Venerdi 27 Novembre ore 22: Musicisti di fama internazionale in questo progetto portano "a ferro e
fuoco" la loro esperienza etnico-jazzistico-improvvisativa, con
particolari sonorità, che vanno dal solo all’orchestra…in una
poetica di lotta…
"…la musica rispecchia quello che accade in quanto espressione
dell’anima e dell’essere umano…tutta l’esperienza umana nel momento
stesso in cui è vissuta…" "…ciascuno con un suo proprio centro a
partire dal quale crea indipendentemente da ogni altro; con questo
rispetto per l’autonomia, il centro indipendente dell’improvvisazione
cambia di continuo in relazione alla forza creata ad ogni istante dai
centri individuali…"
Roberto Bellatalla – contrabbasso roberto bellatalla on MySpace Music
Durante la prima metà degli anni’70 emerge nel panorama del jazz italiano, vive a Milano, suona con Guido Mazzon, Mario Schiano, Massimo Urbani, Gaetano Liguori e fonda il “Muzic Circo” con Filippo Monico ed Edoardo Ricci. Si trasferisce ad Amsterdam per due anni, al seguito della band del violoncellista Tristan Honsinger, della quale fanno parte Radu Malfatti e Sean Bergin.
In Olanda ha occasione di suonare anche con Toshinori Kondo, Han Bennink, Wolter Wierbos, Earl Cross, King Mock e altri. Si esibisce anche insieme ad Antonello Salis, Sandro Satta e Danilo Terenzi. Partecipa ad un tour col gruppo del sassofonista-clarinettista americano George Bishop, con Abbey Reder alla batteria, e Bob Lennox al piano. Nel ’79 si trasferisce a Londra, dove rimarrà fino a maggio del 2003.
Entrato a far parte dell’ambiente legato alla musica improvvisata di matrice anglo-sudafricana che scaturisce da formazioni storiche quali i ” Brotherwood of Breath” di Chris McGregor e ”Ninesense” di Elton Dean, suona con “Amalgam” di Trevor Watts, con Mike Osborne, John Stevens e “Jazz Africa”di Julian Bahula. Forma un trio di contrabbassi con Marcio Mattos e Paul Rogers, che in seguito, con l’aggiunta di Maggie Nichols e Francine Luce alla voce, diventa “Snakes of Sound”. Nell’82 il batterista Sudafricano Louis Moholo lo chiama in “Viva la Black”.
Nell’83 entra a far parte di “Dreamtime”, sestetto fondato dal trombonista Nick Evans. A Londra partecipa a molti progetti, suonando con i principali interpreti della musica d’avanguardia, quali Elton Dean, Keith Tippett, Evan Parker, Paul Rutherford, Paul Dunmall, Dudu Pukwana, Jim Dvorak, Mark Sanders, Alex Maguire, Steve Noble, Billy Jenkins, Maggie Nichols, Tony Marsh ,Alan Wilkinson, Alan Tomlinson, Asaf Sirkis, per citarne alcuni, e gli americani Clifford Jarvis, Byron Pope, Tony Bianco, Sonny Murray. Alcuni di questi progetti lo portano in tour in Europa e nell’est, come in Russia, Bielorussia e Lithuania.
Nel ’92-’93 in Sudafrica con “Viva la Black”. Incide e registra per la BBC. Registra “Borrowed Time”col proprio quartetto, insieme a Claude Deppa, Jason Yarde e Brian Abrahams, Ha tenuto corsi e seminari nelle scuole elementari di Londra e nell’ambito della musica-terapia per disabili, con la clinica di Ashford in Kent. Durante il tour in Sudafrica con “Viva la Black”, ha svolto seminari per i giovani musicisti delle township.
Da gennaio 2004 vive a Roma. Forma ”Karnak 2012”,con la danzatrice Buto Maddalena Gana, Joe Casagrande, live electronics, David Barittoni , voce recitante e canto armonico. Suona nel circuito della musica improvvisata collaborando con Michele Rabbia, Jamilia Jazylbekova, Marco Ariano, Michael Thieke, Luca Venitucci, Aleksandar Caric, Fabrizio Spera, Edoardo Marraffa, Mauro Tiberi, Mike Cooper, Pasquale Innarella, Antonello Salis, Mauro Orselli, Matthew Shipp, Gene Coleman, John Tchicai.
Ha partecipato all’International Zip Festival di danza di Orvieto 2005 e 2006, a tre edizioni del festival di danza buto” Trasform’azioni” con Maddalena Gana, e una insieme a Masaki Iwana. Lavora con il danzatore buto Atsushi Takenouchi. Prende parte al festival di poesia di Roma (poesie di Dino Campana con la recitazione di Werner Di Donato) e alla esecuzione delle musiche per il film “Mary” di Abel Ferrara.
