Rebeldìa, 03.02.09. “Pisa nera” è il titolo del dossier d’inchiesta elaborato dal laboratorio Rebeldìa, presentato in una partecipata iniziativa, al fianco dei due giornalisti, studiosi esperti di eversione e "populismo postfascista", nuove destre e “destre storiche”, Guido Caldiron e Saverio Ferrari. Yassir Goretz, militante del PRC di Roma coinvolto nell’aggressione di Piazza Navona, ha portato la sua esperienza.
Il laboratorio delle disobbedienze Rebeldìa e l’Osservatorio sul fascismo hanno introdotto la serata affermando la necessità di un confronto su ciò che sta succedendo nella nostra città – in cui negli ultimi mesi gruppi di destra hanno eseguito numerosi attentati contro le sedi di partiti, spazi sociali ed associazioni – e sulle ridefinizioni nazionali della destra, nelle sue avanguardie giovanili fasciste nei diversi territori.
Da questa esigenza è nato il dossier, che, attraverso documenti ufficiali, dichiarazioni di personaggi pubblici comparse sui giornali e iniziative che questi gruppi hanno rivendicato, ricostruisce la mappa della destra pisana. L’intento non è denunciare le connivenze politiche ma spostarsi anche ad un livello altro di informazione, che permetta di fare delle valutazioni politiche sulla reale pericolosità di questi gruppi, per costruire poi un percorso che non sia emergenziale, ma che attraverso il dibattito pubblico renda consapevoli noi tutti dei cambiamenti in atto.
Guido Caldiron comincia l’intervento con la descrizione dei momenti vissuti a Nettuno (Roma), domenica scorsa, 1 Febbraio, quando alle 18.30, sotto una leggera pioggia, circa 500 persone della piccola cittadina dell’hinterland hanno manifestato contro l’atto razzista consumato nella loro stessa città la notte precedente. Qui la popolazione ha reagito, subito. Vi sono ulteriori azioni in programma per giovedi e sabato. C’è la volontà di reagire, ma anche di capire come e perchè sia stato possibile il verificarsi di tale atto. I protagonisti sono tre ragazzi di cui uno minorenne, i genitori non colgono la gravità dell’atto (assurde le interviste) e nonostante il dissenso manifestato, come in questo caso, tali azioni risquotono un largo consenso sociale. Per questo è necessario riaffermare l’antifascismo come cittadinanza, come valore incomprimibile.
Caldiron ripercorre poi la genesi dei naziskin come avanguardia sociale poi arrivata ai voti e mai feramatasi. Queste culture xenofobe e fasciste si situano nel nostro paese, fascistizzando le istituzioni, e facendone il maggior laboratorio europeo, che si gioca il primo posto solo con la Russia di Putin.
Saverio Ferrari si allaccia al dicorso asserendo che il oggi il rischio è di mettere in secondo piano, come è stato fatto col nazismo, fattori sociale ed economici, pensando i cambiamenti come parentesi. Il contesto nel quale dobbiamo ragionare è invece quello di una trasformazione della società in senso multietnico e quello di una destra italiana, non necessariamente solo quella estrema, che si distingue dal panorama europeo. In Europa le destre sono conservatrici (Sarkozy ad esempio “ruba” contenuti a Le Pen, ma riconosce pubblicamente la Resistenza), hanno forti discriminanti antifasciste e anche valori antirazzisti. In Italia non c’è traccia di tutto ciò, non abbiamo discriminanti. I governi vanno a braccetto con le rivitalizzazioni del fascismo (direttamente del III° Reich, anzi!).
Stiamo assistendo al processo inverso della presa di distanza dagli esempi storici del nazismo e del fascismo. Ferrari prosegue riflettendo sulla diffusione del negazionismo in Italia, a livello di case editrici (es. la “Ritter” di Maurizio Murelli a Milano), e sulla rielaborazione di segni del nazismo (es. le varie divisioni SS) da parte dei gruppi neofascisti.
Una parte di questa estrema destra sta cercando di agganciarsi al treno “Pdl” per avere un rappresentante in Parlamento, ma senza rinunciare a nulla della propria identità. Il Pdl potrebbe contenere non solo Alleanza Nazionale ma queste nuove cose e in parte già è successo. Alcuni di Fiamma Tricolore sono già entrati in AN e lo stesso alcuni del covo fascista Cuore Nero a Milano.
Casa Pound e Blocco Studentesco hanno preso le distanze da questi, si dichiarano anti-americani, anti-israeliani, anti-razzisti (nel senso di “ognuno deve star bene a casa propria”, esaltando poi però il colonialismo italiano…). Anche sull’ "anti-israeliani" bisogna leggere oltre: c’è la vecchia idea dei complotti giudaici, per questo sono antisemiti, non per altra nobile causa a favore dei palestinesi.
A questi gruppi bisogna stare molto attenti, essi vogliono essere dentro i movimenti (es. recentemente con l’Onda studentesca) per avere relazioni coi giovani del tempo presente, ma comunque vogliono una relazione di prepotenza, dei contenuti non gliene importa nulla. Per loro prevalgono sempre i termini di ordine e legalità in senso repressivo. “I fascisti sono sempre fascisti”, conclude Ferrari.
Yassir Goretz chiude la serata raccontandoci di Piazza Navona, di come già due giorni prima ci fosse stato il tentativo da parte di Blocco Studenetesco di introdursi in un corteo e di quanto si debba capire dei loschi legami tra neofascisti e polizia che ha gestito quella giornata. Lui fu arrestato e dovette passare una notte in cella. Avrà la prossima udienza per direttissima il 20 Aprile, come molti altri ragazzi. A tutti piena solidarietà.
Antifascismo sempre, è indubbiamente la conclusione di questa iniziativa.