Nell’assemblea pubblica, convocata dall’Amministrazione il 3 Aprile, il Sindaco, dopo avere
illustrato l’attività del quinquennio, è entrato nel merito del discusso e critico tema dell’impianto
inceneritore di rifiuti speciali la cui Valutazione di Impatto Ambientale è in svolgimento presso i
competenti uffici provinciali da Agosto scorso.
Con notevoli perplessità di tutti i convenuti il primo cittadino ha dichiarato di voler chiedere
ufficialmente all’ufficio VIA di Grosseto lo “stop” della procedura in corso, motivandolo
genericamente con l’ipotesi di un ulteriore progetto, per ora del tutto inesistente e del tutto da
definire, a suo dire di “migliore tecnologia” (sic).
L’inconsueta e singolare decisione solleva non pochi dubbi sulle implicazioni di simile scelta. In
primis sulla decisione a ben 9 mesi dall’inizio della procedura VIA, piuttosto che all’esame del
progetto e al momento della stesura delle osservazioni dell’Amministrazione. Inoltre appare in
contraddizione con la recente delibera del Consiglio Comunale in cui, a seguito del parere dei
Garanti circa il Referendum, si affermava la totale competenza della Provincia sul progetto.
Se questa nuova posizione significa che l’Amministrazione è oggi contraria all’impianto, dimostra
una inadeguatezza degli amministratori nella gestione di temi e progetti di portata rilevante per il
nostro territorio.
Con il comunicato stampa del 11/7/2008 GEO aveva evidenziato sin dalla presentazione le serie
criticità di questo progetto, di carattere sanitario, ma anche socioeconomico, per l’eccessiva
prossimità del sito dell’impianto all’abitato e a numerose imprese agricole. Anche una recente
sentenza del TAR di Puglia ha precisato che nella valutazione della migliore localizzazione
impiantistica e delle relative modalità, devono essere tenute in considerazione le disposizioni in
materia di sostegno nel settore agricolo, con particolare riferimento alla valorizzazione delle
tradizioni agroalimentari locali, alla tutela della biodiversità, così come del patrimonio culturale e
del paesaggio rurale. Criticità che invece l’Amministrazione Comunale ci ha fin dall’inizio
rinfacciato come premature e esagerate e che non rappresentavano un serio ostacolo al progetto.
Ora pare che i giudizi in merito siano mutati! Sarà vero? Sarà l’effetto delle prossime elezioni?
Tra l’altro abbiamo sempre sottolineato come il vigente Piano Strutturale Comunale contenga
clausole di tutela ambientale, limitanti la realizzazione ad impianti certamente meno inquinanti e
pericolosi, tramite una “… consultazione popolare il cui risultato è vincolante …”; consultazione
che l’Amministrazione ha sempre evitato con varie forme di ostruzionismo, tanto che il Comitato
promotore ha ora deciso di ricorrere ad un referendum autogestito, pur di ascoltare il parere degli
abitanti.
Non si può escludere che questa inversione di rotta dell’Amministrazione sia strumentale proprio al
referendum del 18 e 19 p.v., nel tentativo di svuotarlo di significato, ma dimostrando così solo
incoerenza e inadeguatezza ad un concreto sviluppo sostenibile per questa comunità.
Si auspica che l’Amministrazione voglia chiarire definitivamente la posizione circa la costruzione o
meno di una simile impiantistica – a nostro avviso superflua, pericolosa e priva di benefici – e
allinearsi alla volontà popolare del prossimo referendum.
Monterotondo 4/4/09
GEO – c/o Graziano Bianchi, Podere Casetta, 58025 Monterotondo M.
0566-916414 casettabianchi@libero.it – geo.monterotondo@libero.it
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