Riportiamo di seguito i primi comunicati di solidarietà agli arrestati di questa mattina, segnalando che l’Onda Pisana si è data appuntamento alle 14 a Palazzo Matteucci per discutere sull’accaduto.
J. Bonnot
L’Onda non si arresta! 21 arresti a Torino Bologna Napoli e Padova per gli scontri di corso Marconi
Questa mattina la magistratura torinese ha eseguito numerose perquisizioni ed applicato 21 misure cautelari nei confronti di diversi studenti ed alcuni militanti del network antagonista torinese che avevano partecipato alla mobilitazione contro il g8 dell’università di Torino del 19 maggio scorso.
L’operazione su scala nazionale ha colpito anche studenti di Padova, Bologna, Milano e Napoli. La magistratura, con un atto più che scontato, soggiace direttamente alle direttive ministeriali, cercando di reprimere il movimento di dissenso che, dall’autunno in poi, ha coinvolto migliaia di studenti in tutta Italia: l’Onda anomala.
Il mandante di questa operazione è evidentemente il ministro Maroni che, oltre a reprimere il dissenso, compie un’operazione preventiva in vista dell’imminente g8 dell’Aquila. Tutto troppo scontato. La prevedibilità di quest’operazione non ci ha certamente colto di sorpresa: le pratiche repressive utilizzate da governo, magistratura e polizia si ripetono, ma non riusciranno certamente ad ingabbiare quello straordinario movimento che da settembre ad oggi ha "inondato" le scuole, le università e le strade delle nostre città. Gli arresti dell’oggi contro l’Onda, non possiamo che leggerli ed interpretarli come attesa conseguenza della rottura di piazza esercitata da migliaia di studenti e studentesse nella giornata del 19 maggio, che si sono andati a scontrare con la polizia in opposizione al G8 University Summit, lanciando segnali ben precisi, di avversione al summit, di indisponibilità a pagare la crisi, ma anzi di crearla.
Questa operazione non ci farà arretrare di un passo.
Continueremo come sempre, inesorabili, a riprenderci i nostri spazi.
L’Onda non si arresta!
Tutti liberi. Subito!
ONDA ANOMALA – TORINO
Quello che appare chiaro, invece, è il meccanismo repressivo che mira a colpire il movimento dell’Onda: studenti, ricercatori, donne e uomini del mondo della formazione che in questi mesi hanno dimostrato, con i fatti e con le analisi, la vitalità di una generazione che molti, evidentemente, vorrebbero schiacciata dalla crisi.
L’operazione odierna svela le carte in tavola: punisce chi ha saputo generalizzare lo slogan “Noi la crisi non la paghiamo”, punisce chi non si è arreso ad un destino di precarietà, punisce chi, alle lamentele, ha preferito la pratica dell’autoriforma, punisce chi si è opposto ad un governo indegno e incompetente, ai rettori complici e ai baroni feudatari, punisce chi ha legittimamente tentato di riappropriasi del valore della conoscenza espropriato dai brevetti e dal mercato.
La spinta dell’Onda è comunque lontana da esaurirsi. Nessuna paura del futuro, nessuna nostalgia del passato.
L’Onda, che dallo scorso autunno ha invaso le università, le scuole, le piazze e le strade di tutte le città di questo paese ha scelto di essere a Torino il 19 maggio scorso per contestare e prendere parola contro il G8 University Summit, l’ennesima vuota e retorica vetrina di una università sempre più in crisi. Quello che è avvenuto il 19 maggio a Torino ci parla di una esperienza che riguarda tanti e tante, di una scelta collettiva di violare una zona rossa, di pratiche di piazza assunte da un intero movimento.
Liberi tutti, liberi subito!
BOLOGNA
Nonostante le intimidazioni di questo governo continueremo a riempire le strade delle nostre città, saremo a Roma e a L’Aquila, così come siamo stati a Torino e Vicenza.
Contro il g8 della crisi nessun passo indietro.
Onda Anomala Genova
Movimento Studentesco,