Contro la 1360. Siamo tutti partigiani.

La Repubblica italiana si appresta alla discussione e all’approvazione, nel proprio parlamento, della proposta di legge numero 1360. L’ennesimo atto revisionista vuole istituire una onorificenza, indistintamente per i partigiani italiani e per i repubblichini di Salò.
 
L’ “Ordine del Tricolore” equiparerebbe partigiani, militari e deportati ai repubblichini di Salò. La relazione che accompagna il disegno di legge sostiene a chiare lettere la «pari dignità di una partecipazione al conflitto di molti combattenti, giovani e meno giovani, cresciuti nella temperie culturale guerriera e imperiale del ventennio, che ritennero onorevole la scelta a difesa del regime ferito e languente». Analoga operazione fu già tentata dalla destra nelle precedenti legislature, ma venne respinta, grazie anche ad una raccolta di firme indetta dall’ANPI.
 
Ora si tenta un gravissimo colpo di mano, volendo far passare sotto un “innocuo” riconoscimento pensionistico (che strano! proprio in un’epoca di malaugurata riduzione del Welfare!) l’idea di un’equidistanza tra chi ha combattuto per liberare il nostro paese dal giogo nazifascista e i fascisti stessi. Infatti il documento prosegue inequivocabilmente: «Solo partendo da considerazioni contingenti e realistiche è finalmente possibile quella rimozione collettiva della memoria ingrata di uno scontro che fu militare e ideale, oramai lontano, eredità amara di un passato doloroso, consegnato per sempre alla storia patria».
 
In poche parole si vorrebbe avanzare, attraverso la Proposta di legge 1360, una sostanziale parificazione tra i partigiani che hanno combattuto per la libertà a fianco del popolo italiano e i fascisti prezzolati della Repubblica di Salò, che invece combatterono alleati all’orrore nazista e furono i responsabili delle tante stragi che hanno colpito il nostro territorio.
Il primo firmatario di questa ignobile legge è l’ On. Lucio Barani, nonché Sindaco di Villafranca in
Lunigiana
. Stupisce il fatto che a farsi portavoce sia proprio un esponente politico proveniente da un territorio simbolo della resistenza italiana, sia per l’alto numero dei giovani che vi parteciparono con il saldo sostegno della popolazione, sia per le numerose vittime civili.
 
Basterà ricordare la tragica scia di sangue dell’estate del 1944 con le stragi dei civili inermi (le Fosse del Frigido, Sant’Anna di Stazzema, Bardine di San Terenzo, Vinca, Bergiola Foscalina) rispetto alla quali si è ormai accertata la responsabilità indiretta, quando non la collaborazione attiva, di esponenti fascisti, di quegli stessi «bravi ragazzi» che oggi si vorrebbero glorificare.
Questa legge è, oltre che incostituzionale, un’offesa alla memoria storica del paese. Di fronte a questa infamia i partigiani e tutti gli antifascisti non sono rimasti immobili.
 
I comitati ANPI di Massa Carrara, La Spezia, Lunigiana e Versilia, il Comitato manifestazione
contro d.d.l. 1360, Archivi della Resistenza – Circolo Edoardo Bassignani, Arci Carrara-Lunigiana, Associazione Tina Modotti e il Comitato Sentieri della Resistenza hanno organizzato una manifestazione antifascista “La Memoria è viva. La storia non si cancella”, che si tenuta a Villafranca in Lunigiana sabato 14 Marzo
(appello sotto).
 
 
14 Marzo 2009. Una emozionante giornata dallo spirito antifascista ha attraversato le strade della città, una “Camminata Resistente” è arrivata nel Borgo di Mocrone dove nel dicembre 2008 il sindaco Lucio Barani ha inaugurato, all’insaputa dei paesani, una targa dedicata a Benito Mussolini.
Dibattiti, incontri, scambi di parole, sguardi con chi l’antifascismo lo ha praticato. La voglia di lottare era il sottotitolo di questo 14 marzo, partecipato anche dai giovani delle scuole superiori della Lunigiana e delle due province.
I partigiani avevano rivolto una lettera di invito speciale agli studenti, anch’essi impegnati a lottare costantemente da mesi contro le leggi che vorrebbero annientare il sapere critico, quello che permette di combattere il revisionismo, e il sapere libero, che rende vivi quei valore per i quali gli stessi partigiani hanno lottato: la libertà e l’uguaglianza.
 
«Le nostre idee camminano sulle vostre gambe», è la conclusione della lettera, riprendendo le parole di Antonio Gramsci. Invito più bello non poteva esserci. Antifascismo sempre.
 
Zeliha Passos      

Si ringraziano per la collaborazione gli Archivi della Resistenza – Circolo Edoardo Bassignani.

Le foto sono gentilmente concesse da Massimo Pasquali.

 
Appello per la manifestazione del 14 Marzo 2009
 
Confidiamo in una vostra ampia partecipazione (anche sotto forma di adesione), perché dobbiamo
dimostrare che l’antifascismo e i valori su cui si basa la nostra Costituzione rimangono ancora la bussola del nostro vivere civile, un irrinunciabile patrimonio morale e politico che i sinceri democratici non sono disposti a mettere in soffitta, né adesso né mai.
 
