Continua al provveditorato l’occupazione della Rete dei precari della scuola

Un centinaio di aderenti alla Rete dei precari della scuola di Pisa intorno alle 10.00 di stamattina ha occupato il Provveditorato in via Pascoli. In pochi minuti sono stati esposti due striscioni dai balconi degli uffici (“Meno Gelmini, più giraffe”, “Scuola tagliata, ignoranza assicurata) e, dopo un primo momento di dovute spiegazioni al personale in servizio, il gruppo si è riunito nell’atrio in assemblea permanente. La presenza, comunque abbastanza discreta, della Digos ha accompagnato tutti gli spostamenti. In attesa di un confronto con il Provveditore, sono stati indetti tre gruppi di lavoro sui problemi della riforma, del precariato e della sicurezza delle aule, e sono stati diramati comunicati stampa agli organi di informazione.

Verso le 11.30 il provveditore agli studi Maria Gloria Bracci Marinai si è prestata a un confronto diretto con il gruppo dei precari. Diversi sono stati i problemi messi in discussione. Dal confronto è emersa chiaramente la richiesta al Provveditorato di un’attenzione ai problemi sollevati dai precari, a Pisa come nel resto d’Italia. La richiesta più volte ribadita è quella di una presa di responsabilità dell’istituzione rispetto al taglio, enorme, di 42.000 posti per i docenti e di 15.000 Ata, che anche a Pisa ha avuto pesantissime conseguenze (178 docenti e 91 Ata in meno). Diversi interventi richiedono al Provveditore la creazione di un luogo assembleare di confronto tra le richieste del movimento dei precari e le varie dirigenze, dai presidi al Ministero, e una presa di responsabilità rispetto al percorso della riforma che colpisce il diritto al lavoro di decine di migliaia di lavoratori e, nello stesso tempo, spoglia le risorse della scuola pubblica, consegnandola al caos.

La discussione è ancora in corso di svolgimento. Gli occupanti hanno intenzione di continuare l’azione: l’assemblea è riunita in modo permanente e, nel pomeriggio, comincerà il lavoro dei gruppi di studio.

 Desmond G.

Questa voce è stata pubblicata in Scuola e Università. Contrassegna il permalink.