Riportiamo di seguito il resoconto di un compagno presente al corteo fiorentino contro la repressione, organizzato a seguito delle cariche e delle denunce partite contro gli studenti medi, da parte della Polizia.
Il corteo contro la repressione di sabato 16 maggio a Firenze è stato una decisa risposta non solo alle cariche di polizia che lunedì 11 hanno provocato numerosi feriti e contusi tra gli studenti medi, ma anche più in generale al clima repressivo che partiti, istituzioni e stampa stanno montando a Firenze.
2500 persone hanno attraversato con un lungo corteo il centro della città, moltissimi gli studenti ed i giovani.
Nei giorni precedenti i giornali avevano annunciato una giornata di violenza e la questura aveva continuato a criminalizzare gli studenti medi, inventando legami tra attentati alle sedi del centrodestra avvenuti negli scorsi mesi, l’assalto al banchetto elettorale del PDL il 25 Aprile e gli studenti presenti al corteo spontaneo dell’11 maggio. Nonostante questo clima il corteo ha avuto una partecipazione di massa e ha portato nelle strade un forte messaggio contro la repressione.
Lo striscione di apertura sintetizzava la piattaforma del corteo: "Contro repressione, pestaggi e denunce: estendere la solidarietà, rilanciare la lotta".
Subito dietro lo striscione alcuni cordoni di manifestanti e subito dopo il furgone con il corteo vero e proprio, studenti soprattutto, molti genitori, nessun partito istituzionale (rifondazione ha sostenuto la linea "isolare i violenti"), nessun sindacato, visibili il medagliere del’ANPI e le bandiere rosse, molte anche le bandiere rosse e nere. Nessun sound system, solo una banda e tanti slogan e cori, urlati forte, contro la repressione, la polizia, i padroni.
Forze dell’ordine invisibili ma presenti, alcune provocazioni ignorate dai manifestanti: auto dei carabinieri vuote ed incustodite a lato del corteo, singoli agenti DIGOS e carabinieri, isolati e posti vicino al percorso, sicuramente in attesa di un pretesto per dare ragione a chi desiderava un corteo violento.
Sabato 16 ha perso la paura e il tentativo di isolare chi lotta, è stato incrinato il muro mediatico che paradossalmente aveva portato la questione repressiva sulle prime pagine di firenze per settimane oscurandola però totalmente già nelle città più vicine. E’ da considerare però che il silenzio, a livello regionale, sulle cariche e sul pesante clima fiorentino non è responsabilità solo dei media ufficiali, ma anche dei movimenti e delle realtà che dovrebbero riempire questo vuoto d’informazione come minima forma di solidarietà attiva; questo avviene in molte località, ma è preoccupante il silenzio di alcune realtà, specie studentesche, attive in toscana.
Sono adesso da attendere gli sviluppi della situazione, cosa seguirà alle 19 denunce per manifestazione non autorizzata e lesioni in relazione al corteo dell’11 maggio e come dopo il corteo sarà il clima a Firenze.
Un compagno presente al corteo
vedi anche: Firenze, sabato 16 Maggio corteo contro la repressione / Firenze, polizia carica studenti medi. Feriti e denunciati.