PARMA – Le Ferrovie sono veramente cambiate. Ora sui treni non sono più ammessi coloro che vanno alle manifestazioni "politiche", coloro che vestono in modo strano, i migranti. Se prima ci pensava Borghezio a fare pulizia con gli spray disinfettanti, ora ci pensano direttamente i Capitreno. Proprio un capotreno delle Ferrovie dello Stato, in servizio sul treno
espresso 1920 Palermo-Milano, ha aggredito, insultato con frasi a
sfondo razzista e ferito una passeggera cittadina del Ghana,
regolarmente in Italia, residente a Palermo e diretta a Parma. L’ uomo,
residente a Bologna, è stato denunciato dalla Polizia Ferroviaria
parmense per abuso d’ufficio, violenza privata, danneggiamento,
ingiurie e percosse. L’uomo, alla fermata di Reggio Emilia, aveva
cominciato ad insultare la donna perché con le valigie occupava lo
spazio adiacente alle porte di ingresso. Poi, dopo averle chiesto il
biglietto e visto che doveva scendere a Parma, le ha scaraventato una
borsa giù dal treno fermo sul binario. Recuperata la valigia, la donna
è comunque riuscita a risalire sul convoglio, appena in tempo prima che
ripartisse verso Parma. A quel punto il capotreno le ha prima strappato
di mano il biglietto, poi l’ha schiaffeggiata, strattonata ed insultata
con frasi a sfondo razzista. Una volta arrivati a Parma la donna, in
evidente stato di choc, è scesa dal treno e si è trovata di fronte gli
agenti della Polfer. Confrontate le versioni del dipendente Fs (che
cercava di attribuire le responsabilità alla passeggera) e della donna,
gli agenti si sono insospettiti e sono risaliti ai nomi delle altre
persone presenti sul convoglio per raccogliere nuove testimonianze.
Queste hanno confermato la versione della vittima e alla fine è
scattata la denuncia.
espresso 1920 Palermo-Milano, ha aggredito, insultato con frasi a
sfondo razzista e ferito una passeggera cittadina del Ghana,
regolarmente in Italia, residente a Palermo e diretta a Parma. L’ uomo,
residente a Bologna, è stato denunciato dalla Polizia Ferroviaria
parmense per abuso d’ufficio, violenza privata, danneggiamento,
ingiurie e percosse. L’uomo, alla fermata di Reggio Emilia, aveva
cominciato ad insultare la donna perché con le valigie occupava lo
spazio adiacente alle porte di ingresso. Poi, dopo averle chiesto il
biglietto e visto che doveva scendere a Parma, le ha scaraventato una
borsa giù dal treno fermo sul binario. Recuperata la valigia, la donna
è comunque riuscita a risalire sul convoglio, appena in tempo prima che
ripartisse verso Parma. A quel punto il capotreno le ha prima strappato
di mano il biglietto, poi l’ha schiaffeggiata, strattonata ed insultata
con frasi a sfondo razzista. Una volta arrivati a Parma la donna, in
evidente stato di choc, è scesa dal treno e si è trovata di fronte gli
agenti della Polfer. Confrontate le versioni del dipendente Fs (che
cercava di attribuire le responsabilità alla passeggera) e della donna,
gli agenti si sono insospettiti e sono risaliti ai nomi delle altre
persone presenti sul convoglio per raccogliere nuove testimonianze.
Queste hanno confermato la versione della vittima e alla fine è
scattata la denuncia.
Il
fatto è avvenuto lo scorso 14 maggio, ma è stato reso noto solo oggi
dalle forze dell’ordine dopo un’attenta verifica delle dichiarazioni
rilasciate dal capotreno, dalla donna e dai testimoni. La viaggiatrice
aveva subito presentato denuncia alla Polfer, ma allo stesso modo il
capotreno aveva imputato alla donna di avere dato in escandescenze in
treno. Così gli investigatori hanno sentito vari testimoni per
verificare le due versioni contrastanti. "Sporca negra", "schifosi,
tornate in Africa", "Berlusconi finalmente vi rimanderà tutti a casa".
