"Vergogna, vergogna" e poi striscioni di condanna per "Il massacro di Gaza". Così il presidente della Camera Gianfranco Fini è stato accolto oggi all’Università di Roma La Sapienza, proprio davanti al Rettorato, dove si sono radunati alcune centinaia di studenti. Fini è alla Sapienza per inaugurare l’anno accademico del Master in Istituzione Europee e Storia Costituzionale. Un giovane ha urlato "fascista", ma è stato bloccato e identificato dagli agenti.
"Ci fa ridere che Fini venga qui a fare una lezione sul Parlamento dal momento che proprio il Parlamento ci ha esautorato dal dialogo" spiega Luca, studente dell’Onda mentre si allontana un attimo dalla scalinata del Rettorato dove è in corso la protesta. "Ridicolo da parte di una maggioranza che si è staccata da tutto e che vuole dismettere l’università pubblica".
Per gli studenti "è paradossale la situazione in cui ci troviamo, ci hanno impedito di sfilare pacificamente all’interno della città universitaria, di avvicinarci alla facoltà di Fisica per avvertire gli altri studenti di questa lezione, la polizia ha addirittura tirato fuori le transenne per farci stare alla larga".
E relativamente al ragazzo che avrebbe urlato "fascista" al presidente della Camera Luca dice: "Può essere, c’erano tante persone io personalmente non l’ho sentito".
I ragazzi hanno con sé alcuni striscioni: "Non abbiamo fiducia nelle vostre riforme, fini-tela!", "Basta tagli all’università", inoltre sono stati calati alcuni striscioni dalle pareti delle facoltà: "Criminale è chi vieta il dissenso".
Tra i cartelli anche un riferimento alle parole del sindaco Gianni Alemanno che nei giorni scorsi aveva detto che l’ateneo romano "è ostaggio di 300 criminali", i ragazzi replicano: "Voi quattro immuni, noi 300 criminali". Ma anche "Università senza con-Fini", "Fiducia, Fini non giustifica i mezzi", "Il vostro controllo non è sicurezza" e "No alla legge Fini sulle droghe": sono altri slogan su alcuni striscioni.
"Noi vogliamo anche ribadire la nostra contrarietà alla guerra in Medio Oriente – prosegue Luca – non ci sono giustificazioni al massacro dei civili palestinesi, e questa nostra contrarietà vogliamo farla sentire forte al presidente della Camera".
"Vogliamo dire ‘vergogna’ anche al Rettore Frati che la scorsa settimana aveva detto ‘la democrazia è in pericolo’, però oggi non ci ha fatto entrare.
di Katia Ancona – Repubblica.it