Negata l’aula a lettere per un dibattito sulla questione palestinese, confermata invece per giovedì

E’ di qualche ora fa la notizia che il Preside di Lettere ha dato l’autorizzazione per svolgere giovedì pomeriggio nell’aula multimediale della Facoltà di Lettere il dibattito promosso dal gruppo Bds di Pisa. Facciamo un passo indietro per capire cosa è avvenuto.

Si sarebbe dovuto svolgere ieri pomeriggio il primo incontro dal titolo: "Crimini di guerra nel conflitto mediorientale: le responsabilità della scienza, la protesta degli intellettuali", nell’ambito della settimana di iniziative Israeli Aparheid Week (IAW), durante il quale erano previsti gli interventi del Prof. Giorgio Gallo (CISP, Università di Pisa), del Prof. Angelo Baracca (Università di Firenze), del Prof. Francesco Lenci (CNR Istituto Biofisica) e di Federico Giusti della Confederazione Cobas.

Il dibattito, che doveva avvenire presso l’Aula multimediale della Facoltà di Lettere, non ha avuto luogo per la decisione del Preside Maurizio Alfonso Iacono di non concedere l’autorizzazione.

Il Preside giusitificava questa decisione adducendo motivi formali in merito alla data di presentazione della richiesta e al fatto che questa fosse firmata "da una persona e non da una organizzazione".

Martina Pignatti a nome del BDS di Pisa ci ha raccontato che una delegazione del gruppo ieri mattina si era recata dal Preside per chiarire la situazione: "abbiamo presentato nuovamente al Prof. Iacono l’iniziativa segnalando l’appoggio esplicito a sostegno della richiesta di associazioni quali un Ponte Per, Associazione per la pace, Servizio civile internazionale, e quello personale da parte di Alessandra Mecozzi, responsabile internazionale Fiom e Paola Cannarutto referente per la Rete ebrei contro l’occupazione. Il preside ci ha risposto che non poteva tornare indietro visto il vizio di forma della domanda, sottolineando il fatto che avevamo divulgato il programma dell’iniziativa con la sede prima di avere il permesso".

Così questa mattina, ci raccontano quelli del BDS "abbiamo ripresentato formalmente la richiesta con l’appoggio esplicito di queste tre organizzazioni nazionali per giovedì".

E’ di poche ore fa la notizia che l’aula è stata concessa.

(tratto da pisanotizie.it)

Di seguito riportiamo l’intervanto dei Cobas dopo il rifiuto da parte del Preside di lettere di concedere l’aula. Lo riportiamo perchè nonostante l’appuntamento di questo giovedì sia stato confermato, rimane il fatto che ieri il dibattito che si doveva svolgere è saltato per "vizi di forma".

Il sessantottino formalista.
Il preside della facoltà di lettere si trincera dietro a vizi formali per non concedere l’aula alla iniziativa per il boicottaggio di israele

Lo abbiamo scritto in tutti i modi:la settimana contro l’apartheid in israele (dal 2 al 9 Marzo) si prefigge l’obiettivo di fornire informazione e conoscenza di quanto sta accadendo in Palestina.

I toni da noi utilizzati non sono offensivi, abbiamo citato centinaia di documenti che spiegano come il boicottaggio sia nato all’interno della società civile palestinese ed Israeliana fin dal 2005, come sindacati inglesi, canadesi e sudafricani abbiano organizzato iniziative e campagne di denuncia e di boicottaggio

Avevamo chiesto da giorni la sala multimediale di lettere, la notizia è stata pubblicata sui giornali,circolata per le mailing list e per i siti, diffusa su manifestini; nessuno a Pisa può asserire di non essere stato informato della iniziativa e dei suoi contenuti.

Se il preside di lettere, Prof Iacono, aveva dubbi sulla concessione della sala, avrebbe dovuto convocare gli organizzatori non poche ore prima della iniziativa

Eppure per vizi formali legati alla richiesta, il preside prof Iacono nega la sala multimediale, una decisione formale che certo si ricollega all’argomento trattato, un argomento scomodo che in Inghilterra non ha impedito a tanti docenti di aderire al boicottaggio.

Ci saremmo aspettati maggiore coraggio intellettuale da parte del prof Iacono, per anni collaboratore de iL manifesto, anche una posizione critica verso il boicottaggio che avrebbe aiutato il dibattito e a far conoscere a tanti studenti il dramma del popolo palestinese. Non esistono ragioni insormontabili per non concedere questa aula, non esiste alcuna scusante per la comunità intellettuale pisana il cui impegno sociale e politico è ai minimi termini per non dire ormai inesistente

Una comunità che negli anni è passata dagli istituti Gramsci e dal marxismo alla esaltazione del libero mercato o del partito democratico ma soprattutto di un modello sociale che nega ogni giorno spazi al sapere e alla cultura

Oggi viene negata una sala -causa vizi formali- alla campagna per il boicottaggio contro Israele, domani la stessa sala potrà essere negata a chi lotta in difesa del diritto di sciopero o contro Riforme dell’università che negano il diritto allo studio e al sapere

Confederazione cobas

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