TEL AVIV – Israele non si ferma. Nonostante le critiche di Usa e Europa il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak ha oggi formalmente autorizzato la costruzione in Cisgiordania di oltre 360 nuovi alloggi per coloni ebrei. In un prossimo futuro ne saranno approvati altri 90. Gran parte degli alloggi si trovano in insediamenti ebraici ultraortodossi situati in Cisgiordania a ridosso della linea di demarcazione in vigore fino al 1967.
Di queste abitazioni, 149 saranno costruite nella colonia di Har Gilo nel blocco di Goush Katif,vicino a Betlemme; 84 a Modiin Ilit, ad ovest di Ramallah; 76 a Givat Zeev, a nord di Gerusalemme; 25 a Kidar, nei pressi della colonia di Maale Adoumim, ad est di Gerusalemme; 20 nell’insediamento di Maskiot, nella valle del Giordano.
L’approvazione dei nuovi alloggi giunge a pochi giorni dal ritorno in Israele di George Mitchell, l’emissario del presidente degli Stati Uniti Barack Obama. La sua missione punta a rilanciare i negoziati fra Israele e i palestinesi, partendo proprio dallo stop a nuovi insediamenti.
Missione che, a vedere anche la decisione odierna, non sta dando grandi frutti. L’amministrazione Usa, infatti, ha soltanto ottenuto dal premier Benyamin Netanyahu un impegno a una riduzione della durata di alcuni mesi dell’attività di espansione delle colonie. Inoltre Netanyahu ha chiarito agli Stati Uniti che dovrà essere completata la costruzione di 2.500 già in fase di costruzione in Cisgiordania.
Nella foto Ehud Barak
(Repubblica.it)