Il prossimo 7 giugno inizia la quarta edizione dei Mondiali Rebeldi di calcetto, organizzati dal Progetto Rebeldìa, per opporsi al razzismo e alle discriminazioni, quelle a son di pacchetti sicurezza, ma anche quelle di tutti i giorni, in ogni dove. Quest’anno il torneo non si aprirà più al dopolavoro ferroviario, ma sui campetti del CEP, "l’ultimo spazio pubblico di aggregazione rimasto nel quartiere che il comune vorrebbe cementificare", recita il comunicato.
Partecipano venti squadre, espressioni delle realtà sociali e associative locali, delle comunità migranti (albanese, brasiliana, eritrea, rumena, macedone, magrebina, kurda, senegalese, sudamericana). Per la prima volta parteciperà anche una squadra della provincia di Lucca composta da migranti prevalentemente sudamericani e una selezione del Kosovo.
E’ possibile seguire la diretta delle partite su live633.rebeldia.net.
Zeliha P.
Riportiamo di seguito il comunicato dell’iniziativa:
Non ha una notevole importanza determinare quale sarà la squadra vincitrice del torneo, siamo sicuri che vinceranno: la fratellanza e l’uguaglianza tra i popoli, la possibilità di camminare per la città senza esser considerati clandestini, il diritto ad essere cittadini e cittadine del mondo ovunque e comunque.
Due gli obiettivi di questa edizione. Il primo è quello di usare lo sport più popolare per aggregare su un rettangolo di gioco donne e uomini di nazionalità, religione ed etnia diverse per disobbedire all’antico concetto di nazione e all’artificialità delle frontiere. Un modo per opporsi alle politiche di tipo razzista e discriminatorio, praticate nazionalmente dal centrodestra berlusconiano al governo per mano del Ministro Maroni coi sedicenti "pacchetti sicurezza", secondo i quali è reato il semplice fatto di essere straniero e non è scandaloso respingere in mare barconi pieni di uomini e donne in fuga da fame e guerre. Praticate localmente da una Giunta comunale che prende alla lettera quei pacchetti e se ne fa forza applicandoli sul territorio a colpi di ordinanze.
Il secondo è quello di richiamare l’attenzione della città su 2 importanti luoghi di aggregazione, interessati da progetti di trasformazione urbanistica calati dall’alto, senza considerare chi su quel territorio vive, lavora, fa attività sociale o di volontariato.
È il caso di Rebeldìa, sotto sfratto per la realizzazione della Sesta Porta. Quest’anno infatti l’apertura dei mondiali è una delle tappe di avvicinamento alla manifestazione per la difesa di Rebeldìa, che le associazioni del progetto hanno già convocato per il 13 giugno.
Ma è anche il caso della mobilitazione dei cittadini del Cep in difesa dei "campini", l’ultimo spazio pubblico di aggregazione rimasto nel quartiere che il comune vorrebbe cementificare. Proprio per questo, simbolicamente, quest’anno tutta la giornata inaugurale e due dei quattro gironi preliminari si giocheranno proprio al Cep, presso gli impianti di Via Da Fabriano (gli altri due si svolgeranno al circolo Arci di Pisanello).
L’edizione di quest’anno vede anche l’importante collaborazione della UISP, che con entusiasmo ha garantito supporto logistico-organizzativo.
Abbattere l’indifferenza, la diffidenza, il razzismo e l’intolleranza striscianti intorno al cuore della nostra società da una parte; chiedere il rispetto del diritto all’ascolto di chi abita e vive i territori dall’altra sono, quest’anno, un ottimo motivo per rincorrere un pallone, riappropriandosi del centrocampo e delle fasce laterali senza esibire il permesso di soggiorno. Non importa chi perde o chi vince sul campo, l’importante è che a vincere siano solidarietà, fratellanza, democrazia e partecipazione.
Il calcio d’avvio della partita inaugurale dei Mondiali Rebeldi: Brasile – Pappagalli Verdi sarà domenica 7 giugno alle ore 17:00 presso i campini del CEP.