Mentre l’intera Sicilia si unisce al lutto dei familiari dei sei operai morti mercoledì scorso nel depuratore comunale di Mineo, osservando un minuto di silenzio in tutti gli uffici regionali, a Termini Imerese, in provincia di Palermo si consuma l’ennesima tragedia.
Domenico Cagnina , 44 anni, dipendente della ditta Marini che aveva in appalto dall’Enel alcuni lavori nella centrale di Termini Imprese, è caduto da un’impalcatura alta circa tre metri morendo sul colpo.
Nelle stesse ore a Settimo Milanese sono due gli operai che hanno perso la vita mentre stavano lavorando su una impalcatura cadendo da una altezza di 15-20 metri, mentre un terzo uomo è ricoverato in gravissime condizioni. I tre – di 27 e 28 anni i deceduti, di 38 anni il ferito – a cui va aggiunto in quarto uomo colto da una crisi dovuta allo choc – sono tutti di nazionalità egiziana. I tre che lavoravano, a nero, sull’impalcatura sono volati a terra intorno alle 11, quando la struttura è collassata.
A Mineo, il magistrato ha iscritto sette persone nel registro degli indagati per omicidio colposo plurimo. Gli indagati sono il sindaco di Mineo Giuseppe Castania, il responsabile dell’ufficio tecnico comunale Marcello Zampino, quattro assessori (Antonino Catalano, Giuseppe Mirata, Giovanni Amato e Giuseppe Virzi’) e il legale rappresentante dell’azienda impegnata nelle operazione di manutenzione dell’impianto, Sebastiano Carfi’.
L’inchiesta ruota sopratutto attorno a un interrogativo che non ha trovato ancora una risposta: perche’ i sei operai – quattro dipendenti comunali e due della ditta privata – sono scesi dentro quella vasca che si e’ poi trasformata in una ”camera della morte”? Una operazione che ”non e’ prevista ne’ dalle nostre procedure aziendali, ne’ dalle disposizioni del committente” puntualizzano i responsabili della ditta’ Carfi’ servizi ecologici, la ditta privata di Ragusa che eseguiva per conto del Comune i lavori
Anche il sindaco Giuseppe Castania conferma che ci sarebbe stata una violazione dei protocolli di sicurezza, ”visto che nella vasca non ci sono gradini per potervi accedere”. La scala in alluminio utilizzata per scendere dentro l’impianto, infatti, sarebbe stata portata da due impiegati comunali chiamati dai loro colleghi. Forse perche’ serviva a risolvere un problema che poi si e’ rivelato la vera causa della tragedia.
Come la fine di un film già visto tutti i vari ministri fanno a gare a presentare l’ennesimo emendamento al pacchetto sicurezza. Questa è la volta del ministro della Giustizia, Angelino Alfano che introduce un emendamento che istituirà una corsia preferenziale ai processi per violazione delle norme per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi ha detto che bisognerà puntare alla formazione e alla prevenzione, perché "la larga maggioranza degli incidenti è di origine comportamentale".
Noi ci chiediamo non sarebbe meglio parlare meno e incentivare l’attività ispettiva sui luoghi di lavoro?
La detassazione degli straordinari porterà meno morti? O le lavoratrici e i lavoratori saranno costretti a lavorare di più andando incontro ad un maggiore rischio incidenti di origine comportamentale di cui il ministro Sacconi è portavoce?