sono 9-12 milioni. Circa 300 mila vivono in Francia, 300 mila nel Regno Unito
(300 mila), 800 mila Bulgaria, Spagna e Ungheria.
posto
Non esiste un’unica popolazione
rom o “zingara” e non esiste soprattutto ancora un censimento ufficiale in
Europa su di loro. Secondo gli studiosi, le popolazioni rom sono infatti una
«galassia» di minoranze che però non hanno la stessa storia, né una cultura
omogenea o un’unica religione. In comune hanno una lingua di ceppo indiano,
anche se i diversi gruppi parlano dialetti con molte differenze, dovute ai
molteplici prestiti linguistici mutuati dal Paese in cui si sono radicati. È
difficile quindi stimare quante persone appartengano a questa galassia di
minoranze. Si parla di dodici-quindici milioni di individui in tutto il mondo:
la maggior parte vive in Europa di cui il 60-70% nei Paesi dell’Est.
In genere i rom provengono
dall’est, mentre a ovest troviamo i sinti, i manus, i kale, i romanichals (o
romanicèls), con esigue minoranze di rom. Si tratterebbe quindi di una
«minoranza diffusa», dispersa e transnazionale. In questa situazione si
complica quindi la definizione dei diritti dei rom. Secondo uno studio
pubblicato da Aggiornamenti sociali, mensile gesuita, su scala nazionale, i rom
e i sinti acquisiscono diritti esclusivamente come individui, quando sono
riconosciuti cittadini di uno Stato (e risultano quindi «territorializzati»,
almeno a questa scala). I rom non hanno una patria comune, né tanto meno una
terra promessa ove fare ritorno. Subiscono le conseguenze della concezione di
Stato-nazione moderno che consiste nell’identificare luogo e cultura,
intrappolando persone e istituzioni entro schemi territoriali che non
permettono di rendere conto di tutte le situazioni.
In Europa si calcola che
viva un gruppo di circa 9-12 milioni di persone e in qualche paese del centro e
dell’est europa (Romania, Bulgaria, Serbia, Turchia, Slovacchia) arrivano a
rappresentare fino al 5% della popolazione. In base alle informazioni che
abbiamo a disposizione, si può dire che la Romania guida la classifica dei paesi con maggior
numero di gitani: l’ultimo censimento ufficiale per la Romania (2002) parlava di
una minoranza che si aggira tra il milione e 200 mila e i due milioni e mezzo.
Seguono Bulgaria, Spagna e Ungheria a pari merito (800 mila), Serbia e
Repubblica Slovacca (520 mila), Francia e Russia (tra i 340 e 400 mila; ma
secondo il rapporto di Dominique Steinberger del 2000 in Francia vivrebbero
almeno un milione di zingari, Regno Unito (300 mila), Macedonia (260 mila),
Repubblica ceca (300 mila), Grecia (350 mila). L’Italia è al quattordicesimo
posto con una stima, ufficiosa in assenza di un censimento, che si aggira sui
120 mila. Sappiamo che oggi quel numero è salito fino a 150-170 mila.
tratto da il Redattore sociale