Lavora con il gruppo marocchino di musica Gnaua, Les Etoiles de Esaouira, partecipando allo “Gnaua Waka Souk Kwaqa It’s Ok Tour 2007” e al festival di Novi Sad in Serbia. Sempre a Novi Sad tiene seminari all’accademia di arte drammatica insieme a Maddalena Gana. E’ andato in scena nell’adattamento teatrale de “ Le cose sottili nell’aria”, di Maurizio Sgorbani, con Lucia Ragni e Antonino Iuorio, e con Emanuele Arrigazzi in “Groppi d’amore nella scuraglia”, di Tiziano Scarpa.
Collabora con la dottoressa Daniela Merli per la Società Italiana di Psicologia, Educazione e ArtiTerapie (SIPEA). Per quattro anni svolge attività musicali nelle scuole elementari di Roma, per conto di Mus-e, progetto europeo fondato da Yehudi Menuhin.
Mauro Orselli – percussioni Mauro Orselli on MySpace Music
Percussionista e compositore. Roma ‘58. Partecipa dal ’78 a rassegne europee e d’oltre oceano. Collabora con vari musicisti della scena internazionale: MartinJoseph GiuseppeChiari AntonelloSalis YukoFujiama FredrikRzewski GaetanoLiguori GianniLenoci LucaMiti, piano – WilliamParker MarkDresser BrunoTommaso MarcelloMelis DanielStuder PaoloDamiani GianfrancoTedeschi RiccardoLaj RobertoBellatalla, contrabbasso – GiovanniMacciocu BenniPenazzi MarcoRemondini, violoncello – MassimoCoen RenatoGeremia, violino – MaggieNicols EllenChristi MichikoHirayama GiuppiPaone SilviaSchiavoni, canto – MikeCooper JeanMarcMontera EugenioSanna ElioMartusciello RaffaeleMarchionna, chitarra – SteveLacy SteveBucanan JamesCarter MarioSchiano EugenioColombo CarloActisDato EdoardoRicci EvanParker GianniGebbia DanieleCavallanti CheccoMarini SandroSatta PaoloInnarella RobertoStanco ToniGermani, sassofoni – MichelGodard, tuba – GuidoMazzon PinoMinafra AurelioTontini, tromba – GiancarloSchiaffini MasaikoKono SebiTramontana LucaBonvini LauroRossi, trombone – CristinaMajnero EsterLamneck, clarinetti – JosephCelli, oboe – JinHiKim, komungo – FrancescoLoCascio, vibrafono – MoryThioune FamoudouDonMoye AbdoulayeNdiaye TonyRusconi GiovanniLoCascio, percussioni – e con i compositori ArturoAnnecchino SergioRendine LuigiCinque e FabrizioDeRossiRe.
Nel 1982 fonda con Antonio Apuzzo alle ance e Sandro Lalla al contrabbasso " Orselli Apuzzo Lalla " trio. Nel 1984 forma con Mario Paliano “I per trio” gruppo di sole percussioni. Attività discografica per edizioni nazionali e internazionali. Compone musica per danza, teatro, radio e movie. Nel 1993 forma con la danzatrice Ada Catanzaro il duo " pietredacqua " , che si pone come nucleo aggregativo interdisciplinare.
Dal 1993 al 1996 è attivo sulla scena di New York. Svolge attività di insegnante di batteria e coordina gruppi di sperimentazione musicale nelle scuole. Conduce laboratori di improvvisazione e seminari per la New York University. Parallelamente all’attività in ambito musicale sviluppa una sua personale ricerca nel campo delle arti visive, firma copertine di propri lavori discografici, progetta composizioni e performances basate sulla relazione tra le varie arti.
Con l’associazione culturale V.O.C.I. (varia officina composizione improvvisazione) si occupa della sperimentazione avanzata, produzione, interazione e divulgazione delle varie forme d’espressione artistica contemporanea per la rassegna internazionale “tra composizione e improvvisazione”.
Tratto da www.dnote.it
Era inizialmente prevista la presenza di Gene Coleman, il quale però non potrà essere presente e dunque Orselli e Bellatalla saranno affiancati da Stefano Bartolini, presentando il progetto "Freedom now! Suite".
We Insist! “Freedom Now
Suite”: oltre che pietra miliare del jazz, è nei fatti il
manifesto di quel jazz impegnato e di ricerca degli anni ‘60; ma anche
strumento di protesta, rivendicazione dei diritti del “popolo
afroamericano” .
Un’opera che trasfigura mirabilmente in arte un’istanza di libertà e
giustizia; imperitura messaggera di un riscatto civile e sociale, che
da sola spiega i motivi della subdola censura di cui fu vittima
l’etichetta newyorkese, costretta rapidamente a chiudere i battenti.
Suite”: oltre che pietra miliare del jazz, è nei fatti il
manifesto di quel jazz impegnato e di ricerca degli anni ‘60; ma anche
strumento di protesta, rivendicazione dei diritti del “popolo
afroamericano” .
Un’opera che trasfigura mirabilmente in arte un’istanza di libertà e
giustizia; imperitura messaggera di un riscatto civile e sociale, che
da sola spiega i motivi della subdola censura di cui fu vittima
l’etichetta newyorkese, costretta rapidamente a chiudere i battenti.