Sono questi gli insulti che, secondo le testimonianze raccolte dagli
agenti della Polizia Ferroviaria, il capotreno avrebbe più volte
ripetuto alla cittadina ghanese. La donna, residente a Palermo, stava
raggiungendo Parma per fare visita ad alcuni amici e, dopo alcuni
giorni, è ritornata in Sicilia. Nella colluttazione con il capotreno la
donna ha anche riportato una ferita ad una caviglia, ma non ha fatto
ricorso alle cure dei medici. Sui fatti ora indaga la Procura di Reggio
Emilia.
fatto è avvenuto lo scorso 14 maggio, ma è stato reso noto solo oggi
dalle forze dell’ordine dopo un’attenta verifica delle dichiarazioni
rilasciate dal capotreno, dalla donna e dai testimoni. La viaggiatrice
aveva subito presentato denuncia alla Polfer, ma allo stesso modo il
capotreno aveva imputato alla donna di avere dato in escandescenze in
treno. Così gli investigatori hanno sentito vari testimoni per
verificare le due versioni contrastanti. "Sporca negra", "schifosi,
tornate in Africa", "Berlusconi finalmente vi rimanderà tutti a casa".
Sono questi gli insulti che, secondo le testimonianze raccolte dagli
agenti della Polizia Ferroviaria, il capotreno avrebbe più volte
ripetuto alla cittadina ghanese. La donna, residente a Palermo, stava
raggiungendo Parma per fare visita ad alcuni amici e, dopo alcuni
giorni, è ritornata in Sicilia. Nella colluttazione con il capotreno la
donna ha anche riportato una ferita ad una caviglia, ma non ha fatto
ricorso alle cure dei medici. Sui fatti ora indaga la Procura di Reggio
Emilia.
Sulla vicenda del capotreno denunciato dalla Polfer di Parma dopo l’
aggressione e gli insulti razzisti a una viaggiatrice ghanese, il 14
maggio scorso, Trenitalia ha reso noto di avere aperto un’inchiesta
interna subito dopo il fatto. "L’ episodio – ha precisato – è a
conoscenza dell’ ufficio gestione del personale di Trenitalia in base a
una segnalazione pervenuta da altro personale ferroviario in servizio
sullo stesso treno. E’ stata avviata un’inchiesta interna per appurare
l’esatta dinamica dei fatti e dai risultati dipenderanno eventuali
provvedimenti disciplinari, come prevede il contratto collettivo
nazionale (si va da sanzioni pecuniarie al licenziamento)". Trenitalia
ha sottolineato che "al momento non è stato ricevuto alcun atto
ufficiale, come una denuncia da parte della signora o della Polfer. Ma
se ci saranno nuovi elementi potranno condizionare l’esito
dell’inchiesta interna".
aggressione e gli insulti razzisti a una viaggiatrice ghanese, il 14
maggio scorso, Trenitalia ha reso noto di avere aperto un’inchiesta
interna subito dopo il fatto. "L’ episodio – ha precisato – è a
conoscenza dell’ ufficio gestione del personale di Trenitalia in base a
una segnalazione pervenuta da altro personale ferroviario in servizio
sullo stesso treno. E’ stata avviata un’inchiesta interna per appurare
l’esatta dinamica dei fatti e dai risultati dipenderanno eventuali
provvedimenti disciplinari, come prevede il contratto collettivo
nazionale (si va da sanzioni pecuniarie al licenziamento)". Trenitalia
ha sottolineato che "al momento non è stato ricevuto alcun atto
ufficiale, come una denuncia da parte della signora o della Polfer. Ma
se ci saranno nuovi elementi potranno condizionare l’esito
dell’inchiesta interna".
Le Ferriovie dello Stato da quando sono diventate ente privato hanno perso lo "smalto" che per decenni le ha caratterizzate. Il mito del "compagno" ferroviere appare sempre più sbiadito. Ricordiamo oltre all’aumento dei prezzi, il peggioramento dei servizi e delle tratte, la precarietà dei lavoratori, ora arrivano anche gli addetti alla sicurezza sui binari che fermano i migranti all’uscita dei sottopassaggi (succede a Pontedera) e i tentativi di fermare i gruppi di persone che vanno ai cortei. Ma se il lavoro va così male, perchè Trenitalia Spa paga poco e fa lavorare il doppio non prendetevela con i più deboli: ribellatevi!