
prezzi del petrolio, la crisi alimentare. Sono solo alcuni dei temi del
G8 che si apre domani sull’isola di Hokkaido.
Migliaia di manifestanti,
almeno 5.000 secondo gli organizzatori, si sono dati appuntamento a
Sapporo per protestare contro
il vertice degli Otto Grandi, in programma dal 7 al 9 luglio, a poche
decine di chilometri da Tokyo.
Tra
misure di sicurezza eccezionali, con centinaia di agenti di polizia in
tenuta anti-sommossa (la polizia giapponese ha
dispiegato 21 mila agenti), sindacalisti, pacifisti, agricoltori, studenti e
attivisti no global hanno concentrato l’obiettivo della manifestazione
odierna sulla crisi alimentare che sta colpendo i Paesi e le aree più
povere del mondo. Riuniti in un parco di Sapporo, il centro più grande
dell’ isola, la manifestazione è stata tranquilla ma gli organizzatori
del corteo hanno denunciato l’arresto di quattro manifestanti.
A
Sapporo erano arrivati anche una trentina di sindacalisti sud-coreani
del sindacato Kctu, ma gli organizzatori del G8 hanno interdetto loro
l’ingresso in Giappone e sono stati trattenuti in aeroporto. I
militanti hanno però dichiarato che non si tireranno indietro "davanti alla repressione".
Il problema principale che si porrà il summit probabilmente sarà quello degli aumenti dei prezzi, conseguente alle impennate del valore del petrolio, perchè senza arginare tale questione non si può iniziare a parlare di crescita e ripresa economica. L`idea
di sterilizzare i costi fiscali della benzina e quindi
le accise sul carburante sta diventando
qualcosa di più di una ipotesi, viste forse le innumerevoli manifestazioni di dissenso ed efficaci scioperi che hanno animato Italia ed Europa di recente.