Lo scorso lunedì il direttore della Società della Salute Giuseppe Cecchi e l’assessore alle politiche sociali e presidente della SdS Maria Paola Ciccone hanno comunicato ai rappresentanti di Cooperative e Associazioni il taglio effettuato dal governo Berlusconi al Fondo Sociale nazionale, che nella zona pisana si tradurrà in 1,8 milioni di euro in meno.
Il Fondo nazionale per le politiche sociali è la fonte nazionale di finanziamento specifico degli interventi di assistenza alle persone e alle famiglie. Questi fondi permettono il finanziamento di un sistema articolato di Piani Sociali Regionali e Piani Sociali di Zona che descrivono, per ciascun territorio, una rete integrata di servizi alla persona rivolti all’inclusione dei soggetti in difficoltà e al miglioramento delle condizioni di vita.
La scelta del governo di abbattere il fondo – in due anni il taglio è stato del 50% – mette in seria crisi l’intero sistema assistenziale toscano e rende ancor più deboli le fasce della popolazione più a rischio: anziani, disabili, giovani coppie, famiglie in situazioni di disagio, migranti.
Per gli addetti ai lavori la preoccupazione è grande, soprattutto perché una proposta del genere arriva a fine anno, quando ormai servizi e prestazioni sono stati erogati.
Ammontano a 900.000 i finanziamenti che non verranno trasferiti alla SdS per il 2009, la stessa somma sarà decurtata nel 2010 per un totale di 1,8 milioni di euro.
I tagli del 2010 erano già stati ampiamente annunciati a gennaio, in quella occasione la SdS aveva comunicato al Terzo Settore i progetti e i servizi che venivano tagliati tramite una mail.
Grazie alla mobilitazioni delle operatrici e gli operatori sociali parte dei progetti e servizi sono ripartiti, salvaguardando di fatto 25 posti di lavoro, indeboliti da un forte ridimensionamento delle ore di lavoro. Questa volta la strategia è diversa: le cooperative e le associazioni sono state avvertite in tempo, "lavoriamo insieme per la difesa del welfare" è la parola d’ordine della lettera bipartisan che i comuni toscani e la regione hanno inviato al Ministro Sacconi riferendosi ai tagli del 2010.
La decisione del Ministero era quindi ben nota, qual è adesso l’urgenza? Perchè le altre SdS della Toscana non si sono ancora espresse? Nelle prossime settimane seguiranno gli incontri fra le istituzioni e la Consulta del terzo settore, l’auspicio è che vengano coinvolti anche le operatrici e gli operatori sociali, che rischiano il posto di lavoro, e che sono già stati duramente attaccati dal pacchetto sicurezza.
Staremo a vedere.
Magdur