Pisa – Pubblichiamo di seguito il comunicato di Rebeldia sulle condizioni dei lavoratori presso l’aeroporto pisano, di cui avevamo parlato lo scorso giugno a causa dell’indecente "copertura" degli scioperi tramite lavoratori interinali.
L’aeroporto Galileo Galilei è un vanto della città di Pisa: è infatti
considerato l’aeroporto con il miglior sistema di piste dell’Italia
centrale dopo Fiumicino. La Società Aeroporto Toscano (SAT), che gestisce
il Galilei, è stata la prima società aeroportuale in Italia ad ottenere
la certificazione ISO 9002 per tutti i servizi, da quelli aeroportuali a
quelli non aeronautici.
E’ recente la notizia di un ulteriore incremento
del traffico passeggeri: un aumento del 5,76%, rispetto allo stesso mese
dell’anno precedente, per un totale di 444.247 unità. Il dato
progressivo dei primi sette mesi del 2008 – 2.261.010 passeggeri –
evidenzia un incremento del 10,56% rispetto allo stesso periodo del 2007.
Anche il traffico merci aumenta: per tale motivo è stata progettata la
costruzione di un nuovo megadeposito e il potenziamento dei collegamenti
viari e ferroviari con la vicina Livorno. A marzo è stato registrato un
aumento dell’utile del 39,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Infine la SAT ha conseguito nel 2003 la Certificazione SA8000, uno standard
che garantisce il rispetto dei diritti sia dei propri diretti dipendenti
sia dei lavoratori delle società fornitrici.
Tra le responsabilità
sociali della SAT vi sono: selezionare, assumere, formare, retribuire e
gestire i dipendenti senza discriminazioni; assicurare un ambiente di
lavoro sicuro e salubre; assicurare che il proprio sistema di gestione
dell’orario di lavoro, delle procedure disciplinari e delle retribuzioni
sia coerente con la legislazione, con i contratti di lavoro in vigore, con
gli accordi sindacali e con gli standard di settore; assicurarsi che i
terzi e i fornitori impegnati nell’area aeroportuale applichino i
medesimi standard stabiliti da SAT.
Un vero e proprio gioiellino… in teoria; ma la realtà è ben diversa.
I
l continuo avvicendamento delle ditte appaltatrici del personale di terra
(facchinaggio, pulizia, ecc.) ha peggiorato di volta in volta le condizioni
di lavoro, con turni impossibili, bassi salari, il massiccio utilizzo di
contratti atipici che rendono sempre più precarie le condizioni di vita
dei lavoratori, il ricorso continuo a straordinari per sopperire alle
carenze di organico, nessun rispetto delle condizioni di sicurezza sul
luogo di lavoro. La SAT non rispetta i parametri previsti dai contratti
nazionali, in quanto la percentuale di lavoratori part-time rispetto ai
full-time è infatti la maggioranza: 62%. Inoltre i lavoratori a tempo
determinato sono 119, quelli a tempo indeterminato sono 385: i precari sono
il 22%, mentre il limite del rapporto tra determinati e indeterminati
dovrebbe essere il 10%.
A ciò si aggiunge il mancato riconoscimento del
contratto del trasporto aereo per gli addetti al carico e scarico bagagli:
hanno quello del multiservizi (con 200 euro in meno in busta paga),
percependo per un lavoro molto pesante 800 euro mensili. A questo si
aggiungono continui comportamenti antisindacali e intimidatori: la Sat
boicotta e impedisce la partecipazione dei lavoratori alle assemblee
sindacali, ricorre a massicce precettazioni e in occasione dello sciopero
del 21 giugno degli addetti allo smistamento bagagli e pulizia aeromobili
delle cooperative Arca e Ati Cooplat ha addirittura assunto per un solo
giorno 17 interinali.
Esprimiamo la nostra solidarietà ai lavorati della SAT e sosteniamo la
battaglia che in questi mesi portano avanti con scioperi e manifestazioni.
Riteniamo assurdo che ciò possa avvenire da anni sotto gli occhi di tutta
la città che si fa vanto, a partire dall’amministrazione comunale, del
proprio aeroporto e delle capacità manageriali del suo amministratore
delegato Pier Giorgio Ballini, che continua a sbandierare numeri di
continua crescita di passeggeri e ricavi; questo tanto più visto il ruolo
ricoperto dall’ex-vicesindaco di Pisa Costantino Cavallaro all’interno
della SAT. Si tratta di risultati ottenuti a spese dei lavoratori, con una
politica tesa allo sfruttamento e alla compressione dei salari e dei
diritti.
Laboratorio delle disobbedienze Rebeldia