Lettera antifascista.

Dopo gli arresti di Pistoia, i comitati antifascisti e antirazzisti toscani scrivono
una lettera aperta alla sinistra toscana, che pubblichiamo di seguito.

Fascismo: fermiamolo, prima che sia troppo tardi!
Liberiamo gli antifascisti arrestati a Pistoia! Sinistra toscana: basta
dormire!

All’arresto di tre antifascisti a Pistoia l’11 ottobre, accusati di
devastazione della sede fascista di Casa Pound, hanno risposto numerose
mobilitazioni: presìdi, cortei, assemblee.
Un arresto operato dalle forze di polizia senza alcuna prova, dopo che
avevano fatto irruzione in un circolo Arci, sequestrato per ore i presenti
riuniti per discutere di come organizzare azioni politiche di contrasto al
fascismo, arrestato tre di loro, tuttora privati della libertà.

Ma le iniziative di solidarietà non hanno visto partecipi molte realtà che
pure si dicono antifasciste, al punto che la lista degli assenti comprende
la CGIL, l’associazione dei partigiani (Anpi), l’Arci, il PD, l’IdV,
Sinistra e Libertà, il PdCI e il PRC (attivo solo con la federazione di
Livorno).

C’è da restare allibiti, inoltre, dai comunicati di solidarietà verso Casa
Pound da parte dell’ArciGay di Pistoia, dimentica delle centinaia di
omosessuali aggrediti e umiliati da teppisti e fascisti solo negli ultimi
mesi.
Ma chi sono i fascisti di Casa Pound? Sono gli aggressori degli studenti
romani in lotta, i propagandisti dell’ideologia fascista nelle scuole, i
seminatori di odio verso gli extracomunitari e gli esecutori di agguati
contro di loro, i seguaci dello scrittore Ezra Pound, che militò coi nazisti
e la "repubblica sociale italiana" di Mussolini.

Dalle fila dell’estrema destra nascono le iniziative con reduci delle SS
naziste, coi fautori del negazionismo (per loro i forni crematori dove si
uccisero milioni di ebrei, rom, omosessuali, testimoni di Geova e comunisti
non sono esistiti), e campagne con cui si agitano i problemi causati dalla
crisi economica per presentarsi nei quartieri popolari e nelle scuole a
vendere idee xenofobe e razziste, travestite da parole d’ordine sociali, e a
reclutare con l’inganno aderenti alle loro squadracce facinorose.
Tutto questo va collegato all’azione del governo Berlusconi, del PdL e della
Lega Nord, che danno ospitalità ai gruppi di estrema destra, li coccolano,
offrono loro sedi e finanziamenti.

Infatti, il governo si sta muovendo su un progetto di cancellazione della
libertà, che mira a rendere impraticabile il diritto di manifestazione e
quello di sciopero, a ridurre ai minimi termini l’azione sindacale, a fare
dei sindacati Cisl e Uil i complici dell’abolizione della libera
contrattazione sindacale per sostituirla con imposizioni governative e
padronali, sulla falsariga di quanto avveniva nel periodo mussoliniano.
Per avere mano libera, il governo intende anche cambiare la Costituzione,
cancellandone la matrice antifascista.

Ebbene, in questa situazione di grave minaccia per la libertà e la
democrazia (basta pensare al cosiddetto "Pacchetto Sicurezza", concepito in
primo luogo contro i migranti, senza risparmiare neppure gli italiani),
invece di rafforzare l’azione antifascista e antirazzista, invece di
costruire iniziative unitarie contro il governo e la sua politica di
devastazione della democrazia e di feroce attacco economico-sociale contro i
lavoratori, c’è chi preferisce tacere e mettere sullo stesso piano la
violenza fascista e la risposta di chi si oppone al fascismo.

C’è chi preferisce predicare che la violenza va respinta da qualunque parte
provenga, ma si guarda bene dal mobilitarsi e dal mobilitare contro la
violenza fascista, l’abuso di potere poliziesco, l’azione arbitraria della
Magistratura, le iniziative del Governo contro migranti, diritto di
sciopero, diritti individuali e sociali.

La Toscana è tutt’altro che un’isola felice e negli ultimi anni centinaia
sono le aggressioni fasciste, l’ultima delle quali il pestaggio, a Prato, di
un migrante inseguito e picchiato solo perché vendeva rose nei ristoranti
del centro storico
Eppure, tacere e rimanere immobili significa favorire i fascisti e le loro
pratiche quotidiane, permettere via libera all’azione governativa,
condannare all’isolamento gli antifascisti.
Noi non ci stiamo!

Comitati antifascisti e antirazzisti toscani

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