Cile. L’11 settembre: Pinochet e i fascisti italiani in veste di Killer per conto delle dittature sudamericane.

L’America Latina, negli anni settanta e ottanta, ha fatto da scenario alla guerra sucia en el Cono Sur. La scoperta casuale, alla fine del dicembre del 1992, di due tonnellate di documenti segreti della dittatura Stroessner in un commissariato di Lambaré, alla periferia di Asunción (in Paraguay) e la fine del segreto di stato sui documenti della Cia sul Cile, il 13 novembre 2000 hanno permesso di ricostruire le attività criminali di quella che verrà definita "l’Operación Cóndor."
Questa operazione, basata essenzialmente su accordi bilaterali, era un grande piano di repressione continentale, che con l’avallo degli Stati Uniti, permise ai militari di Cile, Argentina, Uruguay, Paraguay e Brasile di commettere un genocidio indiscriminato, in nome della lotta al comunismo. Dopo il golpe dell’11 settembre del 1973 –nel quale il presidente americano Richard Nixon e il segretario di stato Henry Kissinger hanno una responsabilità diretta – il generale Pinochet diede pieni poteri al colonnello Manuel Contreras (capo della polizia segreta cilena) per creare un’organizzazione in grado di estirpare il “cancro comunista”.

La globalizzazione del crimine volava da un paese all’altro, sequestrando, torturando e ammazzando nella più totale impunità con l’appoggio statunitense la cui influenza sui militari del Cono Sud risale a tempi remoti. Ne sono testimonianza la Giunta militare di difesa, il Trattato interamericano di assistenza reciproca il patto di Chaputepec e la Scuola delle Americhe, che rappresentavano gli anelli della catena che funzionava come canale di articolazione politico-militare per imporre l’egemonia degli USA nel continente. Dopo la rivoluzione cubana, e la nascita di movimenti marxisti, la difesa continentale contro il comunismo diventó una priorità per gli Stati Uniti e per le forze militari del Cono Sud.

Venne così elaborata la teoria della Counterinsurgency raccolta nelle direttive Westmorelard, dal nome dal capo delle forze armate in Vietnam; il motto era che per sconfiggere i guerriglieri bisognava trasformarsi in tali. Nel 1960, su invito del comandante dell’Esercito Sud degli Stati Uniti, Theodore F. Bogart, tutti i generali latino-americani si incontrarono a Panama, dando vita alle Conferenze degli Eserciti Americani (CEA), consistente in riunioni biennali, utili per lo scambio d’informazioni tra i vari servizi segreti riguardo le attività dei movimenti e dei partiti progressisti. Seguirono numerose riunioni che intensificavano la rete detta Agremil– agregados militares (addetti militari) attraverso la quale si scambiavano delle schede informative redatte dai servizi segreti. L’Argentina, che viveva una fase di transizione tra il ritorno al potere di Perón nel 1973 e il colpo di stato nel 1976, rimase il solo paese in cui potevano trovare asilo politico migliaia di rifugiati, vittime della persecuzione politica e sociale. Intanto, in Cile, i confini nazionali stavano stretti al colonnello Manuel Contreras capo della Dirección de Inteligencia Nacional (DINA), che nel 1975 effettuava una serie di viaggi per convincere i servizi di sicurezza di tutta l’America Latina a creare una speciale rete anti-esiliati.Il colonnello della DINA, informatore della CIA tra il 1974 e il 1977, si adoperò per l’organizzazione di una riunione, con carattere altamente segreto, a Santiago, tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre del 1975 che riguardava la creazione di uno schedario continentale. Si intendeva creare una sorta di “zona franca” in cui i militari avrebbero potuto spostarsi liberamente per cercare i propri oppositori politici, e le forze di polizia locali avrebbero fornito il loro appoggio nella ricerca, nel sequestro, nella tortura e nell’eliminazione silenziosa degli oppositori. L’operazione Cóndor aveva inizio: l’intera regione diventava lo scenario di un frenetico viavai di esuli e rifugiati.

