I docenti e i ricercatori precari chiedono al Rettore e al Senato di rispondere pubblicamente ad alcune domande

Domattina si riunirà il Senato Accademico dell’Università di Pisa. I precari della ricerca e della didattica, preoccupati per il loro futuro a fronte dei tagli e soprattutto a fronte delle nuove misure previste dal ddl Gelmini, inoltreranno al Rettore un documento inclusivo di 6 domande finali a cui la carica più alta del nostro Ateneo, insieme all’organo politico, è chiamata a rispondere. Visto che i precari non hanno rappresentanza negli organi, sarà uno dei senatori, precedentemente contattato dai precari, a presentare la questione in senato all’interno del punto all’ordine del giorno, "comunicazioni".
 
Vinz
 
Di seguito il documento che verrà presentato nella mattinata di domani, con il significativo titolo: Dove stiamo andando?

L’ateneo di Pisa e il sistema universitario italiano stanno entrando in una fase
cruciale della loro storia. Dopo i tagli ai finanziamenti e alle assunzioni
decisi dalle leggi 133/08 e 1/09, il governo ha varato lo scorso 28 ottobre un
disegno di legge su governance, reclutamento e diritto allo studio (“ddl
Gelmini”) che, se approvato, comprometterà la natura pubblica e autonoma
delle nostre università, aumentandone se possibile il deficit democratico e la
precarietà del lavoro e dello studio.
La didattica e la ricerca sono già in forte sofferenza: diversi corsi di laurea
rischiano la chiusura, le borse di dottorato sono state tagliate per quasi
due terzi, le biblioteche hanno tagliato acquisti e abbonamenti alle riviste, i
concorsi da ricercatore 2008 sono in grave ritardo e quelli 2009 sono
bloccati, i fondi FIRB e PRIN sono insabbiati, il ricorso ai vergognosi
contratti gratuiti d’insegnamento continua, la cancellazione del debito
interno metterà a rischio il funzionamento dei nostri dipartimenti.
Contemporaneamente, la Giunta Regionale Toscana ha varato un
Protocollo d’intesa, già sottoscritto dal Rettore di Firenze, che pensa di
risolvere i problemi degli atenei toscani aprendo i loro Consigli
d’amministrazione a membri designati dalla stessa Giunta.
Chiediamo che gli organi di governo dell’Università di Pisa assumano una
chiara posizione politica su questi punti, in un ottica strategica e di lungo
periodo. Per questo, in occasione del Senato accademico del 10
novembre, rivolgiamo ai Senatori e al Rettore le seguenti domande:

1. Qual è la posizione politica del Senato e del Rettore sul “ddl Gelmini”?


2.Come si intende far fronte ai consistenti tagli del fondo di finanziamento
ordinario previsti per il 2010?

3.Quando e su quali criteri si avvierà una programmazione del reclutamento
in grado di soddisfare le esigenze della didattica e del ricambio
generazionale?

4.I Presidi come intendono garantire la didattica senza ricorrere ai contratti
d’insegnamento gratuiti anche per i precari dell’università?

5.Quanto peserà sul bilancio dell’ateneo il reintegro dei docenti fuori ruolo,
previsto dalla recente sentenza della Consulta?

6.Il Rettore intende o no sottoscrivere il Protocollo d’intesa con la Regione?
 
Chiediamo che le risposte a queste domande siano pubbliche, così da avviare
un confronto trasparente con tutte le componenti dell’ateneo:
studenti, dottorandi, lavoratori precari e strutturati. Chiediamo, inoltre, che
venga riconvocato su un’agenda precisa e con tempi certi il tavolo di
confronto tra l’ateneo e i ricercatori-docenti precari.

Assemblea dei ricercatori-docenti precari – Università di Pisa

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