Sotto l’albero la cassa integrazione: si è fatta pesante la situazione per un altro stabilimento ‘storico’ della zona industriale apuana, oltre alla Eaton. La Solvay Bario e Derivati Spa di via Oliveti sospenderà totalmente la produzione da oggi, primo dicembre, al 12 gennaio, lasciando a casa i 140 addetti con il ricorso alla cassa integrazione ordinaria e, dove possibile, alle ferie non ancora godute.
Il provvedimento è stato concordato tra la dirigenza dell’azienda chimica e la rappresentanza sindacale unitaria (dove sono presenti delegati di Filcem Cgil, Femca Cisl, Uilcem Uil e Ugl Chimici) con una serie di incontri che hanno portato, martedì scorso, alle firma di un accordo.
Amministratore delegato di Solvay Bario e Derivati è Giorgio Favro, ex presidente dell’Assindustria di Massa Carrara.
"Il mercato del prodotto realizzato a Massa è fermo – spiega il segretario provinciale della Filcem Cgil, Roberto Casini -. Hanno i magazzini pieni. Per questo è stato deciso di sospendere la produzione per il periodo a ridosso delle feste natalizie". La crisi che si sta ripercuotendo sul sito produttivo apuano riguarderebbe in particolare la componentistica per l’elettronica.
In via Olivetti, infatti, vengono tra l’altro prodotti stronzio carbonato ad alta purezza, bario cloruro diidrato, bario carbonato ad alta purezza e calcio carbonato ad alta purezza, tutti destinati all’industria elettronica per componenti che vengono utilizzati ad esempio per telefoni cellulari, computer, tv al plasma e molto altro.
La cassa integrazione ordinaria, spiega il sindacato, consentirà ai dipendenti di godere di una indennità pari a circa l’80% dello stipendio base, una cifra che l’azienda stessa integrerà attraverso la tredicesima. Nelle prime due settimane di dicembre resterannno comunque al lavoro una decina di tecnici per la messa in sicurezza degli impianti.
Si tratta di un provvedimento pesante: già in passato Solvay Bario e Derivati aveva fatto ricorso alla cassa integrazione ma non in termini così drastici; l’anno scorso, inoltre, aveva favorito ‘l’esodo’ di una decina di addetti con la procedura di mobilità.
"E’ il segno dell’imperversare della crisi che si aggrava – è il commento del sindaco, Roberto Pucci – e che ci sta facendo entrare in un tunnel che sarà lungo e nero". Che cosa è possibile fare? "Il nostro problema principale – risponde il sindaco – è quello di sbloccare i terreni della zona industriale “ingessati” dal Sin, compresi quelli della Bario, per consentire all’azienda di fare investimenti che migliorino la loro competitività sul mercato internazionale anche con nuovi prodotti".
Anna Pucci – La Nazione 28.11.08
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