Riportiamo di seguito il comunicato diffuso oggi durante la mobilitazione degli operai della Saint Gobain dal Collettivo Precari Autorganizzati e pubblicizziamo l’appuntamento di Domani, 23 Aprile, per un presidio alle 17.00 di fronte alla sede dell’Unione Industriali pisana:
ORA BASTA! CONTRO I LICENZIAMENTI, NON FACCIAMOCI PIU’ PRENDERE IN GIRO!
E’ di ieri la notizia che 70 operai su 200 della Saint Gobain vengono licenziati: il 30 per cento di tutta l’azienda. Venerdì scorso sulle bacheche era stato affisso un comunicato sindacale in cui si informava che l’azienda aveva dato tutte le rassicurazioni: i contratti dei lavoratori in scadenza sarebbero stati confermati, e la Saint-Gobain riconfermava l’impegno degli investimenti su Pisa. Invece il gruppo Saint Gobain se ne è fregato di tutti gli accordi presi con le istituzioni locali e con i Sindacati.
I provvedimenti di licenziamento sono stati annunciati nella giornata di martedì dall’azienda ai sindacati, presso l’Assovetro, a Milano. Anche i dipendenti dell’indotto, della CRM (che si occupa dei traporti) e della Servi Log (cooperativa addetta delle pulizie) perderanno il lavoro con questa ristrutturazione. Ma ancora più grave è l’atteggiamento arrogante di chi sa di avere il coltello dalla parte del manico e tratta la vita di centinaia di operai come semplici oggetti da spremere quando ce ne è bisogno o da gettare via quando non gli servono più.
Prima di questa ultima decisione, negli scorsi mesi l’azienda aveva già fatto un massiccio ricorso alla cassa integrazione ed alle "ferie forzate". Adesso però non è più il momento di stare a recriminare, e gli operai, con o senza sindacati, stanno iniziando a reagire ed a far vedere che non sono disposti ad accettare questi primi licenziamenti, ed anche quelli che verranno, in nome degli interessi aziendali. Qui c’è in ballo il futuro e la sopravvivenza di centinaia di famiglie. Qui c’è in ballo soprattutto la dignità dei lavoratori.
I picchetti ed il blocco delle strade di stamani rappresentano chiaramente una cosa: gli operai non si fanno più prendere in giro; la cosiddetta crisi è utilizzata dalle aziende per ristrutturare il proprio assetto produttivo, delocalizzando la produzione laddove il costo del lavoro è ancora più basso perché senza nessuna garanzia sindacale. La crisi è prima di tutto degli operai, degli esternalizzati e dei precari che non avranno più alcunché per soddisfare i propri bisogni: dal mutuo o l’affitto per la casa fino ai libri per i propri figli.
E’ QUESTA LA CRISI. E gli imprenditori ed i dirigenti della multinazionale Saint Gobain, che fattura centinaia e centinaia di milioni di euro l’anno, ne sono i principali colpevoli. Ma non gli unici. Ed è su questo punto che gli operai devono prendere coscienza per trovare una soluzione. L’amministrazione comunale nel 2007 aveva firmato un accordo che prevedeva il mantenimento della garanzia occupazionale (con l’investimento mai compiuto sul forno Float) in cambio di una variante urbanistica che ha permesso alla Saint Gobain di incassare subito circa 20 milioni di euro dalla cessione dell’area ovest ex industriale. La società di costruzioni Ville urbane ci vorrà costruire palazzi di 7 piani. Ma è qui che sorgono i dubbi.
• Che fine fa adesso e che valore aveva veramente l’accordo delle “istituzioni” e del Comune di Pisa, del PD e del Sindaco Fontanelli prima ed ora del nuovo Filippeschi, che avrebbe dovuto garantire l’occupazione ed il reddito per i lavoratori?
• Ma davvero l’impresa costruttrice “Ville Urbane” costruirà una zona residenziale e commerciale immersa nell’area industriale della Saint Gobain in dismissione…oppure è già pronta anche la variante urbanistica per gli stabilimenti che proprio adesso sono in crisi?
FACCIAMO SENTIRE LE NOSTRE RAGIONI ANCHE ALLA AMMINISTRAZIONE, CHE ORA NON PUO’ Più SOLO CHIACCHERARE. ALLE PAROLE DEVONO SEGUIRE FATTI. C’E’ DI MEZZO LA DIGNITA’ E LA SOPRAVVIVENZA DI UNA PARTE IMPORTANTE DELLA CITTA’.
contro licenziamenti, precarietà e sfruttamento…
REDDITO PER TUTTI E PER TUTTE!
Verso un primo maggio di lotta,
MOBILITIAMOCI!
precari autorganizzati