VENERDI’ 19 PRESIDIO ANTIELETTORALE E CONTRO I C.I.E. A FIRENZE DALLE 17 IN P.ZZA SANT’AMBROGIO
Continue violenze, abusi, maltrattamenti. Questa è
la quotidianità di chi è internato in un Centro di Identificazione ed
Espulsione (C.I.E.), in uno dei 12 campi di prigionia per migranti senza
documenti che sono attivi in Italia. Sono ormai moltissime le
testimonianze e frequenti sono le notizie di scioperi della fame,
proteste e rivolte all’interno di queste strutture.
la quotidianità di chi è internato in un Centro di Identificazione ed
Espulsione (C.I.E.), in uno dei 12 campi di prigionia per migranti senza
documenti che sono attivi in Italia. Sono ormai moltissime le
testimonianze e frequenti sono le notizie di scioperi della fame,
proteste e rivolte all’interno di queste strutture.
I C.I.E. nascono come Centri di Permanenza Temporanea (C.P.T.) nel
1998, con la legge Turco-Napolitano durante il governo D’Alema. Fin da
subito si caratterizzano per la funzione di lager per clandestini, che
negli anni resterà immutato. Dall’estate 2008 all’estate 2009,
l’attuale governo ha sfornato nuove norme sulla sicurezza,
trasformando, tra le altre cose, i C.P.T. in C.I.E., ed ha innalzato
fino a 180 giorni il limite massimo di detenzione. Con queste nuove
leggi inoltre, si istituisce il reato di clandestinità e si apre la
strada ad una vera e propria stretta repressiva che non colpisce solo
chi lotta, ma tutti gli sfruttati.
1998, con la legge Turco-Napolitano durante il governo D’Alema. Fin da
subito si caratterizzano per la funzione di lager per clandestini, che
negli anni resterà immutato. Dall’estate 2008 all’estate 2009,
l’attuale governo ha sfornato nuove norme sulla sicurezza,
trasformando, tra le altre cose, i C.P.T. in C.I.E., ed ha innalzato
fino a 180 giorni il limite massimo di detenzione. Con queste nuove
leggi inoltre, si istituisce il reato di clandestinità e si apre la
strada ad una vera e propria stretta repressiva che non colpisce solo
chi lotta, ma tutti gli sfruttati.
Strutture
come i C.I.E. sono proprio questo: hanno una chiara funzione repressiva
come strumenti per rendere ancora più ricattabile la massa di
sfruttati di origine straniera.
Uno di questi centri, ha dichiarato
il Ministro degli Interni Maroni, sarà costruito anche in Toscana entro
il 2010. Le decisioni vere e proprie saranno prese, pare, subito dopo
le elezioni regionali, con la nuova giunta. Intanto quello della
costruzione di un C.I.E in Toscana è divenuto uno dei temi della
campagna elettorale ed oltre alla ovvia posizione favorevole del PDL,
si è chiarita anche la posizione della sinistra istituzionale.
Sinistra
e Libertà, Rifondazione Comunista, Verdi, Italia dei Valori e coloro
che appoggiano il candidato del PD Enrico Rossi, sostengono infatti la
costruzione di C.I.E. piccoli e volti all’integrazione. Una posizione
di pura facciata, visto che i C.I.E. devono seguire le leggi nazionali e
non possono avere una funzione diversa da quella stabilita dal
governo. Ma anche una posizione che chiarisce da che parte stiano certe
forze politiche. Non possono infatti esistere dei C.I.E. "umani", sono
strutture disumane, rispetto alla quali si può solo prendere una
posizione chiara e netta. Non ci sono sfumature possibili.
Queste
posizioni confermano l’importanza dell’astensionismo, del rifiuto del
voto e della delega. Solo attraverso la lotta e l’azione diretta è
possibile incidere sulla realtà, solo con la lotta è possibile fermare
la costruzione di un C.I.E. In Toscana e chiudere tutti gli altri lager
già presenti sul territorio.
come i C.I.E. sono proprio questo: hanno una chiara funzione repressiva
come strumenti per rendere ancora più ricattabile la massa di
sfruttati di origine straniera.
Uno di questi centri, ha dichiarato
il Ministro degli Interni Maroni, sarà costruito anche in Toscana entro
il 2010. Le decisioni vere e proprie saranno prese, pare, subito dopo
le elezioni regionali, con la nuova giunta. Intanto quello della
costruzione di un C.I.E in Toscana è divenuto uno dei temi della
campagna elettorale ed oltre alla ovvia posizione favorevole del PDL,
si è chiarita anche la posizione della sinistra istituzionale.
Sinistra
e Libertà, Rifondazione Comunista, Verdi, Italia dei Valori e coloro
che appoggiano il candidato del PD Enrico Rossi, sostengono infatti la
costruzione di C.I.E. piccoli e volti all’integrazione. Una posizione
di pura facciata, visto che i C.I.E. devono seguire le leggi nazionali e
non possono avere una funzione diversa da quella stabilita dal
governo. Ma anche una posizione che chiarisce da che parte stiano certe
forze politiche. Non possono infatti esistere dei C.I.E. "umani", sono
strutture disumane, rispetto alla quali si può solo prendere una
posizione chiara e netta. Non ci sono sfumature possibili.
Queste
posizioni confermano l’importanza dell’astensionismo, del rifiuto del
voto e della delega. Solo attraverso la lotta e l’azione diretta è
possibile incidere sulla realtà, solo con la lotta è possibile fermare
la costruzione di un C.I.E. In Toscana e chiudere tutti gli altri lager
già presenti sul territorio.
Saremo in Piazza
Sant’Ambrogio a Firenze, venerdì 19 marzo, dalle ore 17.
Sono
invitate a partecipare tutte le realtà che lottano contro i C.I.E.
Senza compromessi.
Anarchici Toscani