Pubblichiamo il comunicato diffuso ieri da Maria Ciuffi, organizzatrice della manifestazione del 16 gennaio indetta per chiedere verità e giustizia per le vittime per mano dello Stato.
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Quest’oggi, io Maria Ciuffi, insieme ad alcune delle persone che più mi
hanno aiutato nella ormai lunga battaglia per la verità sulla morte di
Marcello, ho convocato una conferenza stampa per presentare la
manifestazione che si terrà a Livorno il prossimo sabato (ritrovo in
piazza della Repubblica alle ore 11).
Quella di sabato è una
manifestazione voluta da me, per chiedere alla Procura di Livorno di
chiudere le indagini ed andare al processo per omicidio per la morte di
mio figlio. Ormai non si può più rimandare perchè con il passare degli
anni responsabilità, falsificazioni ed omissioni sono emerse sempre di
più e a questo punto bisogna andare fino in fondo.
La procura di Livorno ormai è un
anno che mi dice che sta per chiudere ma ogni volta si rimanda il
giorno di chiusura delle indagini. Per questo chiedo al dottor Giaconi
di raccogliere tutta la documentazione mancante e chiudere al più
presto e andare finalmente al processo.
L’importanza di questa
manifestazione però va anche oltre il caso di mio figlio, che è quello
più vecchio e che ha più urgenza, infatti in questi ultimi mesi di
omicidi in carcere, pestaggi e insabbiamenti ce ne sono stati molti e
sull’onda del tragico e vergognoso omicidio di Stefano Cucchi in tutta
Italia si è riniziato a parlare dei molti casi ancora aperti.
Questa manifestazione infatti
sarà un’occasione di un primo incontro fra tutte quelle famiglie di
ragazzi morti per mano dello Stato e un’opportunità di sostenerci l’uno
con l’altro nelle nostre battaglie.
Sarà una manifestazione
importante e spero che partecipino anche molti cittadini livornesi,
anche chi fino ad oggi non ha mai espresso la sua solidarietà o la sua
indignazione per ciò che è successo alle Sughere quel giorno, e anche
tanti altri giorni dopo quello.
Ho chiesto che non ci fossero
bandiere di partito perché vorrei una manifestazione con prima di tutto
i familiari delle vittime e poi aperta a tutti i cittadini che vogliono
chiedere insieme a noi verità e giustizia. Non deve essere un corteo di
un qualche partito o di una organizzazione ma un corteo di tutti. Poi è
naturale che all’interno del mondo politico c’è qualcuno che spesso mi
ha dato una mano, mentre altri no ma non è questo il momento di parlare
di partiti ma di scendere in piazza come liberi cittadini che chiedono
verità e giustizia.
Concludo facendo appello ai
livornesi di scendere in piazza con me e con tutti i familiari delle
vittime, con la famiglia Giuliani, Bianzino, Gatti,
Eliantonio, Comuzzi, Frapporti, Grigion, Associazione Fausto e Iaio.
Maria Ciuffi 12 gennaio 2010