NO alle trattative del Sindaco Filippeschi con Camp Darby per i lavori di guerra!

Di seguito riportiamo i comunicati del Progetto Rebeldia e della Confederazione Cobas:

Anche questa volta il tempismo politico del sindaco Filippeschi non
poteva essere migliore. Nei giorni in cui si apre l’iniziativa "Pisa
città per la pace", il primo cittadino annuncia di trattative in corso
con la base di Camp Darby per l’allargamento del canale dei Navicelli,
una operazione strategica che gli americani vogliono da anni per avere
un canale piu’ veloce per trasferire le armi fino al porto di Livorno e
poi imbarcarle verso le zone di guerra.
Camp Darby ha infatti armi e altro materiale destinato alle forze aeree
e terrestri che operano non solo nell’area mediterranea, ma anche in
quella mediorientale, e c’è dunque un’esigenza strategica di accrescere
quanto prima la mobilità interna tramite l’ampliamento del canale.
Così sarà ancora più facile e rapido portare la morte e la devastazione
dell’imponente esercito americano ovunque gli interessi a stelle e
strisce lo richiedano, come è stato fatto per l’Iraq.

Di fronte ad una città che chiede da anni la riconversione ad usi civili
della base, il sindaco avvia un tavolo di confronto con i militari
americani per garantire loro un’infrastruttura che aggiunge efficienza
alla macchina di guerra. E’ indicativo anche il luogo dove Filippeschi
ha parlato alla stampa di queste trattative: durante l’inaugurazione di
un nuovo cantiere navale, cioè presso quei gruppi imprenditoriali che
hanno un interesse economico diretto in questi lavori. Ancora una volta
il primo cittadino decide simbolicamente dove stare: sempre e comunque
dalla parte degli affari, persino quando gli affari sono di guerra.

Ma il Consiglio comunale è mai stato informato di queste trattative con
la base americana? Con quale faccia il sindaco rivendica la convergenza
tra gli interessi di sviluppo della cantieristica, di cui si fa
portavoce in questi tavoli, e gli interessi di guerra degli Stati Uniti?

Il nostro territorio non può diventare la portarei americana contro gli
altri popoli del Mediterraneo e del Medio-Oriente, la nostra economia
non può basarsi su questo.
Noi non saremo mai complici di simili scelte che questo sindaco sta
prendendo nel silenzio più assoluto. Chiediamo quindi l’immediata
interruzione delle trattative con Camp Darby in merito al potenziamento
del canale dei Navicelli. Chiediamo che la politica pisana, come già
fatto in passato, esprima la propria contrarietà alla presenza di questa
base di morte e ne chieda la conversione definitiva ad usi civili.

Laboratorio delle disobbedienze Rebeldia

 

E’ di poche ore fa la notizia che il Sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, ha chiesto agli Usa "in vista di importanti prospettive dello stesso Camp Darby" di partecipare ai lavori per la messa in sicurezza del canale dei Navicelli.
Un messaggio inquietante soprattutto se pensiamo che solo pochi anni fa unanime fu la posizione a favore di una riconversione della base militare e su questo punto anche il Consiglio Comunale si espresse favorevolmente. Da anni in Usa, DOCUMENTI NATO E STAMPA parlano di un collegamento della base al Porto di Livorno, tramite i Navicelli, per consentire il trasporto di armi fino alla banchina che ormai viene utilizzata stabilmente dagli Usa. Poichè Camp Darby è una base logistica e di supporto al sistema militare Usa, crediamo che questo potenziamento dei Navicelli sia funzionale non tanto alla economia di Pisa e Livorno ma ad un disegno strategico e militare degli usa che vogliono evitare i rischi connessi al trasporto di armi via stradale e vogliono un canale da loro controllato per trasportare quello che vogliono senza contestazioni e occhi indiscreti. Una ragione in più per chiedere la gestione di questi lavori solo con soldi italiani e soprattutto sia fatta chiarezza sui disegni Usa che si celano, con la complicità di Comuni e Regione Toscana, dietro alla messa in sicurezza di un canale che rischia di trasformarsi in un’area militarizzata.


CONFEDERAZIONE COBAS PISA
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