Mercati del pesce chiusi ieri (04/06) a Genova, La Spezia e Viareggio, a causa della protesta dei pescatori per il caro gasolio. La protesta, indetta da Federcoopesca-Confcooperative avviene in attesa dell’incontro con il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, incontro durante il quale i pescatori intendono trattare non solo la questione del gasolio ma, più in generale, tutti i problemi che affliggono la categoria: dalla mancanza delle risorse alla concorrenza nel mercato globale. Negli ultimi cinque mesi, il prezzo del gasolio è più che raddoppiato, tanto da rappresentare il 60% dei costi di gestione aziendali.
Mentre gli effetti dello sciopero si fanno sentire per grossisti, pescherie e ristorazione, a Bruxelles ieri si sono dati appuntamento migliaia di pescatori provenienti da Olanda, Francia, Portogallo, Spagna ed Italia per una assemblea generale con manifestazione. Gli oltre 20 pescherecci del Levante Ligure, da La Spezia a Genova, hanno optato per la lotta dura.
I dimostranti hanno lanciato alcune bottiglie e alcune molotov e hanno danneggiato le finestre dei moderni palazzi circostanti. La polizia ha risposto caricando e lanciando lacrimogeni. Bloccata l’arteria centrale del quartiere europeo Rue De La Loi. In totale i dimostranti erano circa 500, tra cui anche molti italiani. Dopo ore di confronto a colpi di razzi e spranghe, alcuni dimostranti hanno cominciato a sradicare segnali stradali, utilizzandoli per demolire i semafori di un trafficato incrocio. «Non abbiamo niente da perdere -afferma uno di loro- non possiamo più sopravvivere, così ci ascolteranno». In vari incroci, dopo essere stati dispersi dalla Polizia, piccoli gruppi hanno continuato a innalzare barricate e divelto un marciapiede usando le pietre per distruggere i vetri della Direzione generale per l’Agricoltura della Commissione. Alcuni manifestanti si sono muniti di pietre e con una bandiera francese portata da un alfiere si sono diretti verso un presidio delle forze di Polizia.
Per quanto riguarda la giornata di oggi, ecco la cronaca:
CAOS A ROMA L’agitazione dei pescatori contro il caro gasolio non accenna a diminuire. Dopo le banchine, il blocco iniziato venerdì scorso si sposta verso i mercati delle grandi città.
Circa 300 operatori da ieri sera fino alle prime ore di questa mattina, hanno interrotto i rifornimenti di prodotti ittici al Centro agroalimentare di Roma. E dopo la capitale potrebbe essere la volta del mercato ittico all’ingrosso di Milano. A darne notizia è la Federcoopesca-Confcooperative che pochi minuti fa ha richiesto al Mipaaf la creazione di un’unità di crisi per fronteggiare l’emergenza. «Siamo sempre più convinti – ha detto il presidente di Federcoopesca, Massimo Coccia – che la protesta sia la strada giusta da seguire e continueremo a sostenere i nostri operatori come abbiamo fatto finora, ma questo non vuol dire che trascureremo il dialogo con le istituzioni a cui abbiamo chiesto l’attivazione di un’unità di crisi».
SCIOPERO COMPATTO IN LIGURIA E TOSCANA Notte in bianco per i pescatori professionisti della Liguria e della Toscana per vigilare che lo sciopero contro il carogasolio sia compatto. Il controllo mira a verificare che nei mercati più importanti di Viareggio, La Spezia e Genova non arrivino pesci freschi di giornata pescati in Italia o all’estero.
Questa mattina all’alba il presidio dei pescatori dalla Spezia si è spostato a Genova, in piazza Cavour, dove nessun operatore commerciale se l’è sentita di contrastare una protesta sul caro gasolio che di fatto investe l’intera filiera alimentare legata sia alla pesca che all’agricoltura. Poi il folto gruppo di scioperanti si è trasferito a Camogli dove veniva segnalata la non adesione di alcune imbarcazioni della cooperativa legata alla pesca della tonnara. Vi sono state discussioni sul fatto che la tonnara è una rete in posta fissa e i pesci, se non vengono tolti, finiscono con il marcire nella rete.
Sulle polemiche è prevalso il buon senso ed il pescato raccolto resterà nell’ambito locale. Accertato che in tutto il mar Tirreno e Mar Ligure nessun peschereccio è uscito in mare, i pescatori si preparano alla trasferta per Bruxelles, a bordo di puln in partenza nel pomeriggio da Viareggio, La Spezia e Genova, in vista dell’assemblea europea in programma domani. «Domani a Bruxelles ci sarà un’ assemblea europea della pesca – spiega Paolo Armento della cooperativa pescatori sestresi – e, come avvenuto domenica ad Ancona, saranno presenti tutti i colleghi dall’Olanda, alla Francia, alla Spagna e al Portogallo».
CORTEO A VIAREGGIO Un corteo dei pescatori di Viareggio in sciopero per il caro gasolio si è tenuto stamane nel centro cittadino. Una cinquantina di persona è partita dal mercato ittico in Darsena ed ha raggiunto il Comune dove sono stati illustrati alle autorità comunali i disagi e le difficoltà della categoria causati dall’aumento del prezzo del gasolio. Da giorni le barche sono ferme in porto e una rappresentanza dei pescatori viareggini raggiungerà Bruxelles per cercare di portare anche in quella sede la voce della categoria. Quattrocento famiglie viareggine sono a rischio da quando il prezzo del gasolio è raddoppiato. Nei ristoranti della costa, intanto, comincia a scarseggiare il prodotto fresco.
SIT-IN A SALERNO I pescatori salernitani, a causa dell’aumento spropositato del gasolio, la notte scorsa hanno aderito a uno stato di agitazione promosso da tutte le marinerie italiane. Dalla mezzanotte di ieri, fino alle 4 di questa mattina, i pescatori salernitani aderenti alle marinerie di Italia ed Europa hanno partecipato a un sit-in di protesta rallentando notevolmente le operazioni di carico e scarico al mercato ittico nell’area industriale del capoluogo. In una nota diramata i pescatori salernitani sottolineano che «i gestori del mercato ittico di Salerno continuano a far affluire sul mercato salernitano prodotti ittici da tutti i Paesi del Mediterraneo e non, al minimo costo ed il più delle volte con scarsi controlli sanitari, spacciandoli per prodotti locali».
CAOS NELL’IMPERIESE Sono circa 120 gli operatori della piccola e grande pesca fermi in provincia di Imperia, in segno di protesta contro il caro gasolio. Nel Ponente, a Sanremo e Imperia in particolare, il fenomeno tocca punte record a livello nazionale con prezzi che sfiorano i 0,95 centesimi di euro al litro. Dopo l’occupazione pacifica del mercato del pesce di Savona, stamani, i numerosi pescatori della provincia di Imperia hanno presidiato i tre porti: Imperia, Sanremo e Bordighera. Sono ferme tutte le imbarcazioni: palamiti, tremaglini, strascico e via dicendo.