croci uncinate), coltelli ed altri oggetti atti ad offendere ed inneggianti al nazismo. Sono il bilancio di una lunga e complessa operazione denominata ‘Odessa’, dal nome del piano predisposto dai nazisti con la caduta di Hitler per mettere in salvo all’estero i gerarchi del Terzo Reich, contro il crescente, pericoloso e preoccupante fenomeno dei naziskin in Alto Adige. Gli ordini di carcerazione sono stati spiccati questa mattina nella zona del Burgraviato (Merano e dintorni).
Gli arrestati, tutti altoatesini e molti di loro gia’ conosciuti alle forze dell’ordine, sono accusati di associazione, discriminazione, violenza e odio per motivi razziali. La Polizia di Stato, in collaborazione con la procura della Repubblica di Bolzano, nella lunga attivita’ d’indagine durata circa sette mesi ha individuato il luogo di ritrovo dei naziskin, una baita attrezzata con tanto di cucina, nei boschi di Saltusio nei pressi di Merano dove svolgevano le loro riunioni con tanto di rituale.
Appese alle pareti in legno della casetta immersa nel verde, bandiere di guerra riferiti al Terzo Reich, targhe (una raffigurante il volto di Adolf Hitler), simboli dell’epoca nazista e tavole in legno con la scritta ‘Ein Tirol’.
"In Alto Adige e’ un fenomeno che si sta diffondendo soprattutto tra i giovani dai 16 ai 22 anni nelle zone del Burgraviato (Merano e dintorni, ndr), Bassa Atesina e qualcosa anche in Val Pusteria. In futuro continueremo a monitorare questi gruppi – ha detto il procuratore capo della Repubblica di Bolzano, Cuno Tarfusser -. Abbiamo osservato direttamente il comportamento di queste persone, che erano sempre le stesse, anche all’estero come la marcia nel febbraio scorso a Dresda dove era stata organizzata una riunione con i naziskin del luogo".
Il gruppo era in contatto con movimenti di estrema destra attivi in Austria, Svizzera e Germania . Nel corso dell’operazione, condotta anche con l’ausilio del reparto prevenzione crimine di Padova, sono state eseguite anche numerose perquisizioni domiciliari.
Gli arrestati si sono resi piu’ volte autori di reati ispirati ad ideologie neonaziste come minacce rivolte ad extracomunitari, ragazzi di lingua italiana e addirittura ragazzi di lingua tedesca che pero’ la pensavano in maniera diversa. Le aggressioni si sono registrate anche nel pieno centro di Merano e all’esterno delle discoteche.