Pisa, CNR: mobilitazione dei ricercatori atipici contro la precarietà, per un sistema pubblico di ricerca

Pisa – I lavoratori dell’area della ricerca si mobilitano e si proclamano in stato di agitazione contro la perdurante precarietà della loro posizione lavorativa, ma in particolare contro un recente emendamento.
 
Tale emendamento, contenuto nel decreto voluto dal duo Brunetta-Tremonti, modifica l’art.37 della L.1441 (in iter di approvaziona parlamentare), sopprimendo così le disposizioni del comma 519 della L.296 (finanziaria 2007)e annullando il processo di stabilizzazione del precariato pubblico in corso. I posti verrebbero infatti ad essere assegnati esclusivamente tramite concorsi.
Le richieste, come si legge dal volantino, sono il ritiro dell’emendamento e una seria politica di investimenti nella ricerca pubblica.
 
Ieri nell’auditorium del Cnr si è svolta una numerosissima assemblea dei precari della struttura, che affermano di raggiungere ormai il 60% del totale del personale. Viene affermato anche da emeriti professori “stabili”, non precari, che il provvedimento rende tutti precari, in quanto è uno schiaffo a tutto il sistema pubblico di ricerca e formazione. La forza della protesta infatti sta anche nel perfetto accordo tra chi è precario (contratti a tempo determinato, co.co.pro., assegnisti..) e chi invece è a tempo indeterminato. Nella riunione è stato deciso di attuare una catena umana davanti alla recinzione dell’area, che ha avuto luogo questa mattina, affiancata da volantinaggi e striscioni.
 
Non bastano i tagli agli organici, il blocco delle assunzioni e del turn- over, il raffreddamento “ad infinitum” dello stesso processo di stabilizzazione. Non bastano i tagli ai fondi dell’ Università, i progetti di sua privatizzazione, le misure, senza vera ratio e progetto, di ulteriore riassetto degli Enti di Ricerca. Non è stato sufficiente colpire il sindacato nelle sue prerogative essenziali e spazi di negoziazione. Si è voluto andare ancora più avanti attaccando, socialmente, iniquamente ed incostituzionalmente, la parte più debole del sistema. Si cerca di entrare con il bisturi di una demagogia impietosa, ammantata di finta efficienza e finta difesa dello stato di diritto , nella carne viva di giovani, precari di tutte le età e delle loro famiglie.
 
La reazione del sindacato e di tutti i lavoratori non può che essere immediata e vigorosa.
E questa mattina i ricercatori atipici del Cnr ci sono riusciti, hanno dato inizio alla lotta.
 
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