“L’ Onda pisana” è inarrestabile. Paralizzata la città, occupato un’altro spazio nell’Ateneo

Stamani è andata in scena "l’Onda", quella travolgente e inarrestabile di cui si è parlato molto nell’ultimo mese.
Usciti presto dal polo Carmignani, dopo un mese intero di occupazione, gli studenti universitari si sono dati appuntamento per le 9.00 in Banchi (piazza del comune) e lì, avviene l’incontro con i tantissimi medi che già affollano la piazza. All’inizio i numeri non sono troppo significativi, ma con il passare del tempo la piazza sembra esplodere. Ad un certo punto è chiaro che il presidio deve trasformarsi in corteo e partire per raggiungere l’obbiettivo: il blocco della città.
Niente sound system, niente impianto, solo megafono, striscione e tanto fiato in corpo. I cori e gli interventi al megafono scendono a fiume e parlano chiaro: "bloccheremo tutto", "ci tolgono il futuro, ci riprendiamo la città".
Confermata l’importanza di un’appuntamento, quello di oggi, di carattere nazionale, dove ognuno all’interno della propria città doveva estendere la mobilitazione. Il corteo arriva fino alla stazione, molte le fermate, davanti alle banche inanzitutto per ribadire a gran voce: "Noi la crisi non la paghiamo".
Poi è stata la volta della sede del Pd, questo partito che ha tentato di strumentalizzare l’onda con scarsi successi, è stato duramente criticato visto l’operato di questa sua "opposizione ombra" (e non governo) che con i 10 punti programmatici per il rilancio dell’università, ha dimostrato di essere vicino agli interessi baronali e di non essere per niente contrario ad un sistema di fondazioni basato su finanziamenti privati. Doverosa sosta sotto la sede di Cepu e Grandi scuole, per ribadire che quello è il modello di istruzione a cui si ispira il governo, ovvero il modello degli esamifici a costi altissimi.

Il corteo arriva finalmente in stazione dopo un percorso non autorizzato, durante il quale ovunque è stato bloccato il traffico.

In stazione una folla umana di 400 persone si è lanciata sui binari: l’intera stazione è stata occupata.
Il blocco è andato avanti ad oltranza per un paio di ore, nel frattempo è stata aperta una trattativa con Trenitalia alla presenza della digos.

La richiesta è chiara, il movimento vuole un treno speciale o semplicemente un prezzo speciale per scendere a Roma il 14 novembre, quando ci sarà il corteo di tutti gli Atenei in mobilitazione, in concomitanza con lo sciopero generale dell’ Università indetto dai sindacati confederali.
La politica di Trenitalia in questi ultimi anni è stata la politica di un’azienda, ormai a gestione privata, dove non sono previsti, né garantiti, prezzi politici per eventi quali manifestazioni, in più lo Stato sembra ormai voler negare a tutti (soprattutto a chi è autonomo rispetto a partiti e sindacati) la possibilità di muoversi liberamente per poter andare a manifestare il proprio dissenso.
Squadra mobile già schierata da una parte e cordoni con caschi dall’altra, la situazione stava per volgere al peggio quando, la situazione si è sbloccata grazie ad una telefonata arrivata dall’ufficio centrale di Trenitalia di Firenze, dove è stata dichiarata la disponibilità ad aprire in quella sede una trattativa con dei delegati del movimento, per un treno che scenda a Roma la mattina del 14 a prezzo "concordato".
Nei prossimi giorni seguiremo l’evoluzione di tale trattativa, è chiaro che se si dovesse dimostrare un "bluff" gli studenti si riservano di mettere in atto azioni come quella di stamani. A quel punto il corteo si ricompatta e in maniera ordinata si avvia verso l’uscita, si fanno da una parte i cordoni di polizia e partono i cori. I gridi e gli interventi che si susseguono, spiegano a tutti la vittoria appena raggiunta.
Usciti dalla stazione si inizia a parlare di altro obbiettivo e il corteo riparte verso corso Italia.

Luogo d’arrivo: piazza Dante, e subito si capisce che da lì il corteo si muoverà per prendere una nuovo spazio all’interno dell’Ateneo.
Lo spazio diventerà una sede del movimento per l’autoriforma, uno spazio a "tempo indeteminato" si sente dire dal megafono, necessario per portare avanti i tavoli per l’autoriforma, lanciati nell’assemblea degli "stati generali del mondo della formazione", la sera prima al Polo Carmignani. Scandendo gli ultimi cori e interventi, il corteo continua a muoversi bloccando la città, si torna al Comune e si sale sul Ponte di Mezzo arrivando poi in piazza Garibaldi.
Da lì la decisione di passare da un punto dove forse nessun corteo era mai passato, una metà conosciutissima dai giovani, soprattutto universitari, che usano quel luogo come spazio di socializzazione davanti ad una birra: piazza delle Vettovaglie.
Viene ribadita qui l’assurdità di certe politiche amministrative del PD, si parla dell’ordinanza che vieta alcolici dopo certe ore, con cui si cerca di colpire a suon di divieti la normale vita sociale delle migliaia di studenti che popolano la nostra città. Commenti duri anche nei confronti delle nuove telecamere impiantate nella zona, volte a rafforzare un sistema di controllo sociale sempre più insostenibile.
Finalmente l’arrivo in piazza Dante, qui il corteo sfila di fronte alla Sapienza, simbolo dell’Ateneo pisano, luogo occupato simbolicamente per un fine settimana dal movimento, dopo quarant’anni che nessuno più si era permesso di entrarci illegalmente.

Il corteo prosegue su piazza Dante e arrivati all’altezza della Cassa di Risparmio di Pisa, con una sterzata, tutti capiscono qual’è l’obbiettivo: palazzo Matteucci.
Dunque si entra in piazza Torricelli e da lì un fiume in piena invade il palazzo storico, dove all’interno è stato individuato un intero piano che risulta essere perfetto per le necessità attuali del movimento.
Iniziano le telefonate, e la ricerca disperata delle chiavi del portone secondario, portone che diventerà la porta d’accesso indipendente del movimento. Su quel palazzo e su le stanze individuate precedentemente e attualmente inutilizzate, ci sono grandi progetti. Là si svolgeranno già da domani le mille attività dei tavoli di lavoro nati in occupazione e riproposti con un’apertura in assemblea pubblica a tutto il mondo della formazione.
Oggi l’Onda ha dimostrato tutta la sua forza, nonostante la mancanza di un’ appoggio partitico o sindacale, la ricetta del "movimento irrapresentabile" si è dimostrata vincente, due le vittorie importanti portate a casa dagli studenti: un tavolo aperto con Trenitalia per scendere a Roma e la nuova sede del "movimento per l’autoriforma".
Adesso vedremo se la stampa nazionale continuerà a tacere su questo impeto inarrestabile che proviene dalla piccola cittadina pisana.

Gli studenti sembra siano disposti a lasciare il Polo Carmignani entro la serata, a patto che, sia l’aula magna, sia la stanzetta dove è stata messa in piedi la radio dell’occupazione, rimangano a disposizione del movimento nei momenti di necessità.

 

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