Università, il futuro dei precari termina a luglio 2009

In data 26 ottobre esce la prima notizia attraverso un comunicato dei sindacati confederali, un nuovo mostro prende forma all’orizzonte, pronto a spazzare via ogni sorta di precario nelle P.A.

Gli Atenei per primi sembrano prossimi al collasso grazie al fuoco incrociato dei vari ddl.

Riportiamo dal sito della FLC cgil:

E’ stato presentato il provvedimento con cui il governo intende abrogare le norme sulla stabilizzazione che, se approvato, porterebbe al licenziamento migliaia di persone e metterebbe in ginocchio il sistema pubblico di ricerca e università. Infatti queste norme, unite a quelle che limitano a tre anni la possibilità di lavorare con contratti flessibili non solo impediranno stabilizzazioni e assunzioni ma anche il mantenimento in servizio dei precari. La risposta dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali è pronta. In questo momento sono già in mobilitazione i 500 precari dell’ISFOL dove tutte le attività sono bloccate (istituto per la formazione professionale dei lavoratori) gli oltre 700 dell’ISPRA (istituto per la protezione e la ricerca ambientale) i 400 precari dell’INGV (istituto nazionale di geofisca e vulcanologia).

Per anni migliaia di ricercatori, tecnici, amministrativi hanno lavorato in condizioni difficilissime garantendo al sistema pubblico della ricerca e dell’università di funzionare, settori dove il 50% del personale è precario. Il governo uccide le speranze di migliaia di lavoratori e continua nell’opera di distruzione del sistema pubblico di ricerca e formazione. Le iniziative in corso in queste ore sono solo l’anticipo della forza che metteremo in campo nei prossimi giorni per bloccare questo inaccettabile provvedimento.
L’emendamento che il Governo si accinge a presentare per bloccare le stabilizzazioni nel pubblico impiego avrà come effetto il licenziamento di migliaia di persone che da anni operano nelle università e negli enti di ricerca permettendo a questi di svolgere i loro ruoli istituzionali.
Il sindacato, unitariamente, respinge con decisione questa scellerata decisione.

Di seguito il comunicato:

_____________________ FLC Cgil – FIR Cisl – Cisl Università – UILPA UR AFAM
Comunicato al personale
Il Governo Berlusconi, dopo aver dato il via ad una Finanziaria 2009 che restringe ulteriormente i già falcidiati spazi e risorse della contrattazione pubblica, si accinge ad approvare, all’interno del collegato "monstre" (ddl n. 1441 in iter di approvazione parlamentare) un emendamento nel quale si sopprimono le disposizioni del comma 519 della L. n. 296 (finanziaria 2007) e di tutte le misure normative successive finalizzate alla stabilizzazione del precariato pubblico, dalla cui permanenza dipendono, invece, le speranze di mantenimento in servizio e di futura stabilizzazione di migliaia e migliaia di lavoratori precari pubblici.
Gli effetti disastrosi di tale emendamento, voluto con forza dal duo Brunetta-Tremonti, sono meglio comprensibili se si pensa che nello stesso emendamento si arriva addirittura a sostenere la decadenza automatica dei contratti attualmente in proroga! Ciò entro 30 gg dall’entrata in vigore del provvedimento di legge, mettendo così letteralmente per strada migliaia di persone! A questo punto alla misura già colma si aggiunge quella che noi non esitiamo a definire una vera e propria provocazione politica e sociale che fa traboccare il vaso!


Non è stato sufficiente punire chi è effettivamente malato o costretto ad assistere un portatore di handicap! Non basta un’ulteriore "tassa" sul lavoratore pubblico che perderà, nel migliore dei casi, almeno il 10% del proprio emolumento accessorio! Non bastano i tagli agli organici, il blocco delle assunzioni e del turn-over, il raffreddamento "ad infinitum" dello stesso processo di stabilizzazione! Non bastano i tagli ai fondi dell’Università, i progetti di sua privatizzazione, le misure, senza vera ratio e progetto, di ulteriore riassetto degli Enti di Ricerca! Non è stato sufficiente colpire il sindacato nelle sue prerogative essenziali e spazi di negoziazione!
Si è voluto andare ancora più avanti attaccando, socialmente, iniquamente ed incostituzionalmente, la parte più debole del sistema!

Si cerca di entrare con il bisturi di una demagogia impietosa, ammantata di finta efficienza e finta difesa dello stato di diritto, nella carne viva di giovani, precari di tutte le età e delle loro famiglie!
La reazione del sindacato e di tutti i lavoratori non può che essere immediata e vigorosa. Nei nostri settori, all’interno dei quali il "precariato" svolge una funzione essenziale, la mobilitazione di tutti i lavoratori deve sollecitare la pronta e ci auguriamo solidale iniziativa dei vertici di Enti ed Atenei – Presidenti e Direttori Generali degli Enti, Rettori, Direttori Amministrativi Senati Accademici – per spingere su Governo e Parlamento al fine di mutare da subito assurdi quanto iniqui orientamenti.
Roma, 26 settembre 2008

Notizia di oggi è invece che il suddetto emendamento viene fatto slittare fino a luglio 2009, queste le motivazioni inoltrate da Brunetta ieri sera alle agenzie stampa:


(ASCA) – Roma, 30 set – ”Il Ministro Renato Brunetta ha presentato una riformulazione dell’emendamento sui precari.Tale emendamento sposta al 1° luglio 2009 l’abrogazione delle norme sulla stabilizzazione. Cio’ al fine di avviare un monitoraggio capillare su tutte le tipologie dei contratti a tempo determinato vigenti e le relative modalita’ di assunzione adottate dalle singole amministrazioni, nonche’ il numero di vincitori di concorso in attesa di assunzione.Le amministrazioni comunicheranno al Dipartimento della Funzione pubblica tali dati ed entro il mesi di maggio il Ministro Brunetta, di concerto con il Ministro Tremonti, sentiti i Ministri interessati, emanera’ un decreto che stabilira’ le regole per una eventuale prosecuzione dei contratti fino all’espletamento delle procedure concorsuali riservate previste dallo stesso emendamento.

