LUANDA – Gli
angolani sono attesi oggi alle urne per la prima volta in 16 anni in
un’elezione che non dovrebbe riservare sorprese, confermando al potere
il partito che governa da trent’anni la nazione africana ricca di
petrolio. Lo scrutinio, che vede l’Mpla (movimento popolare per
la liberazione dell’Angola) al governo contro i
tradizionali rivali dell’Unita, giunge al termine di una campagna
segnata dalle accuse dell’opposizione di intimidazioni e brogli, ma
senza le violenze che hanno contraddistinto le recenti elezioni in
altre parti dell’Africa.
Le strade della capitale Luanda sono
state invase stamani da un mare di bandiere rosse e nere – i colori
dell’Mpla – che accompagneranno gli elettori ai seggi, aperti dalle
sette del mattino. Quasi 17 milioni di angolani sono attesi alle urne. "E’
un passo in avanti che permetterà al popolo di eleggere i suoi
candidati. Vogliamo che tutto fili liscio stavolta. Non ci dovrebbero
essere disordini", ha detto un giovane sostenitore dell’Mpla.
L’ultima
volta, nel 1992, finì in un disastro, quando il capo dell’Unita (União Nacional para Independência Total de Angola), Jonas
Savimbi, si ritirò dal secondo turno delle presidenziali, accusando il
leader dell’Mpla, Jose Eduardo dos Santos – ancora oggi al potere –
di avere imbrogliato le carte per impedirgli di vincere. Savimbi
portò i suoi militanti nella giungla e riprese la guerra civile. Il
conflitto, che durava da 27 anni, è terminato nel 2002, dopo che
Savimbi è stato ucciso in un’imboscata.
Il (Mpla), che prese il potere dopo
l’indipendenza dal Portogallo nel 1975, si mostra fiducioso nella
vittoria, di fronte ad un’opposizione frammentata e priva di fondi.
Il governo non ha badato a spese per organizzare le elezioni: circa 300 milioni
di dollari sarebbero stati spesi per dotare la Commissione elettorale e i seggi
di computer e altre attrezzature. Il problema è che i registri dei votanti sono
vecchi, e si teme che in molti casi i cambi di residenza non siano stati registrati.
Ma pretendere che sia tutto perfetto in un Paese che solo tre anni fa fu costretto
a rimandare le elezioni per la mancanza di strade asfaltate sarebbe troppo. Sulle
elezioni vigileranno osservatori provenienti da ogni parte del mondo: nonostante
alcune denunce da parte dell’opposizione, la campagna elettorale si è tenuta in
maniera ordinata, e le autorità sono ottimiste anche per oggi. All’appuntamento
con la storia l’Angola si vuole presentare nel modo migliore.
fonte: Reuters