LONDRA – La City di Londra occupata da 8.000 manifestanti, le banche assediate, "sequestrati" centinaia di impiegati asseragliati negli uffici. A ventiquattro ore dal G20 scoppia la rabbia dei no global. Bottiglie, lattine, anche scarpe volano contro gli agenti che rispondono con lacrimogeni e manganelli.
Circondata da migliaia di manifestanti la Royal Bank of Scotland scelta perché che lo scorso anno ha ricevuto aiuti pubblici per miliardi di sterline, con l’obiettivo di evitarne il fallimento. Cariche della polizia anche a Cannon Street. In frantumi alcune vetrine. Infranti i vetri delle finestre della Rbs a Threadneedle street. Un piccolo gruppo, a volto coperto, è entrata nella sede della Bank of Scotland. La Polizia ha fatto irruzione negli uffici colpita da mobili e suppellettili che i manifestanti lanciavano dalle finestre. Un poliziotto è stato colpito con una grossa sbarra ed è sttao ricoverato.
La tensione nella capitale è alta. Quattro cortei, partiti da altrettante stazioni della metropolitana, stamane si sono raccolti nel centro della città finanziaria. Lungo il tragitto decine di impiegati della City, affacciati alle finestre, lanciavano biglietti da 10 sterline, mentre la folla sottostante reagiva con urla e invettive. Almeno 23 persone sono state fermate: alcuni erano armati di coltello, undici in possesso di uniformi false della polizia.
Il Times ha descritto il clima e le misure pre-vertice, definendo Londra come una ”fortezza”, mentre il quotidiano City AM titola la sua prima pagina ”G20: Una città sotto assedio”. Schierati diecimila poliziotti, un’operazione-sicurezza che costerà alle casse dell’erario inglese non meno di 8 milioni di euro.
Tra i manifestanti anti-summit c’è chi protesta contro il riscaldamento terrestre e le politiche inadeguate contro i cambiamenti climatici, chi chiede la fine del coinvolgimento occidentale nella guerra in Iraq e in Afghanistan e chi, invece, chiede un’effettiva soluzione alla crisi economica globale.
(repubblica.it)