Torino: ancora manganellate sugli studenti

TORINO – La polizia carica gli antifascisti. Dopo le manganellate che venerdì sono immotivatamente piovute sulle teste degli studenti pisani, colpevoli di voler partecipare ad un dibattito pubblico organizzato dentro la loro università, oggi a Torino la polizia ha caricato ripetutamente gli studenti del Cua, colpevoli di protestare contro la presenza all’interno dell’Università di un gruppo di neofascisti. Circa una settimana fa, a Bergamo, un manipolo di teste rasate in formazione militare, armate di caschi e bastoni e precedute da Fiore e Padre Tam ( il lefebvriano salito all’onore delle cronache per il suo saluto romano durante il corteo) ha potuto attraversare indisturbato, anzi scortato, le strade della città, mentre gli antifascisti hanno subito una cinquantina di fermi, qualche arresto, e numerose cariche e violenze varie, tutte documentate attraverso video. I
ntanto sulle cronache locali pisane il sindacato di Polizia si dice meravigliato delle prese di posizione (poche peraltro) a favore degli studenti, colpevoli secondo Lusini, segretario provinciale dell’Ugl, di voler impedire un dibattito pubblico attraverso il lancio di bottiglie pere e uova. C’è anche chi, come il rappresentante di Sinistra Per Falsone, sostiene che "L’Antagonismo esiste e va gestito, non basta l’utilizzo della forza". La situazione appare davvero paradossale. Da una parte gruppi di estrema destra armati e travisati possono scorrazzare liberamente per le città, benedetti da equivoci nazi-preti, dall’altra chi tenta di protestare viene pestato e arrestato. Si badi bene che per "protestare" qui non si intende niente di violento: a Pisa, nessuno ha mai parlato di bloccare la "conferenza" di Pera. Sempre più filmati mostrano un presidio pacifico, fatto di visi scoperti e allegri, senza alcuna arma (a meno che non si vogliano considerare armi le uova e le pere). Per capire cosa è successo oggi a Torino, basta vedere le foto riportate dal sito di Repubblica, che mostrano, ancora una volta, studenti disarmati e a volto scoperto assaltati da un manipolo di poliziotti armati di tutto punto. A fronte di tutto questo c’è poi chi, come Lusini, cita  a difesa dell’operato della Polizia fatti che ancora non è stato possibile verificare (ci sono foto o filmati che mostrano il lancio di bottiglie? Pare di no…), e chi, come Falsone, spiega che la forza non basta per gestire l’antagonismo. La situazione è a dir poco preoccupante…
 
Foto tratta da www.Repubblica.it
 
Jules Bonnot
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