Riportiamo un articolo, tratto da Senza Soste, relativo a ciò che è accaduto ieri a Pistoia, dove in seguito ad un’irruzione che ha portato alla distruzione della sede del gruppo neofascista di Casa Pound, sono stati arrestati tre giovani che stavano partecipando a un’assemblea in un circolo distante poche centinaia di metri dal covo fascista.
Oggi pomeriggio alle 18:30 si terrà un presidio sotto la Prefettura di Livorno per chiedere il rilascio immediato dei tre arrestati.
J. Bonnot
Domenica di tensione a Pistoia dove nel pomeriggio di domenica è stata devastata la sede di Casa Pound, associazione neofascista con sedi sparse in diverse parti d’Italia. Secondo le testimonianze un gruppetto di giovani a volto scoperto hanno fatto irruzione nella sede. Dopo pochi minuti è giunta la polizia sul luogo e dopo aver constatato il fatto si è diretta a poche centinaia di metri al Circolo Arci Primo Maggio dove era in corso un’assemblea.
La polizia ha perquisito il circolo non trovando niente di ciò che cercava (spranghe o bastoni secondo il verbale di perquisizione) allora ha deciso di portare tutti partecipanti dell’assemblea (una ventina in tutto, provenienti da varie città della Toscana) in questura. Secondo la teoria della polizia queste persone, fra cui molte donne e molti over40, avrebbero fatto irruzione nella sede di Casa Pound e devastato i locali, dopodichè si sarebbero diretti a poche centinaia di metri al circolo e avrebbero fatto tranquillamente la loro assemblea.
Una teoria assurda che infatti non ha trovato alcuna prova concreta ma che non ha impedito alla polizia di fare tre arresti (due ragazzi e una ragazza, uno di Massa e due di Livorno). Al momento non si conoscono ancora le motivazioni. Nel mentre un centinaio di persone si sono riunite fuori della questura di Pistoia per protestare contro i tempi lunghissimi di riconoscimento (12 ore) in cui sono stati trattenuti in questura senza motivo.
All’uscita molti dei fermati si dichiaravano completamente allibiti dal comportamento della questura che ha prelevato venti persone a caso da un circolo lasciandole 12 ore in una stanza per un’identificazione che invece avevano già fatto sul luogo quando tutti avevano consegnato le loro carte d’identità.
Al momento rimangono ancora molti dubbi, anche da parte delle forze dell’ordine, sulla dinamica dei fatti mentre continua ad essere molto fragile l’ipotesi che l’irruzione sia sta fatta da coloro che dopo un fatto del genere sarebbero andati in assemblea a poche centinaia di metri con il rischio di rappresaglia da parte dei fascisti o di intervento della polizia come poi c’è stato.
Foto tratta da "Il Tirreno".