Bagno ‘off-limits’ per le cassiere italiane del Carrefour.
Una recente circolare interna del gruppo Carrefour prenderebbe in esame le pause fisiologiche del suo personale. Secondo l’indicazione dell’azienda, queste «possono essere effettuate nei limiti della normalità (di media 1 volta in un turno di 4-5 ore). Qualora ci siano frequenti necessità la pausa diventa patologica e va certificata dal medico».
Solo «un’indicazione di massima per organizzare al meglio il lavoro e niente più», fanno sapere dall’azienda. Insomma, quello che i medici definiscono "un atto invasivo ed eccessivo" verrebbe visto come una semplice normalità per far produrre di più il personale.
Per parafrasare una vecchia canzone Punk: lavora, consuma e crepa!
Alcuni medici ginecologici evidenziano come la frequenza delle visite in bagno, anche per una persona che non soffre di particolari patologie, dipenda da molti fattori: ad esempio da quanto si beve e con quanta velocità, dall’età o dal ciclo mestruale per le donne".
Per un autorevole voce come il segretario generale della Società italiana di urologia (Siu), Vincenzo Mirone, questa indicazione da parte dell’azienda rischia di essere «lesiva della dignità della persona».
Il Direttore risorse umane di Carrefour Italia, Francesco Quattrone – spiega che la circolare "pipì" viene affrontata solo da un punto di vista organizzativo viste le circa 6 mila cassiere per circa 400 punti vendita.
E’ proprio il caso di dire che tutto deve filare senza intoppi per Carrefour Italia.
E’ evidente che questa circolare si prefigge ben altri obiettivi come annullare le pause e i tempi morti, intensificare lo sfruttamento, introdurre nei punti vendita un clima carcerario dove domini la paura e la rassegnazione, paura di perdere il posto e impotenza dinanzi ad abusi che calpestano diritti e dignità.
Che cosa chiediamo??
Spiegazioni alla Direzione nazionale Carrefour, Ritiro immediato della circolare e intervento delle autorità asl a sostegno della nostra salute e dignità.