Comunicato su Rosarno dalla Kasbah di Cosenza

Di seguito il comunicato inviatoci dall’ Associazione Culturale Multietnica “La Kasbah”:

 

Esprimiamo solidarietà alla comunità migrante di Rosarno che in queste ore è scesa in piazza in seguito all’attentato vile e mafioso subìto la scorsa notte. Non si può più tollerare l’idea che persone, in cerca di condizioni di vita più dignitose che, di fatto reggono la produzione agricola calabrese, vengano prima sfruttate, poi completamente abbandonate senza diritti e dignità e, infine, etichettate come portatrici di violenza e di degrado. Per anni associazioni, movimenti e singoli cittadini hanno cercato di portare all’attenzione dell’opinione pubblica e della politica, le condizioni disumane in cui i migranti sono costretti a vivere sul territorio calabrese, si pensi ad esempio a quanto accade nella sibaritide. Mentre la situazione degrada sempre più, tali appelli rimangono inascoltati. Ed eccoci allora, come troppo spesso succede in Calabria, a ritrovarci ad affrontare una situazione quando oramai essa è divenuta emergenza.
Troviamo assolutamente demagogiche le affermazioni del Ministro Maroni, che fa finta di ignorare come tale situazione affondi le radici nel cosiddetto pacchetto sicurezza, che costringe migliaia e migliaia di persone alla clandestinità. Ciò è ancor più vero in una regione come la nostra dove centinaia di imprenditori, molto spesso in odor di malavita, lucrano sulle spalle dei migranti a costo zero, costringendoli a vivere nell’imbarbarimento e nella precarietà più completa. Allo stesso modo, consideriamo incomprensibili le parole dell’ex assessore alla Protezione Civile, Domenico Ventre che si meraviglia “della reazione sproporzionata” nonostante “a Rosarno gli immigrati siano assistiti e aiutati”. Di quale assistenza e aiuto parla l’assessore? L’avere spostato i migranti dall’ex cartiera presso un’altra struttura dismessa con evidenti carenze igienico-sanitarie? O l’avere distribuito qualche pasto e qualche bottiglietta d’acqua? Dimenticando, però, di denunciare lo sfruttamento di cui essi sono vittime. Riteniamo che non si possa definire spropositata la reazione contro chi usa armi, se pur ad aria compressa, per intimidire esseri umani. È necessario forse attendere che Rosarno diventi un’altra Caserta per denunciare simili atti mafiosi? La mancanza di tutela, di diritti, le continue umiliazioni e gli innumerevoli soprusi subìti dalle migliaia di lavoratori stagionali che affollano le campagne reggine non potevano che sfociare negli episodi a cui si è assistito nelle ultime ore.

Facciamo appello, dunque, alle associazioni, ai movimenti antirazzisti, che in questi anni si sono adoperati per la tutela dei diritti dei migranti perché esprimano la loro solidarietà alla comunità migrante di Rosarno.

8/01/2010
Associazione Culturale Multietnica
“La Kasbah”

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