La norma ribadisce il principio costituzionale del concorso pubblico per accedere alla pubblica amministrazione e garantisce un percorso a coloro che hanno avuto un rapporto di lavoro con l’amministrazione. Inoltre, la norma mira finalmente a far luce sui dati effettivi del fenomeno del precariato della Pubblica amministrazione al fine di adottare le misure appropriate per risolvere il problema senza scavalcare i principi costituzionali e i diritti di coloro che regolarmente hanno vinto un concorso pubblico e ancora attendono di essere assunti”.Ne da’ notizia un comunicato del Ministero della Pubblica Amministrazione e dell’Innovazione.

Di seguito il nuovo comunicato dei confederali, uscito subito dopo questa dichiarazione del ministero, in cui i sindacati tentano di fare chiarezza:

Viene modificato l’emendamento "ammazza precari" ma non può bastare a nessuno. Infatti, non cambia la sostanza del provvedimento ma ne vengono solo posticipati gli effetti. Deve essere ritirato!
Dopo le iniziative promosse nei vari luoghi di lavoro, le segreterie nazionali FLC Cgil, FIR CISL, CISL UNIVERSITA’, UILPA-UR AFAM, hanno organizzato un presidio nazionale per giovedì 2 ottobre 2008.
L’emendamento nella nuova formulazione posticipa al 1° Luglio l’abrogazione delle norme sulla stabilizzazione della finanziaria 2007 comprese quelle che prevedevano i concorsi con riserva per i co.co.co, le norme che istituivano il fondo per la stabilizzazione dei precari della PA anche con altre tipologie contrattuali e le norme sulla stabilizzazione della finanziaria 2008. Da quella data i contratti di collaborazione e i contratti a termine in contrasto con le nuove norme limitative dell’uso di contratti flessibili contenute nella legge 113 alla data di scadenza non potranno proseguire.
La stessa sorte vale per i contratti degli stabilizzandi in proroga che saranno risolti alla data di scadenza oppure ove manchi il termine entro il 30 giugno 2009.
Si conferma la possibilità per le amministrazioni pubbliche di bandire concorsi con riserva per coloro che hanno requisiti della stabilizzazione e concorsi con riconoscimento dei titoli per i co.co.co.
Si introduce un monitoraggio della funzione pubblica sugli aventi diritto alla stabilizzazione al fine di elargire discrezionalmente proroghe alla durata dei contratti.
Roma, 1 ottobre 2008

Di seguito riportiamo inoltre il volantino dei Cobas Università, che in termini molto più incisivi e propositivi, lanciano lo sciopero generale indetto da tutti i sindacati di base per il 17 ottobre:

Il governo Berlusconi manda a casa i precari,
Costruiamo un forte movimento NELL’UNIVERSITà.
Scioperiamo il 17 Ottobre- Sciopero generale del sindacalismo di base


In questi anni le Leggi finanziarie avevano iniziato a stabilizzare i precari, o almeno una minima parte di loro; provvedimenti, come il comma 519 della finanziaria 2007, che per quanto insufficienti rappresentavano l’inizio di un percorso di stabilizzazione per il personale con anni di contratto a tempo determinato.
Oggi il Governo Berlusconi sta per eliminare qualunque ipotesi di stabilizzazione dei precari, anche quelli che vantano anni di tempo determinato e tutti i requisiti richiesti dalle precedenti Leggi Finanziarie.
L’obiettivo è quello di cacciare via dagli Atenei (a Pisa tra Università, scuole e Cnr sono centinaia) decine di migliaia di lavoratori precari, portare al collasso le strutture pubbliche, svendere il pubblico (pagato con le nostre tasse) e al suo posto favorire i profitti (di pochi) privati.
Nello stesso tempo il passaggio da Università a Fondazioni fa parte di un progetto legge che affosserà la università e la ricerca pubblica con ripercussioni negative sulla competitività dell’Italia, competitività di cui questo Governo straparla sulla stampa.

E’ giunto il momento di costruire un forte movimento contro la precarietà e contro la svendita del lavoro pubblico perché l’obiettivo del Governo è ridurre il nostro potere di acquisto dei salari, privatizzare i servizi e aumentare le tasse universitarie impedendo l’accesso ai più. Per questo la mobilitazione non potrà che essere unitaria di tutti i soggetti(docenti, studenti, ricercatori, precari, personale tecnico ed amministrativo) che oggi mandano avanti l’Università e gli Enti di ricerca.

Una opposizione concreta fatta non di parole e promesse vaghe ma di fatti concreti, il primo dei quali è lo sciopero generale del 17 Ottobre

COBAS UNIVERSITA’

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