funzionato. L’Autorità garante per la concorrenza, l’Antitrust, in una
segnalazione al Governo e al Parlamento esprime un giudizio molto
severo sul comportamento della Lega Calcio sul rispetto delle regole
per l’assegnazione dei diritti audiovisivi sportivi, i "diritti tv".
Il presidente dell’autorità Antonio Catricalà ha sottolineato che la
prima applicazione del decreto legislativo n.9/2008 presenta, "elementi
di criticità e di incertezza, in grado di compromettere il corretto
esplicarsi della concorrenza nell’acquisizione dei diritti audiovisivi
e di vanificare, quindi, gli obiettivi che la normativa voleva
raggiungere".
Centralizzare le vendite dei diritti sportivi, spiega l’Autorità in una
nota, "è una deroga alla disciplina antitrust e può ritenersi
consentita, in via eccezionale, solo se viene garantito un efficace
sistema di controllo e verifica ad opera delle istituzioni competenti,
compresa l’Antitrust". Ma le condizioni per questo controllo sono
venute meno.
"Ai partecipanti alle procedure competitive – prosegue l’Autorità – non
sono state assicurate condizioni di assoluta equità, trasparenza e non
discriminazione". "Non è stata data attuazione alle previsioni previste
dal decreto", prosegue la nota. E questo, nei fatti, ha impedito "ai
singoli club di commercializzare individualmente i diritti rimasti
invenduti".
L’intervento antitrust deve essere tempestivo se vuol garantire la
concorrenza del mercato, per questo "è necessario che la vendita
congiunta dei diritti sportivi si inquadri in una complessiva
disciplina in grado di assicurare il rispetto del Decreto Legislativo
n. 9/2008".
repubblica.it