Dal 16 ottobre (in programma fino al 20 novembre) a Pisa sono di scena i Teatri di confine:
al Teatro Sant’Andrea e al CinemaTeatroLux,
sei spettacoli per un pubblico “nuovo”, sei titoli di “nuovo” teatro. Torna a Pisa per il terzo anno consecutivo la rassegna Teatri di confine, progettata e realizzata dalla Fondazione Toscana Spettacolo, rete teatrale regionale, con la collaborazione delle due sale “off” pisane, il Teatro Sant’Andrea e il CinemaTeatroLux, la partecipazione della Fondazione Teatro di Pisa e con il sostegno del Comune e la Provincia di Pisa.
al Teatro Sant’Andrea e al CinemaTeatroLux,
sei spettacoli per un pubblico “nuovo”, sei titoli di “nuovo” teatro. Torna a Pisa per il terzo anno consecutivo la rassegna Teatri di confine, progettata e realizzata dalla Fondazione Toscana Spettacolo, rete teatrale regionale, con la collaborazione delle due sale “off” pisane, il Teatro Sant’Andrea e il CinemaTeatroLux, la partecipazione della Fondazione Teatro di Pisa e con il sostegno del Comune e la Provincia di Pisa.
La rassegna, nata come occasione di incontro sulla nuova drammaturgia, ha come sempre l’obiettivo di “formare” il pubblico, una finalità che trova facile riscontro in un territorio caratterizzato dalla forte presenza universitaria. In quest’ottica il cartellone 2009 di Teatri di confine presenta sei spettacoli, selezionati dai festival più attenti e interessanti del panorama teatrale italiano, che aprono una finestra su alcune delle ultime proposte drammaturgiche, incentrate sul teatro civile e sociale per riflettere sui temi più stringenti della nostra contemporaneità. Sei proposte all’insegna del teatro di ricerca e di innovazione come momento importante per un confronto generazionale e culturale, nell’ottica di un teatro “necessario” – principio fondamentale per Fondazione Toscana Spettacolo – che può e vuole aprire un dialogo con nuovi pubblici.
Dopo il 20 novembre, la rassegna Teatri di confine avrà un ulteriore sviluppo dal 26 novembre 2009 al 31 gennaio 2010 con un cartellone di drammaturgia contemporanea organizzato dal Teatro Sant’Andrea e dal CinemaTeatro Lux
La rassegna prende il via venerdì 16 ottobre al Teatro Sant’Andrea con Scena Verticale che presenta la sua rilettura dell’Aiace, U TINGIUTU (un Aiace di Calabria), racconto della Mala Calabria attraverso gli eroi greci: “la tragedia antica – spiega Dario De Luca (ideatore, autore e regista dello spettacolo) – mi ha offerto la ‘vista’ per spiegare e interpretare facce, affari, ambizioni, destini e pance di questi malacarne che hanno trovato fortuna e identità nell’altra legge. Senza redimerli naturalmente, ma portando anche alla luce come un certo retroterra possa indirizzare delle scelte non lecite. Perché la maledizione in Calabria si chiama ‘contiguità’. Quella cosa terribile che costringe onesti e disonesti, mafiosi e non mafiosi a vivere fianco a fianco, a respirare la stessa aria, a frequentare gli stessi luoghi”.
La rassegna prende il via venerdì 16 ottobre al Teatro Sant’Andrea con Scena Verticale che presenta la sua rilettura dell’Aiace, U TINGIUTU (un Aiace di Calabria), racconto della Mala Calabria attraverso gli eroi greci: “la tragedia antica – spiega Dario De Luca (ideatore, autore e regista dello spettacolo) – mi ha offerto la ‘vista’ per spiegare e interpretare facce, affari, ambizioni, destini e pance di questi malacarne che hanno trovato fortuna e identità nell’altra legge. Senza redimerli naturalmente, ma portando anche alla luce come un certo retroterra possa indirizzare delle scelte non lecite. Perché la maledizione in Calabria si chiama ‘contiguità’. Quella cosa terribile che costringe onesti e disonesti, mafiosi e non mafiosi a vivere fianco a fianco, a respirare la stessa aria, a frequentare gli stessi luoghi”.