Nei documenti, declassificati nel novembre del 2000, la CIA, ammetteva di aver sentito parlare del Cóndor solo nel 1976. In quel anno il Condor aveva smesso di essere una rete per lo scambio di informazioni, ed era divenuta un’associazione per uccidere, anche fuori dal continente. il nuovo presidente degli Stati Uniti, il democratico Jimmy Carter, eletto nel 1976, imprimeva una svolta nella politica estera esercitando numerosi controlli sulle attività della CIA. La politica degli omicidi mirati del colonnello Contreras, mette fine alla gestione cilena dell’operazione e sposta il baricentro delle operazioni in Argentina, dove la dittatura affidava il coordinamento della repressione agli squadroni della morte. L’operazione Condor non si limitava alle sole frontiere del Cono Sud, anzi, si adoperava per soffocare le voci di dissenso messe in atto dai tanti latinoamericani costretti all’esilio.

Per questo motivo si gettavano le basi per organizzare una rete in Europa che lottasse contro il marxismo; questa ruotava essenzialmente intorno a terroristi di estrema destra italiani, Avanguardia Nazionale e Ordine Nuovo. Non riuscendo ad eliminare Carlos Altamirano e Volodia Teitelboim, l’obiettivo si spostava in Italia, con l’ordine di Pinochet di assassinare Bernardo Leigthon, oppositore politico ritenuto insidioso dal regime. Fondatore della Democrazia Cristiana Cilena, ministro dell’Interno e vicepresidente della Repubblica nel governo di Eduardo Frey, Leigthon si battè molto per evitare che il Cile, nell’agosto del 1973, sprofondasse nella grossa crisi che spalancò le porte al colpo di stato. Favorevole ad un accordo con Allende venne estromesso dai vertici del partito a favore della coppia Patricio Aylwin- Eduardo Frei, più propensa ad uno scontro frontale con Unitad. Popular. Due giorni dopo il golpe, Leigthon e altre dodici personalità politiche sottoscrissero un documento che condannava l’abbattimento del governo Allende, mentre il presidente del partito, Aylwin, si mostrava a favore delle forze armate, da sempre fedeli alla costituzione, e forte di aver compiuto il dovere di garantire la sicurezza nazionale e l’integrità del paese. Rifugiatosi in Italia, il dirigente democristiano aveva scritto un articolo pubblicato sul primo numero di Chile-América, la rivista curata a Roma da José Antonio Viera-Gallo. Il titolo dell’articolo era molto esplicito: “Come comportarsi di fronte alla dittatura”, con l’obiettivo di avviare un colloquio tra la sua Democrazia Cristiana e la sinistra dell’ex Unità Popolare, ciò allarmò molto Pinochet, che nell’ottobre del 1974 impedì a Leighton il rientro in patria. Il 6 ottobre 1975, agenti della DINA, aiutati da alcuni neofascisti italiani, Pierluigi Concutelli e Salvatore Falabella, cercarono di ucciderlo assieme alla moglie Anita Fresno, nei pressi del loro appartamento romano. Entrambi sopravvissero all’attentato. Nel giugno del 1976, invece, veniva ardito l’attentato contro Letelier, colpevole di voler organizzare, secondo la DINA, un governo parallelo negli Stati Uniti con l’aiuto di Fidel Castro.

A dare l’ordine fu il colonnello della DINA Pedro Espinoza, direttore dell’operazione, che si servì della collaborazione di Townley, dell’organizzazione di estrema destra Milicia di Buenos Aires, del Servicio de Inteligencia Paraguayo, e da tre terroristi cubani. L’auto su cui stanno viaggiando l’ex ministro e la sua segretaria, Ronnie Moffit, il 19 settembre 1976, esplode. La politica degli omicidi mirati porterà alla sostituzione del generale Contreras e nell’agosto del 1977, la Dina verrà sostituita con la Central Nacional de Inteligencia (CNI), a capo della quale sarà nominato il generale Odlanier Mena.
Tra il maggio ed il luglio 2002 il pubblico ministero Guido Salvini ha raccolto le deposizioni di diversi ex-terroristi di destra, tra gli altri di Vincenzo Vinciguerra che, sentito il 22 maggio 2002 nel carcere di Opera, dichiarava: “nel 1974 il principe Junio Valerio Borghese si recò in Cile e si incontrò con il generale Pinochet nell’ambito della comune strategia anticomunista. Ciò mi fu detto da Delle Chiaie il quale, nell’occasione, fu presentato a Pinochet dallo stesso Borghese. Il generale Pinochet passò la prosecuzione dei contatti con Delle Chiaie al responsabile della Dina, il colonnello Manuel Contreras”. Questi erano i primi rapporti ufficiali tra gli "avanguardisti" ed i massimi esponenti della dittatura cilena. Personaggio chiave dell’alleanza planetaria che vedeva il Cile a capo della lotta al marxismo era Michael Townley, che dopo il colpo di Stato di Pinochet diventava un agente molto speciale della Dina. Lo 007, si occupava delle apparecchiature elettroniche per spionaggio e controspionaggio, curava le ricerche chimiche fino a far produrre nel suo laboratorio il gas Sarín, ma non disdegnava anche interventi più diretti. L’agente della DINA, inoltre svolgeva funzioni di intermediario con i neofascisti italiani Stefano delle Chiaie e Pierluigi Concutelli, di Avanguardia Nazionale e Ordine Nuovo, con il terrorista Virgilio Paz, del Movimiento Nacionalista Cubano, e con Vlado Seran, uno dei principali esponenti del movimento degli Ustascia.

