Ancora sgomberi, i Rom scendono in piazza.Intanto infuriano le polemiche sul reato di clandestinità

E’ in corso dalle prime ore di questa mattina lo sgombero di un accampamento abusivo di nomadi nel quartiere Testaccio della Capitale. Si tratta di un accampamento composto da 32 roulotte situato nei pressi di ponte Testaccio. Gli agenti della polizia di Stato sono intervenuti per eseguire un’ordinanza di sgombero.

Il campo e’ occupato da una cinquantina di nomadi. Un rappresentante del campo, Aldo Udorovic  ha dichiarato: ‘Siamo cittadini italiani’ e ha raccontato cosi’ ai microfoni di radio Popolare di Roma lo sgombero: "La polizia e’ arrivata stamattina e ha detto che hanno ricevuto dal prefetto e dal sindaco l’ordine di sgomberare il campo, noi abbiamo detto che ci sono i bambini a scuola, di darci del tempo. Non vogliono capire, fanno i prepotenti, dicono che dobbiamo andarcene  entro un’ora senno’ ci arrestano. Ieri alla televisione il prefetto (Mosca ndr) ha  detto che per ora non ci sarebbe stato nessuno sgombero – conclude Aldo  Udorovic – siamo cittadini italiani".

Domenica a Roma ci sara’ una manifestazione nazionale a sostegno dei diritti delle comunità Rom e Sinti, promossa da associazioni che rappresentano queste etnie, di volontariato, artisti e intellettuali e cittadini "che non vogliono essere strumentalizzati da nessuno". Promotori che stanno dando vita ad un costituente Coordinamento Nazionale Permanente.

Intanto dall’ auditorium ‘Parco della Musica’ di Roma, il presidente dell’Anm Luca Palamara nella sua relazione di introduzione al congresso del sindacato delle toghe dichiara che con il reato di clandestinita’ inserito nel pacchetto sicurezza si rischiano "gravissime disfunzioni per il sistema giudiziario e il sistema carcerario". Lo dice ricordando di aver espresso al ministro della Giustizia Angelino Alfano "condivisione per gli interventi in tema di circolazione stradale e di accelerazione del processo penale, ma abbiamo espresso perplessita’ sulla proposta di introdurre un delitto di ingresso illegale nel territorio dello Stato con pena fino a 4 anni di reclusione e arresto obbligatorio in flagranza".

Al di la’ delle valutazioni politico-criminali, Palamara sottolinea che questo nuovo reato creerebbe gravissime disfunzioni soprattutto "nei piccoli uffici dell’Italia meridionale, maggiormente esposti al fenomeno degli ingressi illegali e sarebbe praticamente impossibile celebrare ogni giorni centinaia di udienze di convalida dell’arresto e processi per direttissima.

Tutto cio’ -aggiunge- senza alcun reale beneficio in termini di effettivita’ delle espulsioni e
riduzione del fenomeno dell’immigrazione clandestina".

Perplessita’ inoltre vengono espresse dal presidente dell’Anm riguardo l’aggravante comune "legata alla condizione di irregolarita’ dello straniero sul territorio nazionale che potrebbe determinare un aumento della pena esclusivamente in ragione della condizione soggettiva del colpevole anche dove non incida sul fatto criminale determinando in tal modo una eventuale incompatibilita’ con il principio di uguaglianza".


Ma non è tutto. Il presidente  dell’ANM boccia anche la Superprocura per i rifiuti a Napoli. Ai colleghi napoletani invia un messaggio di "sostegno e stima per la difficile battaglia che quotidianamente svolgono contro l’illegalita’ in una situazione di perenne disagio".

Il leader del sindacato delle toghe ha quindi ribadito le "perplessita"’ sull’accentramento di competenze al procuratore di Napoli e al giudice collegiale su tutte le inchieste che riguardano la Campania: cosi’ si determina "la costituzione di un giudice straordinario non consentito dal nostro ordinamento".

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