Venerdì 23 ottobre (al CinemaTeatroLux) è la volta della Bottega dei Mestieri Teatrali che mette in scena il problema e le implicazioni della “catastrofe ambientale” secondo Dario Fo e la sua L’Apocalisse rimandata ovvero Benvenuta catastrofe; catastrofe ambientale, sociale, culturale, politica… energetica, come sottolinea il regista Giulio Cavalli: “Apocalisse rimandata è una città immaginabile dove all’alba infarta la produzione energetica, una città che si sveglia ricollocata in un secolo prima; in mezzo ai detriti industriali e alle macchine orfane e ormai mute l’agorà si riunisce per reinventarsi… Quante volte negli ultimi anni abbiamo sentito parlare di ambiente, ecologia, energie sostenibili e rinnovabili? Quante volte subiamo l’inquinamento nozionistico di teorie e strategie che subito dopo si contraddicono o rimangono oscure? Il teatro può (e forse, deve) raccontare questo nostro rapporto prevaricante con l’energia in modo diretto, semplice ma non banalizzato”.
Venerdì 30 ottobre si torna alla Teatro Sant’Andrea per assistere a Tanti saluti, lo spettacolo messo in scena da La Corte Ospitale con la clownesca, sarcastica e impegnata Giuliana Musso diretta da Massimo Somaglino; un’occasione per esplorare, attraverso una ricerca di stampo sociologico, il tema del morire ai nostri tempi: “abbiamo raccolto testimonianze e racconti dai principali protagonisti dell’evento: medici, infermieri, familiari e morenti; abbiamo visitato i teatri del morire: ospizi, ospedali, hospice, case; Indagato le sue nuove declinazioni: cure palliative, accanimento terapeutico, protocolli di rianimazione, eutanasia… Il risultato è il racconto delle paure e dei desideri, degli smarrimenti, dei dubbi, delle soluzioni paradossali e assurde che mettiamo in atto di fronte alla morte”.
Il Teatropersona dà vita venerdì 6 novembre (al CinemaTeatroLux) alla favola per adulti Trattato dei manichini, uno spettacolo in cui: “per trovare la chiave d’accesso all’infanzia, nella memoria onirica se il caso, e secondo le leggi anamorfiche del sogno, i manichini vengono accatastati alla rinfusa, nudi, svergognati, come bambini che sciamano al sole, eppure immobili. Nudi perché inverecondi. Corpi gratificati, in stato di grazia”.
Giovedì 12 novembre sul palcoscenico del Teatro Sant’Andrea arriva l’osannato Amleto a pranzo e a cena, spettacolo scritto e interpretato da Oscar de Summa per Emilia Romagna Teatro Fondazione. De Summa rivisita il classico dei classici per farci scoprire come il capolavoro shakespeariano riesca ancora oggi a parlarci di noi, a rapirci il cuore e a dar voce al nostro quotidiano: “se per molte persone Amleto è solo uno che, col teschio in mano e lo sguardo fisso nel vuoto, ripete il suo ’essere o non essere’, emblema di un teatro tanto noioso quanto sganciato dalla realtà, questo spettacolo ci fa toccare con mano come il teatro di Shakespeare possa fornirci strumenti quanto mai efficaci per interpretare il tempo in cui viviamo”.
Ultimo spettacolo in rassegna, Sequestro all’italiana di Teatro Minimo (venerdì 20 novembre, CinemaTeatroLux) di Michele Santeramo, con Franco Ferrante e Michele Sinisi, regia Michele Sinisi: “Sequestro all’Italiana è la storia di un fallimento: volevamo lavorare sul “candore” e siamo arrivati a mettere in scena il suo opposto. Non descriviamo l’attualità, che è troppo veloce perché uno spettacolo teatrale possa starle dietro. Il tentativo è di mettere in scena i tipi umani da cui scaturisce questa attualità, sempre diversa nei suoi esiti, ma determinata da vizi antichi”.
PER INFORMAZIONI:
Scarica il PROGRAMMA (pdf)
Ricordiamo il
servizio offerto dal DSU di Pisa agli studenti
universitari: a partire da martedì 6 ottobre coupon a € 4,00 per i
primi 6 spettacoli della Rassegna "Teatri di Confine".