legge e tre decreti legislativi il nuovo esecutivo ha confezionato il
"pacchetto sicurezza" già ampiamente annunciato in queste ultime
settimane e approvato nel consiglio dei ministri a Napoli.
Molte sono le disposizioni che
intervengono in materia di immigrazione, o che in ogni caso interessano per lo
più cittadini migranti, anche se ancora non disponiamo di un testo redatto in
articoli dal quale emergano in maniera definitiva le modalità precise con le
quali si intenderà formulare le nuove norme.
Il testo diffuso dal Ministero
dell’Interno, sintetizza i provvedimenti e gli interventi previsti.
Non mancano riferimenti continui alla protezione delle fasce più deboli della
popolazione come pure alla lotta contro l’insicurezza ed il degrado urbano
giustificata da una presunta emergenza impellente.
Il decreto legge
Nuove
norme per contrastare l’immigrazione clandestina: espulsioni più facili e confisca degli
appartamenti affittati agli irregolari. Sembra in questo caso
che le norme siano volte ad ampliare i reati per i quali sia prevista l’espulsione.
Espulsione prevista inoltre per quanti abbiano subito condanne definitive
quantificate in due anni di reclusione.
Ridisciplinata
la competenza del sindaco in materia di sicurezza urbana
Circostanza aggravante
qualora un reato sia commesso da un soggetto illegalmente presente
sul territorio nazionale.
Con aumenti di un terzo della pena
Il disegno di legge
Viene disciplinato più
rigorosamente, l’acquisto della cittadinanza a seguito di matrimonio
Viene introdotto il reato di
ingresso illegale nel territorio dello Stato.
Viene
subordinata l’iscrizione anagrafica alla verifica da parte dei comuni delle
condizioni igienico-sanitarie dell’immobile di residenza
Norme più severe per i Money
Transfer, che dovranno probabilmente verificare il possesso del
permesso di soggiorno da parte dei clienti del servizio
Il prolungamento della
permanenza nei Centri di Identificazione ed Espulsione (nuova
denominazione dei Centri di permanenza temporanea ed assistenza) fino a un periodo di 18 mesi,
anticipando la direttiva rimpatri in fase di avanzata definizione in sede di
Unione europea.
I 3 diversi decreti legislativi
1. Vengono stabilite alcune condizioni limitative
all’esercizio del diritto al ricongiungimento:
Per il
coniuge è richiesta l’età minima di diciotto anni e che non sia legalmente separato.
Per i
figli maggiorenni si richiede che la impossibilità di provvedere alle proprie
indispensabili esigenze di vita dipenda da ragioni oggettive derivanti da una
condizione di invalidità totale.
Per i
genitori si richiede che non abbiano altri figli nel Paese di origine ovvero,
se ultrasessantacinquenni, che gli altri figli siano impossibilitati al loro
sostentamento per documentati gravi motivi di salute.
Si
prevede poi il ricorso all’esame del DNA per accertare, qualora vi siano dei
dubbi, la parentela del ricongiunto.
2. Con il secondo decreto
legislativo si prevede l’introduzione di norme più restrittive in materia di richiesta di asilo
politico (si veda l’allegato)
3. Il terzo d.lgs, dispone alcune novità per quanto riguarda
l’iscrizione anagrafica dei cittadini comunitari introducendo
alcune specificazioni rispetto ai "motivi imperativi di pubblica
sicurezza".
Anche la non iscrizione anagrafica entro 10 giorni dal trascorrere dei 3 mesi
previsti come periodo di "libero soggiorno" (prima dei quali non è
richiesto alcun adempimento), insieme a reati contro la moralità pubblica ed il
buon costume sono motivi possibili di allontanamento.
Sempre rispetto alle possibilità di allontanamento si prevede la possibilità di
detenzione
per i cittadini comunitari, nei centri di identificazione ed espulsione, per un
periodo massimo di 15 gg.
Ci saranno quindi pene superiori di un
terzo quando a commettere un reato sarà un cittadino senza documenti.
Il risultato? Tre quarti della pena per ciò che hai fatto il restante quarto
per ciò che sei.
Per il fatto di aver scelto, più o meno costretto, più o meno consapevole, di
intraprendere un viaggio verso l’Europa.
Ma non sarà l’unico questo, tra i provvedimenti annunciati, a suscitare
dibattiti e preoccupazioni.
L’aumento delle possibilità di espulsione, come pure la minaccia della confisca
degli appartamenti per quanti li affittino a migranti irregolari, non
mancheranno di produrre i loro effetti sotto diversi punti di vista.
Sarà certamente difficile fare i conti
con le disponibiità di risorse per mettere in moto il copioso meccanismo dei
viaggi di rimpatrio. Come pure sarà difficile che rispetto ad uno scenario di
disponibilità del mercato abitativo già notoriamente ostile nell’affitare a
cittadini stranieri, non si creino nuove e più gravi situazioni di marginalità.
In generale, un provvedimento che
mentre tenta di limare alcune sbavature rispetto al testo proposto inizialmente
e successivamente negoziato tra le diverse compagini della maggioranza,
consegna prospettive non certo morbide allo scenario futuro. Anche a quello
sociale, oggi così fortemente codizionato e influenzato dalla presenza dei
nuovi cittadini.
(meltingPot.org)
Pisa, interventi della neoassessora
Settimelli su sicurezza e questione rom
Il “caso nomadi” approda al Parlamento
Europeo, ma niente inibisce la politica razzista di Maroni
“Nessuna sanatoria per gli immigrati
irregolari”. “Via i campi rom”. “Ma le badanti…”
Pacchetto sicurezza in arrivo. Tunnel senza uscita
per i migranti di oggi e di domani.