Ricoverata attivista saharawi in sciopero della fame.

Aminatou Haidar, l’attivista saharawi, e’ entrata volontariamente nell’ospedale di Arrecife, nell’isola di Lanzarote (arcipelago delle Canarie), con forti dolori addominali dopo 32 giorni di sciopero della fame.

Nonostante il suo precario stato di salute, la Haidar e’ pero’ decisa a continuare lo sciopero della fame e non sara’ alimentata, ma soltanto curata per i forti dolori addominali.
I medici le hanno solo somministrato liquidi per via intravenosa per aiutarla a recuperare, dopo le continue crisi di vomito avute nelle ultime ore.

L’attivista saharawi e’ in sciopero della fame dallo scorso 16 novembre, due giorni dopo il suo arrivo all’aeroporto di Lanzarote dopo esser stata espulsa dal Marocco. La vicenda ha avuto inizio quando, di ritorno dagli Usa dove aveva ricevuto un premio per la difesa dei diritti umani, l’attivista si e’ rifiutata di scrivere Marocco nel modulo di ingresso nel Paese, sostenendo
che si sarebbe trattato di un riconoscimento della sovranita’ marocchina sul territorio del Sahara Occidentale (territorio che la monarchia marocchina haa annesso unilateralmente alla propria amministrazione politica).

Le autorita’ di Rabat hanno allora dichiarato che la Haidar avrebbe rinunciato alla propria cittadinanza marocchina e l’hanno espulsa verso Lanzarote.
Da settimane la situazione e’ in una fase di stallo, anche perche’ il Marocco ha minacciato di rivedere gli accordi con la Spagna in tema di immigrazione.

In una recente intervista, l’attivista che da anni manifesta pacificamente per ottenere il diritto di essere riconosciuta cittadina saharawi, ha detto che l’intransigenza marocchina che le impedisce di rientrare alla sua citta’ di El Aaiun e’ la prova che il governo di Rabat vuole la sua morte; e ha anche denunciato l’atteggiamento delle potenze occidentali i cui "interessi economici sono superiori agli ideali dei diritti umani".

Tratto da Rainews24.

 

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