Roma_ Ieri tre romeni sono stati aggrediti a Sacrofano, alle porte di Roma, da un gruppo di persone che, al grido di "bastardi tornatevene a casa", li hanno circondati e malmenati con dei bastoni legno, i tre sono stati feriti in modo lieve.
E’ successo nel primo pomeriggio in una zona isolata di Sacrofano dove i tre romeni stavano cercando materiale ferroso tra i rifiuti. Secondo quanto si e’ appreso i tre sono stati avvicinati da otto persone, quasi tutte con il volto parzialmente coperto, che aggredendole hanno urlato frasi intimidatorie e intolleranti. L’aggressione è stata notata da una donna che ha avvertito i carabinieri.
I tre romeni, nel frattempo, erano riusciti a scappare a bordo del furgone con il quale erano arrivati nella strada sterrata. Una volta nella piazza centrale di Sacrofano i romeni si sono rivolti ai carabinieri per chiedere aiuto. Ma anche lì la folla, pensando che che i tre fossero stati fermati per un controllo, ha inveito con frasi offensive contro i tre. I romeni hanno comunque rifiutato le cure dei sanitari del 118.
Oggi invece a Palazzo Chigi il Consiglio dei ministri vara il decreto legge che contiene "misure urgenti in materia di sicurezza e contrasto alla violenza sessuale". Sull’onda dei recenti fatti di cronaca il governo ha deciso ancora una volta di sfruttare i motivi d’urgenza di un decreto legge per legiferare al posto del parlamento, sicuri di fare presa sul popolo scosso dalle terribili vicende.
Ancora una volta il governo sfrutta l’emotività per decretare leggi.
Tra le misure approvate dal Consiglio dei ministri, anche una norma che consente ai sindaci di avvalersi di associazioni di cittadini non armati, in coordinamento con i prefetti. Il Governo ha dato via libera ai "volontari per la sicurezza". Gli elenchi dei volontari verranno tenuti dalle Prefetture. Sara’ data priorita’ prevalentemente, ad "ex agenti di polizia, dei carabinieri e delle forze armate".
E come annunciato, il decreto contiene anche la norma che allunga il periodo in cui gli immigrati clandestini possono essere trattenuti nei centri di identificazione: non più due, ma sei mesi.
E al Quirinale? Tutto tace…