ROMA_Piazza Navona sarà la conclusione del RomaPride di oggi, sabato 7
giugno. Dopo l’ "incomprensibile" divieto di arrivare in Piazza
San Giovanni, è stato sciolto con la Questura il nodo relativo alla piazza di
arrivo del corteo. La partenza resta confermata da Piazza della Repubblica con
concentramento alle ore 15.00 e partenza alle ore 16.00. Piazza Navona è una piazza
storica di rivendicazioni che hanno fatto la storia democratica
del nostro Paese, come l’aborto, il divorzio e la manifestazione contro la
violenza sulle donne del 24 novembre 2007. Naturalmente il diniego di Piazza San
Giovanni, dovuto allo svolgimento contemporaneo del convegno ‘Allargare
gli orizzonti della razionalità’ organizzato dalla Pontificia Università
Lateranense,
pesa ancora come un enorme macigno e una ferita aperta, ma gli organizzatori confermano la volontà
testarda a sfilare orgogliosi e pacifici e invitano tutta la città a marciare
con loro. Si sfila anche al Gay Pride di Milano, che partirà
oggi alle 16 da via Palestro per raggiungere piazza Castello, passando anche in
piazza Duomo, dove la musica sarà spenta e la manifestazione passerà davanti
alla cattedrale completamente muta per protesta “contro la volontà della
politica e delle gerarchie cattoliche di farci stare zitti”. La ministra delle
Pari Opportunità Mara Carfagna ha speso tutte le sue energie per sottovalutare
i problemi delle persone omosessuali e transessuali; come il sindaco di Roma
Alemanno, la Carfagna ha preso più volte le massime distanze dai Pride, non
cogliendone valori ed esigenze. Il fatto che il RomaPride di oggi abbia trovato
così tanti ostacoli, a tal punto che gli è stata negata la piazza prevista da
due mesi, in maniera pretestuosa e sostanzialmente ingiustificabile, dimostra
che la politica ha influito profondamente. Del resto nessun fiato si è levato
dal Campidoglio per risolvere l’assurda contrapposizione tra un coro dentro una
chiesa e migliaia di cittadini di un corteo. Inoltre anche l’appello di una
settimana fa del Mieli al Vicariato è caduto nel vuoto. Nessuno si è voluto
assumere la responsabilità vera di questo atto ingiustificato; omosessuali,
transessuali e cittadini di Roma le risposte se le sanno dare comunque. Oggi tutti sfileranno fino a Piazza Navona, testardamente per un Pride così
osteggiato e dunque più che mai necessario.
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