Le Istituzioni italiane approvano con decreto legge le ronde anti-Rom e anti-stranieri, la schedatura dei senzatetto e i campi-ghetto. Il pacchetto sicurezza invita i medici a denunciare i migranti "irregolari". Intanto dieci profughi tunisini condannati alla deportazione tentano il suicidio a Lampedusa. Gruppo EveryOne: "Le Ronde padane sono l’equivalente delle Camicie nere e sono finalizzate alla persecuzione razziale. L’ideologia di estrema destra ispirata all’odio razziale trionfa, mentre stupisce l’inconsistenza delle proteste dei partiti democratici, di fronte a simili iniquità. Non si tratta più di politica, ma di un orrore senza fine che colpisce soprattutto le donne, i bambini e i deboli. E’ necessario un intervento urgente e deciso da parte delle Istituzioni internazionali" Roma, 9 febbraio 2009 Le politiche e le azioni razziste e xenofobe si affermano in Italia a tutti i livelli e vi è da sottolineare come le Istituzioni italiane ignorino ormai ogni normativa internazionale contro le discriminazioni e per i Diritti Umani, quando emanano leggi, decreti od ordinanze. Venerdì 6 febbraio 2009 il Senato italiano ha approvato il nuovo decreto legge detto "pacchetto sicurezza", che passa ora all’esame della Camera. Si tratta di un insieme di provvedimenti discriminatori e persecutori, che colpiscono Rom, migranti e senzatetto. Dopo le proteste levatesi in tutto il mondo contro la schedatura dei Rom iniziata lo scorso anno dietro proposta del ministro Maroni, membro del partito anti-immigrazione Lega Nord, lo stesso provvedimento riparte sotto una forma diversa. Il pacchetto sicurezza prevede infatti la schedatura di tutti i cittadini senza fissa dimora, con indicazione della loro etnia. L’archivio dei senza tetto sarà istituito presso il Ministero dell’Interno e secondo fonti attendibili prevederà anche il rilievo delle impronte digitali e forse del DNA. Si ricorda che il partito nazista istituì, negli anni delle leggi razziali, un registro degli asociali, che comprendeva senzatetto e Rom. Il pacchetto autorizza inoltre le "Ronde padane". Come le Croci Frecciate in Ungheria, le Camicie Brune in Germania e le Camicie Nere in Italia, si tratta di milizie volontarie legittimate ad affiancare le forze dell’ordine nelle operazioni di ricerca e segnalazione di persone considerate un problema per la sicurezza. Quando ancora non erano autorizzate, le Ronde padane si resero protagoniste di azioni violente contro Rom e migranti, fra cui il rogo dell’insediamento Rom di Opera (Milano) nel 2007. Nate ufficialmente nel 1990, le Ronde padane seguono la filosofia rappresentata dallo slogan coniato dal leghista Mario Borghezio: "Bastoni contro l’immigrazione". Tre anni dopo l’ideologo delle Ronde Miglio affermò che "Il linciaggio è la forma di giustizia più alta". Le associazioni per i diritti di Rom e migranti hanno ricevuto decine di segnalazioni di abusi compiuti dalle Ronde. Spesso tali Ronde sono imitate da gruppi di razzisti – fra cui il GAPE, in Toscana – che si sono resi protagonisti di attentati nei quali hanno orrendamente perso la vita cittadini Rom: ricordiamo il rogo di Livorno in cui bruciarono vivi quattro bambini piccoli. Dopo l’annuncio dell’approvazione del decreto legge partiti e gruppi intolleranti hanno iniziato a reclutare membri. E’ concreto il pericolo che i 176.000 razzisti italiani violenti attivi con slogan e proclami contro i Rom su Facebook – solo una parte del movimento intollerante e neonazista italiano – affluiscano nelle Ronde per dare vita a purghe etniche "autorizzate". Di fronte alle accuse delle vittime, i miliziani avranno copertura istituzionale e le loro testimonianze saranno equiparate a quelle di "pubblici ufficiali". Il decreto cancella la norma per cui un medico non deve denunciare il migrante che riceve prestazioni sanitarie e chiede alle strutture sanitarie di denunciare i cittadini stranieri "irregolari", in violazione del giuramento di Ippocrate. Il rinnovo del permesso di soggiorno costerà fino a 200 euro: una cifra assolutamente spropositata che colpirà migranti già discriminati e spesso ridotti in schiavitù dal potere che la legge italiana assegna ai loro datori di lavoro. Mentre il Senato approvava il pacchetto xenofobo, a Lampedusa un gruppo di profughi tunisini condannati alla deportazione ha tentato il suicidio, impiccandosi con i propri indumenti. Per quanto riguarda la gestione degli insediamenti Rom, Milano ha ufficializzato il nuovo "Patto di socialità" che trasforma ogni campo in un vero e proprio ghetto chiuso e controllato 24 ore su 24 dalla polizia, nel quale i cittadini Rom sono privati di qualsiasi diritto. Il vicesindaco De Corato, dopo aver confermato con compiacimento la responsabilità delle Istituzioni milanesi nella tragedia umanitaria dello "sgombero di più di 100 insediamenti, anche di grosse dimensioni", annuncia per il 2009 "l’abbattimento delle case abusive e degli insediamenti in area privata" e "regole più ferree" contro la comunità Rom. Va sottolineato che nella sola città di Milano si sono verificate centinaia di episodi di violenza contro le donne di etnia Rom, spesso gettate in mezzo alla strada da sole o con bambini piccoli in seguito alle operazioni di sgombero, mentre gli uomini che avrebbero potuto proteggerle venivano condotti nelle questure per il controllo dei documenti e altri accertamenti. "Chiediamo alle Istituzioni dell’Unione europea e delle Nazioni Unite, alle nazioni democratiche, alle organizzazioni per i Diritti Umani di affiancarci nella campagna contro la persecuzione dei Rom e dei migranti in Italia," affermano con preoccupazione Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, leader del Gruppo EveryOne. "Dopo la purga etnica che ha annientato o costretto a fuggire la maggior parte della comunità Rom in Italia, dopo le innumerevoli violazioni dei diritti umani e tragiche violenze, ora l’Italia riporta l’Unione europea ai tempi delle Camicie brune, dei ghetti e del collaborazionismo. E’ necessario assumersi precise responsabilità e intervenire con decisione, per evitare che queste politiche intolleranti e incivili possano diffondersi sotto forma di ideologie e contagiare altri Paesi dell’Unione. Il recente passato ci insegna che Risoluzioni e ammonimenti non hanno efficacia, mentre le Direttive sono costantemente aggirate o disattese, impunemente. L’inerzia è pericolosa e la presenza di leader razzisti e xenofobi nello stesso Parlamento europeo (addirittura nella Commissione Libertà Civili), oltre al riaffiorare di ideologie antisemite e intolleranti è sintomatica di un fenomeno che desta angoscia e presenta di fronte al progetto di un’Europa dei Diritti Umani i più oscuri fantasmi".
del Gruppo EveryOne