 
Frattanto in Cile il fronte nazionalista Patria y Libertad, fondato dopo il trionfo di Allende, dall’avvocato Pablo Rodríguez Grez, si era già adoperato, agli inizi degli anni settanta, a tessere rapporti con i neofascisti italiani. Numerose furono le "operazioni" che videro i neofascisti italiani nella veste di killer per conto delle dittature sudamericane e della Dina. Fino alla metà degli anni ’70 lo scenario delle organizzazioni dell’estrema destra italiana è dominato da Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale. I due movimenti occupano spazi politici ben determinati e sono complementari, l’uno (On) privilegiando il momento strategico, costruendo così il discorso teorico della rivoluzione per i tempi lunghi, per le generazioni a venire, l’altro (An) esaltando nella sua azione il momento tattico e quindi immediato. Ordine Nuovo (On) nasce nel 1956, come Centro Studi Ordine Nuovo, dopo il congresso di Milano del Msi, sotto la guida di Pino Rauti che, all’interno del partito, aveva già dato vita ad una aggregazione denominata Ordine Nuovo. Promotore della scissione, insieme a Rauti, lo stesso Stefano Delle Chiaie. D
 
opo la morte del segretario Michelini, il nuovo segretario del Msi, Giorgio Almirante, che aveva guidato all’interno del partito l’opposizione interna più vicina alle posizioni degli ordinovisti scissionisti, avviò il tentativo di recupero di tutti i gruppi dissidenti. Il processo di riassorbimento arrivò a compimento nel dicembre del 1969 con il ritorno di Rauti nel Msi. L’attività ed il progetto politico del movimento vennero all’attenzione dell’autorità giudiziaria, dopo che gli aderenti si erano resi protagonisti di più di quaranta episodi di aggressione e avevano giocato un ruolo significativo nei disordini di Reggio Calabria del 1970, nel giugno 1973, quando Ordine Nuovo formò oggetto di un dettagliato rapporto della Questura di Roma. Avanguardia Nazionale (An) fu fondata nel 1960 da Delle Chiaie, che sancendo così il suo allontanamento da On, della cui separazione dal Msi era stato sostenitore. Animata da una pari ostilità nei confronti dei regimi comunisti e dello stato liberal-democratico, An propugna l’idea di una rivoluzione europea per ripristinare le naturali differenze tra gli uomini e dar vita alla formazione di una élite rivoluzionaria che funga da avanguardia, organizzata in piccoli gruppi o in nuclei qualificati che nell’azione concretizzano la fusione tra ideale e sua realizzazione. Ma è il tentato assassinio di Bernardo Leighton e di sua moglie, a Roma. che vedrà tutta An, con il contributo di elementi di Ordine Nuovo, realizzare l’attentato mettendo a disposizione i propri uomini e le proprie sedi.
 
Lo stesso Concutelli dirà a Salvini il 17 maggio 2002 che l’assassinio era stato “organizzato da Pinochet, lo seppi da Delle Chiaie che affermava che Pinochet si stava "togliendo i sassolini dalle scarpe”. Nel processo, tenutosi a Roma nel 1987, Delle Chiaie e Concutelli furono assolti per insufficienza di prove. Qualche anno dopo per gli stessi fatti, sempre davanti alla Corte d’Assise di Roma, Michael Townley venne condannato a 15 anni. Nel 1995, Manuel Contreras (il capo supremo della Dina) e Neumann Iturriaga (capo della sezione estera della Dina) furono invece condannati rispettivamente a 20 e 18 anni di carcere.
 
magdur
 
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