Il comitato “Rifiuti zero” invia una lettera alla regione Toscana

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa inviatoci dal comitato "Non bruciamoci Pisa":

Lettera aperta alla Regione Toscana

La pubblicazione dei dati relativi al trattamento dei rifiuti nella Regione Toscana scatta una
fotografia impietosa di una gestione dei rifiuti fallimentare e antiecologica.
Una raccolta differenziata al 36% è di ben 9 punti percentuali sotto al minimo di legge, che
attualmente è fissato al 45%, ed è cresciuta di soli 3 punti negli ultimi 4 anni, a fronte di un
limite di legge che a partire dal 2012 sarà al 65%. Come potrà quindi crescere nei prossimi
tre anni dei 30 punti percentuali necessari per non continuare ad essere fuori legge?
Le notizie sono ancora peggiori sul fronte della riduzione della produzione dei rifiuti, primo
ed irrinunciabile anello della catena: non solo non sono mai state adottate politiche serie in
questo senso, ma neppure sono mai state pensate, portando la Toscana ad essere la regione
italiana con la maggior produzione pro-capite di rifiuti!

Sul piano impiantistico poi, tutti sappiamo che gli impianti esistenti in toscana per il riuso, il
recupero ed il riciclo sono pochi e sottodimensionati già rispetto ai livelli attuali di raccolta
differenziata, al punto che molti comuni toscani sono costretti a mandare fuori regione le
materie prime recuperate: ci sarebbe quindi una grande richiesta di questo tipo di impianti!
Purtroppo si continua invece ad incentivare la riduzione della materia mediante l’uso del
fuoco (incuranti della legge di Lavoisier che ne sancisce l’impossibilità nel nostro mondo),
semplicemente ribattezzando con nomi sempre più fantasiosi impianti che ripropongono
sempre la stessa ricetta: bruciare i rifiuti, sprecando così energia e ricchezza che potremmo
ottenere con trattamenti di recupero meno costosi e già operativi in molte situazioni. Oppure
si finanziano progetti altrettanto fantasiosi di raccolta differenziata come le “isole a
scomparsa”, anziché concentrarsi sul metodo che (dati alla mano) si è dimostrato il più
efficace in assoluto, in grado di produrre posti di lavoro ma anche di ammortizzare i costi di
investimento in tempi relativamente brevi: la raccolta porta a porta!

E’ quindi con stupore che leggiamo le dichiarazioni di soddisfazione dell’Assessore
Regionale Bramerini che accompagnano la pubblicazione dei dati di raccolta differenziata.
Riteniamo che quando si assuma un incarico e il risultato di questo impegno sia di molto al
di sotto del limite minimo di legge, ci sia non da esprimere soddisfazione, ma da chiedere
scusa agli elettori con i quali ci si è assunti l’impegno. Nel caso specifico il fallimento è di
tale portata da non concedere spazio alla soddisfazione, ma piuttosto da dover prendere in
considerazione l’eventualità delle dimissioni.

Leggiamo inoltre di continui richiami da parte della classe politica ad una politica “del
fare”, a un “partito del sì” volto a contrastare una cosiddetta “politica del no”: però non
viene detto che il vasto movimento dei comitati di cittadini non si è limitato ad opporsi a
scelte che distruggono l’ambiente e la salute ma, avvalendosi di esperti di chiara fama
nazionale e internazionale e colmando almeno in parte il vuoto progettuale delle istituzioni,
ha anche presentato più volte ed in varie sedi piani, progetti e prospettive concrete, che già
funzionano in molte parti del mondo e che non richiedono né nuovi inceneritori né nuove
discariche.

Gli esempi ci sono e le eccellenze in questo senso sono anche in Toscana, ma questi
richiami sono rimasti inascoltati, i progetti ignorati.
Rivendichiamo il fatto che oggi è proprio questa vasta rete di comitati e associazioni di
cittadini a rappresentare il “fronte del sì” per una corretta gestione della cosa pubblica,
difendendo l’interesse collettivo contro la voracità dei gruppi affaristico-finanziari, portati
per definizione a pensare solo al profitto, e quindi molto interessati ai contributi previsti a
vario titolo (e in contrasto con le direttive europee) per l’incenerimento.
Ricordiamo infine che nell’agosto 2005 la Giunta Regionale approvò una delibera di
impegno (riconfermata poi in sede di PRS) che stabiliva il raggiungimento di una riduzione
del 15% dei rifiuti prodotti in Toscana entro il 2010 (con dato di riferimento al 2003) ed il
raggiungimento di una raccolta differenziata pari ad almeno il 55% sempre entro tale data:
che fine hanno fatto questi impegni?

Per tutti questi motivi chiediamo un incontro pubblico al Presidente della Regione
Toscana Claudio Martini e all’Assessore Anna Rita Bramerini, per rendere conto ai
cittadini degli impegni non mantenuti e per iniziare una buona volta ad ascoltare la
voce delle associazioni di cittadini che in tutta la Toscana hanno idee e progetti
innovativi, dimostrando così di volere veramente una “politica del fare e del sì”

Coordinamento Rifiuti Zero Toscana Costa

 
 
 
 
 
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