Sabato 14 marzo, vogliamo dare un forte segnale alla maggioranza che ci governa ma anche a chi è ormai assuefatto ai continui attacchi alla legalità costituzionale e ad uno smantellamento lento e inesorabile di quei principi che sembravano fino a poco tempo fa inviolabili (lavoro, diritto alla salute, laicità, in una parola: la democrazia). Sarà un segnale chiaro e inequivocabile: in questa battaglia, i giovani antifascisti non lasceranno solo i partigiani e le partigiane; scendere in piazza servirà quindi a manifestare tutto il nostro dissenso contro una legge che offende la memoria dei combattenti per la libertà e dei tanti civili uccisi dall’orrore nazifascista.
 
Ma servirà anche a ribadire, ancora una volta, che la difesa di quel patrimonio di memorie non è semplicemente una questione da dibattito storiografico o il doveroso omaggio alla generazione di chi ha combattuto nella Resistenza; a ben vedere è un qualcosa che non riguarda tanto il passato ma investe il senso più profondo del nostro avvenire, quella speranza, non ancora sopita, di una società più giusta. Noi non vogliamo dimenticare la storia ma non vogliamo nemmeno “smemorarci del futuro”, ovvero la possibilità di continuare a pensare ad un mondo diverso e migliore di quello in cui viviamo. Questa è la più grande eredità che i partigiani ci lasceranno e noi la scaglieremo contro il futuro perché la Memoria è viva e la storia non si cancella!
 
Lettera che alcuni partigiani delle due province della Spezia e Massa Carrara hanno rivolto agli studenti e alle studentesse:
 
Cari/e studenti/esse,
ci rivolgiamo a voi perché nonostante il salto generazionale che ci divide, una cosa ci accomuna. Quando avevamo i vostri anni ci trovammo a dover scegliere, da una parte obbedire alla dittatura fascista e dall’altra lottare per un mondo diverso. La nostra scelta fu di lasciare i nostri cari e la nostra vita per andare a combattere per un valore imprescindibile e irrinunciabile per tutti: la libertà.
Sebbene oggi siano cambiati i modi e le manifestazioni, il fascismo esiste ancora e anche tu come noi allora, ti trovi davanti ad una scelta. Oggi non esiste una dittatura dichiarata, ma una pericolosa proiezione della stessa, pensiamo ai diritti faticosamente conquistati in anni e anni di lotte e manifestazioni di popolo che oggi vengono messi in discussione.
 
Pensate ai diritti fondamentali del cittadino, sanciti dalla Costituzione, come il diritto al lavoro, alla salute, ad un’istruzione pubblica e di massa, che, come vi sarete accorti vengono sempre più messi in discussione in questi ultimi tempi. Un’altra questione importante è il tentativo di revisionismo storico messo in atto in questi anni da una destra sempre più pericolosa e aggressiva, la quale vuole tentare un colpo di mano attraverso la proposta di legge 1360/2008, che propone un’equiparazione tra i partigiani a chi invece militò nella Repubblica Sociale Italiana difendendo la dittatura e l’alleanza criminale con il nazismo. Anche questo provvedimento vi tocca da vicino più di quanto crediate, perché non ha a che fare tanto con un passato più o meno lontano, ma riguarda il vostro e il nostro futuro.
 
Capirai quanto grave e oltraggioso sia questo gesto non solo per amore della verità storica, ma anche per rispetto di chi, sacrificando la propria vita, ha permesso a tutti noi di vivere in una Repubblica civile e democratica, fondata sui valori antifascisti e della resistenza e che ha come suo caposaldo la Costituzione Italiana.
Alla luce di tutto questo abbiamo organizzato come ANPI unitamente ad altre associazioni antifasciste una MANIFESTAZIONE a Villafranca in Lunigiana il 14 MARZO 2009, dove discuteremo con gli storici e i partigiani e faremo una camminata resistente con musica e un intervento teatrale, per riflettere insieme sull’eredità politica e morale che ci deriva da quella esperienza, per gridare tutti insieme che «La memoria è viva e la storia non si cancella».
 
Capirai che dalla lotta di liberazione sono passati molti anni e sebbene conserviamo una lucida memoria e forti ideali, l’età anagrafica, per quanto riguarda la nostra forza fisica, ci impedisce di essere sempre all’altezza della nostra voglia di lottare. È per questo che ci rivolgiamo a te perché come disse uno dei simboli più limpidi di quella battaglia di libertà, il prigioniero Antonio Gramsci: «le nostre idee camminano sulle vostre gambe».
 
Vi aspettiamo
 
I partigiani della sezioni ANPI
 
Dino Borrini (Villafranca-Bagnone-MS)
Laura Seghettini (Pontremoli- MS)
Renato Occhipinti
(Licciana Nardi-MS)
Paolino Ranieri (Sarzana-SP)
Luigi Fiori (Lerici-SP)
Vanda Bianchi (Castelnuovo Magra-SP)
Bruno Brizzi (Provinciale Spezia)
Giorgio Mori (Provinciale Massa Carrara)
Ermenegildo Della Bianchina (Massa)
Lido Galletto (Carrara)
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