Come annunciato, questa mattina si è tenuto presso il centro Maccarrone il convegno sull’abusivismo, la contraffazione e l’illegalità promosso dalla Confesercenti. Di fronte al centro si è svolto in contemporanea un presidio, promosso dall’assemblea antirazzista, che ha visto la partecipazione di un centinaio di persone tra senegalesi – la maggior parte – Rom e italiani. Ovvi i motivi della protesta: da molti mesi infatti va avanti la lotta di tutta quella parte di città che si oppone alla deriva pseudo-leghista della giunta Filippeschi, di cui le ormai famose ordinanze anti- sono l’esempio più lampante. Meno ovvio invece appare a prima vista il convegno di oggi, promosso dalla Confesercenti, principale beneficiaria delle politiche comunali in materia di immigrazione, e presenziato dallo stesso Filippeschi. Domani infatti avrebbe dovuto svolgersi a Pisa una manifestazione contro i tagli del governo ai fondi dedicati ai servizi sociali, una manifestazione fortemente voluta e promossa dalla Società della Salute e da vasti settori di un Comune che non sembra quindi aver nessun problema a partecipare a convegni in cui si propone il modello poliziesco pisano come panacea per i mali legati all’immigrazione e a manifestare il giorno successivo contro i tagli al sociale. E se non ci fossero stati questi tagli come il Comune di Pisa avrebbe speso i soldi del governo? Ultimamente infatti pare che l’impegno economico più serio non sia certo quello dedicato al sociale – vedi la fine del Progetto Città Sottili – bensì quello dedicato a trasformare i problemi sociali in problemi di ordine pubblico, da risolvere come tali. Ecco quindi che mentre le cooperative sociali del territorio ricevono sempre meno fondi si spendono 700000 euro in telecamere di sorveglianza, si assumono nuovi vigili urbani, si promuovono ordinanze che prevedono ingenti spese e risorse, risorse che, come hanno fatto notare anche i sindacati di Polizia, avrebbero potuto essere dedicate alla vera lotta contro il crimine.
A far notare queste e altre cose al Comune ci ha pensato stamattina un presidio che, scortato da un massiccio e palesemente esagerato schieramento di forze dell’ordine, ha scandito slogan e prodotto interventi volti a far sentire un altro punto di vista, rispetto a quello della Confesercenti, rispetto al problema dell’abusivismo commerciale. Il punto di vista di chi, suo malgrado, è spesso costretto a vivere praticando quello che è definito commercio abusivo. In una città come Pisa, dove recentemente sono stati scoperti centinaia di evasori totali delle tasse, dove esistono migliaia di case affittate in nero agli sudenti, dove tanti ristoranti intorno alla Torre non hanno problemi a truffare ignari turisti stranieri, il problema più pressante è davvero quello dei senegalesi che vendono accendini?
J. Bonnot