Pisa, 14.09.08. Si è conclusa ieri la terza edizione di
“Ora Basta!”, la rassegna di concerti per ricordare Andrea e Valeria, scomparsi
nel 2006, attraverso la musica, l’autorganizzazione e la solidarietà. Da tre
anni, infatti, le principali realtà pisane delle quali Andra faceva parte, il
collettivo Precari Autorganizzati, lo Spazio Antagonista Newroz e la Curva Nord
Maurizio Alberti, organizzano una festa che, pur cambiando, mantiene alcune,
importanti, caratteristiche di fondo; prima fra tutte la destinazione del
ricavato, interamente devoluto per finanziare un progetto di solidarietà che
sta permettendo la costruzione di un ospedale in Palestina. Anche quest’anno
inoltre l’organizzazione della festa è stata resa possibile grazie al lavoro
volontario di tante persone che, senza alcun tipo di aiuto da parte delle
istituzioni cittadine, hanno ripulito e allestito il Bastione San Gallo per
renderlo adatto ad accogliere la festa.
Proprio il luogo in cui la festa si è svolta costituisce
la principale novità di quest’anno, e proprio su questo punto vorremmo fare una
breve riflessione.
Il Bastione San Gallo, gioiello architettonico sulle rive
dell’Arno, dopo essere stato per anni luogo di socialità e cultura, giace da tempo
al degrado e all’abbandono. Nessuno, ad eccezione di Rebeldia che in occasione
del Primo Maggio di quest’anno ha valorosamente ripulito e riaperto il Bastione
per un giorno, sembra ricordarsi della splendida fortezza medicea, resa
irriconoscibile dal fitto strato di vegetazione spontanea, siringhe usate,
bottiglie rotte e rifiuti vari dal quale è ricoperta.
In una città come Pisa, in cui il turismo costituise una
delle prime risorse, sembra incredibile che un luogo del genere, anziché essere
valorizzato e vissuto, venga totalmente abbandonato a se stesso. Ma sembra
ancora più incredibile che ciò venga fatto da un’amministrazione che
ultimamente non fa altro che lamentare il troppo rumore notturno prodotto dagli
studenti e un non ben identificato “degrado” fatto di rifiuti abbandonati,
spaccio di droga e piccoli reati. Sembra incredibile che a fronte
dell’apocalittica situazione denunciata dal Comune un luogo come il Bastione
San Gallo, anziché essere utilizzato per creare un luogo di aggregazione e socialità,
che oltretutto, viste le sue caratteristiche strutturali, permetterebbe di
limitare moltissimo le emissioni acustiche che tanto spaventano i nostri
amministratori, viene abbandonato al degrado più totale (per fare solo un
esempio, sono centinaia le siringhe raccolte dagli organizzatori della festa al
loro ingresso nel Bastione), in modo tale da trasformare in problema quella che
potrebbe essere un’importante risorsa. Sembra incredibile anche che i nostri
giornali locali, così impegnati a sostenere la campagna contro il degrado e
l’insicurezza, tra un articolo in cui i migranti vengono definiti “vu cumprà” e
uno in cui Pisa viene paragonata a Beirut non trovino proprio spazio per
parlare del Bastione San Gallo, della Mattonaia, del palazzo ex-Enel, di palazzo
Pampana, per fare solo qualche esempio.
Di fronte a situazioni come queste viene da chiedersi se
le campagne per la sicurezza, contro il degrado, per l’ordine e la legalità,
non siano altro che un vile pretesto per distoglire l’attenzione dai problemi
reali e dalle colpevoli inadempienze di un’amministrazione che preferisce
battersi contro i borsoni piuttosto che contro le siringhe.
Per due giorni, grazie all’impegno, alla solidarietà e a
tanto lavoro, è stato creato un nuovo Bastione San Gallo, vissuto da centinaia
di persone, ricco di musica, cultura e socialità, decisamente diverso da quello
vecchio, frutto della gestione comunale, fatto di sporcizia, topi e siringhe.
Voi quale preferite?