Continua la mobilitazione antirazzista: giovedì 2 ottobre, ore 15, presidio in Banchi

Dopo il presidio al Duomo di sabato 27 settembre, continua la mobilitazione di chi ha deciso di opporsi al clima di intolleranza che da mesi si respira a Pisa. Nonostante un presidio vasto e colorato, che ha visto in una delle piazze cittadine più famosa del mondo la presenza di centinaia di persone di tante nazionalità diverse, tanto la stampa locale che la giunta comunale hanno preferito far finta di niente piuttosto che prendere atto del fatto che esiste una vasta parte di cittadinanza che non si allinea all’ottusa “politica delle ordinanze”.

Il Tirreno, vero e proprio organo di stampa del comune, ha completamente ignorato l’evento, mentre La Nazione, impegnatissima nella sua “campagna anti vu cumprà”, ha decitato solo poche righe al presidio di sabato. Il sindaco infine, ha tranquillamente dichiarato che continuerà come se niente fosse lungo la sua strada.Per questo l’assemblea che organizza la mobilitazione ha deciso di organizzare proprio sotto il comune un presidio che avrà l’obiettivo di ottenere un incontro con il sindaco e gli assessori al sociale e alla sicurezza.

Riportiamo qui di seguito il volantino scritto dall’assemblea che ha organizzato l’iniziativa.  

CONTRO L’ORDINANZA “ANTI-BORSONI” 

Da molti anni il Duomo di Pisa rappresenta il luogo di lavoro di molti ragazzi senegalesi, ma non solo, la cui unica possibilità di guadagnare qualche soldo è legata alla vendita ambulante di merce di vario genere. L’unica “colpa” di questi giovani è spesso il non possedere un permesso di soggiorno che permetterebbe loro di trovare un lavoro diverso, considerato “legale”.

Il comune di Pisa ha deciso che questa non è una questione da affrontare con la solidarietà e una seria politica per l’integrazione, ma è una semplice questione di ordine pubblico: il commercio abusivo costituisce reato, dunque deve essere perseguito. Così da settimane siamo costretti ad assistere ad arresti, inseguimenti con conseguente distruzione della merce che costituisce l’unica possibilità di sostentamento per i giovani senegalesi, irruzioni notturne nelle case, botte, negozianti “ufficiali” che scacciano i venditori ambulanti tirando loro acqua come se fossero cani e chi più ne ha più ne metta.

Il culmine di questa situazione è il progetto, elaborato dal Comitato per l’ordine e la sicurezza, di istituire un’ordinanza “anti-borsone”, che proibisca ai senegalesi di circolare con borse di grandi, non si sa bene quanto grandi, dimensioni. Il razzismo insito in un provvedimento che si applica non a tutta la cittadinanza, ma solo ad un determinato, preciso gruppo di persone è chiaro a tutti e ricorda momenti bui della nostra storia in cui limitazione della libertà di alcuni è stata il punto di partenza per la limitazione delle libertà di tutti.

Sabato scorso per la prima volta qualcuno ha detto, chiaramente e senza mezzi termini, no a tutto questo. Centinaia di italiani e migranti si sono trovati in piazza Manin per chiedere di cancellare dall’agenda politica l’ordinanza anti-borsoni e per richiedere politiche che mirino all’integrazione piuttosto che alla discriminazione.

Ma i giornali e le istituzioni hanno fatto finta di non vedere e di non sentire. Per questo abbiamo deciso di andare sotto al Comune, a ricordare al sindaco che il problema di questa città non è il fantomatico “degrado”, colpito nelle ordinanze di questi mesi. Il diritto ad avere una vita ed un lavoro dignitosi, il diritto alla casa, il diritto a spostarsi liberamente su un territorio, queste sono le vere sicurezze, diritti fondamentali a cui non siamo più disposti a rinunciare.

 

CHIEDIAMO AL SINDACO E AGLI ASSESSORI ALLE POLITICHE SOCIALI E ALLA SICUREZZA UN INCONTRO SUL DECRETO ANTI-BORSONI.

 GIOVEDI’ 2 OTTOBRE ORE 15 PRESIDIO IN BANCHI PER FAR SENTIRE LA NOSTRA VOCE AL CONSIGLIO COMUNALE 

· CONTRO LA CRIMINALIZZAZIONE DEI VENDITORI AMBULANTI

·CONTRO LA CACCIA ALL’UOMO NERO

·CONTRO LE IRRUZIONI DELLA POLIZIA NELLE CASE  

LAVORO E DIGNITA’  

Antirazziste e antirazzisti pisani

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