Il 29 novembre la Confederazione elvetica andrà alle urne per
decidere se vietare la costruzione di moschee sul territorio nazionale.
Il referendum voluto dalla destra
ha sollevato un dibattito molto acceso anche a causa degli slogan e dei
manifesti usati dai promotori, giudicati razzisti. “I risultati
dell’ultimo sondaggio del 19 novembre fanno pensare che la destra non
dovrebbe averla vinta, ma la forchetta non è troppo ampia e la prudenza
è d’obbligo”, scrive Le Temps.
Secondo il quotidiano di Ginevra i musulmani in Svizzera sono circa
400mila, solo il 6 per cento viene da paesi arabi e appena il 10-15 per
cento rispetta i precetti religiosi. Infatti, otto musulmani su dieci
vengono da paesi fortemente laici come Bosnia, Kosovo, Macedonia e
Turchia e infine la maggior parte di loro, più della metà, ha meno di
25 anni.
“Con l’eccezione di alcuni leader della comunità, i musulmani in
Svizzera sono particolarmente discreti riguardo alla loro religione e
sono poco inclini a considerarla una questione pubblica. Dato che per
la maggior parte si tratta di giovani, hanno un’adesione alla religione
abbastanza discontinua”, scrive Le Temps. Che in una documentata infografica descrive la situazione negli altri paesi d’Europa.
Un quadro molto diverso, dunque, da quello tratteggiato dai
sostenitori del sì, che hanno dipinto i musulmani come degli
integralisti lanciati alla conquista del territorio svizzero.
“Certamente l’islam diventa una maniera di ritrovare la propria
identità di fronte alle difficoltà e alle sfide dell’immigrazione.
Quando i genitori vedono che a scuola i loro figli subiscono
l’influenza della cultura cristiana, cercano con la religione di
riaffermare i loro valori”, spiega Le Temps.
Come saranno i musulmani di domani? Influenzati dall’Arabia Saudita?
O da paesi come la Turchia? “Molto dipenderà dall’intelligenza della
politica e dal modello d’integrazione che le autorità svizzere sapranno
proporre. Una cosa è certa: vietare la costruzione di moschee non
aiuterà”, conclude il giornale.
Tratto da Internazionale.it
Foto: Manifesto per il sì al referendum (Reuters).