Gerusalemme_Il via libera alla costruzione di 884 alloggi a Gerusalemme e’ stato dato dal primo ministro israeliano Ehud Olmert prima della sua partenza per gli Stati Uniti, ieri sera. Lo ha reso noto oggi il ministro dell’Edilizia, Zeev Boim.
"Il primo ministro e’ stato tenuto informato e ha dato la sua autorizzazione alla costruzione di questi alloggi" ha detto Boim alla radio pubblica. Si tratta di 121 alloggi a Har Homa e 763 a Pisgat Zeev.
La decisione (gia’ resa nota nei giorni scorsi dal ministro) e’ stata criticata perfino dagli Stati Uniti. "Pensiamo che nuove colonie non debbano piu’ essere costruite" ha detto ieri sera la portavoce della Casa Bianca Dana Perino. Olmert deve incontrare a Washington il presidente George W. Bush.
Intanto il "Fronte Islamo-Cristiano per la Difesa di Gerusalemme e dei luoghi sacri" ieri ha lanciato l’allarme sui piani di "giudaizzazione" della Città Santa: decine di edifici di valore storico e religioso, adiacenti alla Moschea di al-Aqsa, sono a rischio di crollo.
In un comunicato stampa, il Segretario Generale del Fronte, Hasan Khater, ha dichiarato che gli scavi in corso e l’espansione coloniale hanno come obiettivo di "spazzare via la Città Vecchia e deportarne la popolazione palestinese, in modo da ridisegnarla secondo un modello ebraico".
Ad accrescere l’allarme sono appunto le dichiarazioni del ministro israeliano per la Pianificazione abitativa che ha annunciato la costruzione queste nuove unità coloniali nella Gerusalemme occupata.
Khater ha sottolineato che, nonostante l’evidenza di crepe che minacciano le fondamenta della moschea di al-Aqsa e altri edifici storici della Città Vecchia, le autorità israeliane continuano a portare avanti gli scavi in ben cinque siti.
Il Segretario Generale del Fronte ha poi rivolto un appello alle organizzazioni della Conferenza Islamica, al Comitato di al-Quds, alla Lega Araba e ad altre istituzioni internazionali affinché esercitino pressioni per fermare gli scavi che minacciano i luoghi santi islamici e cristiani.